Fedefm

Membro Ordinario
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti!
Una mia cliente sta valutando di fare un contratto di locazione a canone concordato.
E' il primo che faccio perciò avrei bisogno di alcuni chiarimenti: so che il contratto deve essere vidimato dalle associazioni di categoria, una per gli inquilini e una per i proprietari. La proprietaria è già iscritta ad una associazione che nel sito del comune è indicata come associazione per gli inquilini. Si può procedere con la vidimazione da questa associazione per gli inquilini (anche se è iscritta la proprietaria) e poi cercarne una che vidimi per i proprietari? O la proprietaria deve essere iscritta ad una associazione dei proprietari?
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Anche da noi a Forlì, è sufficiente l'asseverazione da parte di 1 associazione scelta tra quelle che hanno aderito alla "convenzione", sia che si tratti di rappresentanza per il locatore, sia che si tratti di rappresentanza del conduttore.

Del resto un'asseverazione direi che basterebbe e avanzerebbe, per quel che vale e che serve !!!!
Più che altro l'ennesimo "balzello" sulla casa, a carico dei locatori !!!
 
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mauro.

Membro Attivo
Privato Cittadino
qui da me in brianza chiedono l'asseverazione di entrambe le associazioni: proprietari e inquilini.
ci sono associazioni che fanno tutto loro online. ovviamente si fanno pagare


p.s. con sta storia della vidimazione hanno foraggiato un sacco di associazioni e spesso i controlli che fanno sono ridicoli
 

Slartibartfast

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
qui da me in brianza chiedono l'asseverazione di entrambe le associazioni: proprietari e inquilini.
ci sono associazioni che fanno tutto loro online. ovviamente si fanno pagare


p.s. con sta storia della vidimazione hanno foraggiato un sacco di associazioni e spesso i controlli che fanno sono ridicoli
Solito schifo italiano per mantenere i parassiti
 

Sommadeiquadrati

Membro Junior
Professionista
Buongiorno a tutti!
Una mia cliente sta valutando di fare un contratto di locazione a canone concordato.
E' il primo che faccio perciò avrei bisogno di alcuni chiarimenti: so che il contratto deve essere vidimato dalle associazioni di categoria, una per gli inquilini e una per i proprietari. La proprietaria è già iscritta ad una associazione che nel sito del comune è indicata come associazione per gli inquilini. Si può procedere con la vidimazione da questa associazione per gli inquilini (anche se è iscritta la proprietaria) e poi cercarne una che vidimi per i proprietari? O la proprietaria deve essere iscritta ad una associazione dei proprietari?

Le modalità di prestazione dell’attestazione le trovi scritte sull’accordo territoriale del Comune ove è posto l’immobile, poiché l’ottavo comma dell’art.1 del dm 16 gennaio 2017 lascia agli accordi locali la possibilità di fissare liberamente le regole della “bollinatura”.

E quindi? Quindi abbiamo Comuni che, in presenza di contratto non assistito (la modalità più utilizzata: le parti stipulano autonomamente il contratto senza l’assistenza delle organizzazioni) richiedono l’attestazione unilaterale, salvo il caso di contratti transitori in cui l’esigenza della transitorietà è diversa da quelle indicate nell’accordo locale o difficilmente documentabile o in caso di locazione di camere in un contratto per studenti universitari (cfr. accordo territoriale di Roma del 7 agosto 2023), altri Comuni che, invece, prevedono che l’attestazione, per tutti i tipi di contratto non assistiti, è valida solo se rilasciata congiuntamente da una delle organizzazioni della proprietà edilizia e da una dei conduttori firmatarie dell’accordo prescelte dalle parti (cfr. accordo territoriale di Milano del 27 luglio 2023).

Se invece il contratto di locazione viene stipulato con l’assistenza delle organizzazioni sindacali, la bilateralità è la regola, e cioè l’attestazione viene rilasciata da un’associazione che tutela i proprietari e da un’altra associazione che tutela gli inquilini .

E’ evidente che se l’accordo prevede l’obbligo della bilateralità dell’attestazione, questa non potrà essere che bilaterale, mentre, in ogni altro caso, tipo il caso in cui l’accordo preveda che l’attestazione può essere o unilaterale o bilaterale o nel caso in cui non preveda nulla al riguardo (cfr. l’accordo di Udine del 25 settembre 2017), l’attestazione può essere unilaterale.

Ogni organizzazione è certamente libera di rifiutarsi di mettere il suo timbro sull’attestato di rispondenza e, in caso di attestazione bilaterale, questa non verrebbe rilasciata nel caso vi fossero divergenze o contrasti tra le organizzazioni sindacali, ma l’interessato, per ottenere l’attestazione, potrebbe rivolgersi ad un’altra associazione che magari ha sottoscritto un “accordo pirata” diverso da quello sottoscritto dal Comune (è il caso in cui vengono stipulati più accordi nello stesso Comune): il TAR della mia Regione, come peraltro l’Agenzia delle Entrate, ha riconosciuto i benefici fiscali al locatore che aveva applicato una convenzione conclusa senza la partecipazione del Comune di Milano.
 

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