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Ma non è mai stato imposto l’adeguamento alle nuove norme.

Dico ante 90 non possono esistere: e teoricamente , stando alla lettera del DM37 non potrebbe nemmeno essere emessa una Di.Re. Quanto alla abitabilità, non conosco esattamente la data di introduzione: ma in certi grandi comuni forse era prevista da prima del 67.

Hai ragione: avevo sottovalutato la cosa. Se conosci un installatore, forse ti sa dire come ci si deve comportare.

Se intendo la tua domanda, smontandolo e conferendolo alle isole ecologiche (discarica) comunali: in genere ogni comune ne ha almeno una, cui accedono gratis i residenti in regola con la Tari.

Esageruma nen: Raccolta Rifiuti? Energia? Che poi tutte le voci che hai citato siano balzelli o contengano una quota rilevante di imposte, siamo d'accordo. Tutto per far figurare una IRPEF ad aliquote più ridotte: molti di questi tributi potrebbero essere eliminati ed assorbiti dalla...

Appunto

Immagino in un palazzo d'epoca magari con soffitti oltre i 3,5 m....: piuttosto difficile farlo in locali nuovi ad h=2,70.

Io ricordo di aver letto un criterio , che risolve la discussione: Per la TARI è considerata adeguata la superficie comunicata , se uguale o maggiore dell'80 % della superficie catastale. Ho trovato questo articolo, se utile...

Sulla utilità immediata, affidabilità, e che sia un ulteriore balzello ne convengo pienamente. Quanto alla inutilità perché vecchi o privo di impianti, non sono d’accordo. Gli immobili vecchi (per me il ‘77 è abbastanza giovane) hanno muri maestri in muratura, con bassa trasmittanza: quuindi...

Credo di si

Non voleva essere di per se una pignoleria: ho letto spesso qui sul forum post in cui i proprietari scrivono che gli impianti sono a norma, senza avere alcuna certificazione. Così come si legge spesso che impianti anni 70 vanno necessariamEnte rifatti perché non più a norma. Sono...

È proprio questo che ritengo anomalo: o allego le Dico che certificano la conformità, o mi limito a dire che sono funzionanti. Se fossi io il notaio mi comporterei così. (Eravamo in vena di pignolerie….)

Nell’esempio riportato, sarebbe l’amministratore o facente funzioni ad accollarsi una bella responsabilità: sbaglio o la messa a terra delle parti comuni è obbligatoria ( e soggetta a verifiche periodiche?)

Pignoleria per pignoleria, ho letto qui spesso che la vecchia abitabilità è oggi sostituita e si chiama agibilità : non è così? Nel qual caso produce la certificazione di conformità o la dichiarazione di rispondenza, e non sarà quindi il venditore a “dichiarare” , bensì il tecnico firmatario...

Chiariamo un po' di pregiudizi. Nessuna norma impone di allineare gli impianti alle attuali norme: gli obblighi riguardano solo pochi accorgimenti di sicurezza, ad es la presenza del salvavita sull'impianto elettrico di locali residenziali. Se l'immobile è stato abitato fino ad oggi, al 99% tali...

Erano parziali ed interessate. lo avevo premesso. Ecco uno strano (per me) articolo di oggi: come il toro preso per le palle. Che fa il paio con quanto affermavo circa gli atteggiamenti e la situazione sociale odierna. Preso dal sito del Corriere di oggi Il crollo dei matrimoni a Milano...

Certamente per le città ad alta valenza turistica, immagino sia vero: ma per i centri e paesi lontani dal turismo di massa ed internazionale , dubito ci sia carenza di soluzioni abitative. Riscontro piuttosto una carenza di adeguati requisiti e garanzie da parte dei nuovi conduttori potenziali...

Beati voi: non mi sono accorto sia così difficile trovare la affittare. Più difficile trovare conduttori affidabili.

dove la convenienza sarebbe solo del locatore: ma il subentrante sarebbe d'accordo? I contratti si fanno in due

Non mi pare corretto, per uno e forse due motivi. 1) Anche se in cedolare secca, l’unico caso in cui si paga l’imposta di registro, è proprio la “cessione “ del contratto (67€ ?) 2) concettualmente chi cede il contratto? Il conduttore o il locatore? Secondo me è il conduttore. Di prassi...