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Testo
<blockquote data-quote="Architetto" data-source="post: 785635" data-attributes="member: 9196"><p>Salve, per rispondere al quesito, necessitano ulteriori informazioni, circa la difformità sull'altezza dei locali, come ad esempio le eventuali modifiche interne apportate, ovviamente con autorizzazione comunale.</p><p>Per quanto riguarda la situazione allo stato dei luoghi, se non sono mai state effettuate modifiche, si può ritenere che l'abitazione risulta già autorizzata all'atto della costruzione, poichè in quel periodo era in vigore l'autorizzazione dell'abitabilità, come disponeva l'art. 39 della legge 5849/1888, modificato dal R.D. 636/1907 (<em>le case di nuova costruzione, od in parte rifatte, non possono essere abitate se non dopo l’autorizzazione del sindaco "Podestà", determinando altresì le modalità di rilascio del provvedimento).</em></p><p></p><p></p><p>Essendo risalente a tale periodo non era ancora in vigore l'autorizzazione dell'ente sanitario; difatti con il RD 1265/34 si effettua il primo cambio generazionale affinchè sia controllato lo stato di salute dei fabbricati, attraverso l'autorizzazione dell'Ufficiale Sanitario che ne disponeva l'approvazione all'abitabilità, opportunamente conclusa con apposito atto del sindaco.</p><p>Pertanto, evitando tutta la storia della parte sanitaria per le autorizzazioni all'abitabilità, con il DPR 380/01 si effettuano le ultime modifiche radicali per l'ottenimento all'agibilità degli ambienti (tutti).</p><p>Dunque una volta accertato che in questi anni non sono mai state effettuate modifiche, l'abitazione si può ritenere autorizzato (anche se non si trova la documentazione) purchè si possa dimostrare che la situazione catastale risulti all'atto del periodo 1940.</p><p>Una volta che si dimostra questo, la situazione da chiarire è la conformità di eventuali autorizzazioni successive, ed il rispetto delle norme attuali su ulteriori modifiche da apportare e questo lo si può accertare soltanto facendo effettuare le opportune verifiche da un tecnico di fiducia che ne potrà verificare le norme Igienico sanitarie, attraverso i regolamenti sia comunali che dell'ASL territoriale di pertinenza.</p><p>Spero di aver chiarito il problema, anche se con una lunga descrizione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Architetto, post: 785635, member: 9196"] Salve, per rispondere al quesito, necessitano ulteriori informazioni, circa la difformità sull'altezza dei locali, come ad esempio le eventuali modifiche interne apportate, ovviamente con autorizzazione comunale. Per quanto riguarda la situazione allo stato dei luoghi, se non sono mai state effettuate modifiche, si può ritenere che l'abitazione risulta già autorizzata all'atto della costruzione, poichè in quel periodo era in vigore l'autorizzazione dell'abitabilità, come disponeva l'art. 39 della legge 5849/1888, modificato dal R.D. 636/1907 ([I]le case di nuova costruzione, od in parte rifatte, non possono essere abitate se non dopo l’autorizzazione del sindaco "Podestà", determinando altresì le modalità di rilascio del provvedimento).[/I] Essendo risalente a tale periodo non era ancora in vigore l'autorizzazione dell'ente sanitario; difatti con il RD 1265/34 si effettua il primo cambio generazionale affinchè sia controllato lo stato di salute dei fabbricati, attraverso l'autorizzazione dell'Ufficiale Sanitario che ne disponeva l'approvazione all'abitabilità, opportunamente conclusa con apposito atto del sindaco. Pertanto, evitando tutta la storia della parte sanitaria per le autorizzazioni all'abitabilità, con il DPR 380/01 si effettuano le ultime modifiche radicali per l'ottenimento all'agibilità degli ambienti (tutti). Dunque una volta accertato che in questi anni non sono mai state effettuate modifiche, l'abitazione si può ritenere autorizzato (anche se non si trova la documentazione) purchè si possa dimostrare che la situazione catastale risulti all'atto del periodo 1940. Una volta che si dimostra questo, la situazione da chiarire è la conformità di eventuali autorizzazioni successive, ed il rispetto delle norme attuali su ulteriori modifiche da apportare e questo lo si può accertare soltanto facendo effettuare le opportune verifiche da un tecnico di fiducia che ne potrà verificare le norme Igienico sanitarie, attraverso i regolamenti sia comunali che dell'ASL territoriale di pertinenza. Spero di aver chiarito il problema, anche se con una lunga descrizione. [/QUOTE]
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