Buongiorno,
avrei bisogno di alcune informazioni.
Sto cercando dei locali C/1 da acquistare, ne ho trovato uno che potrebbe essere idoneo alle mie esigenze, è un immobile costruito attorno alla fine degli anni 70 inizio degli anni 80, il venditore insiste che il certificato di agibilità è obbligatorio soltanto per immobili costruiti/ristrutturati dopo il 2003.
A quel punto gli ho richiesto il certificato di abitabilità (che ad esempio io possiedo per un locale C/1 costruito attorno alla fine degli anni 60) ma continua ad insistere sul fatto che non sia obbligatorio.
Il certificato è obbligatorio per la compravendita?
Nel caso in cui poi io debba affittare l'immobile, avrei sicuramente difficoltà, anche se come dice il proprietario il locale è riuscito sempre ad avere le licenze.
Come posso comportarmi, potete passarmi dei riferimenti normativi?
Grazie.
Il certificato, non e' obbligatorio e la compravendita, puo' avvenire anche se l'immobile non ne e' dotato.
Sufficiente e' che le parti ne siano a conoscenza.
Tuttavia, se dovessimo utilizzare un paragone, il certificato di abitabilita' e agibilita' sta' agli immobili, come il libretto di circolazione sta' alle autovetture.
Nessuno puo' impedire, che due parti si accordino per il trasferimento di proprieta' di quel mezzo, che tuttavia potrebbe avere appunto, gravi problemi a circolare.
Cio' determina un notevole abbattimento del prezzo.
Atteso che la questione, prima o poi dovra' essere sistemata, se si intende circolare legalmente e a tutti gli effetti.
Se l'immobile e' degli ottanta ed e' stato pure riattato recentemente, e' assai consigliabile, richiedere ed ottenere il certificato.
Alcune attivita', che potrebbero insediarsi in affitto in quei locali, potrebbero vederselo richiedere dall'autorita' competente, che rilascia le licenze ad operare.
Se il proprietario e' cosi' recalcitrante, evidentemente, il certificato non e' stato rilasciato.
Diversamente non si comprende la sua ostruzione.
Si tratta di un semplice "foglio" a/4.
Per poter avere, una visione esaustiva sulla questione, dovrai riuscire a farti conferire una delega dal proprietario.
Con quella autorizzazione, potrai recarti agli uffici comunali competenti, a consultare ed analizzare, la documentazione che riguarda l'immobile.
Nessuna esclusa.
In quella sede verificare se il certificato sia stato mai richiesto.
Se non lo fosse mai stato, verificare e quantificare, le procedure e gli oneri necessari per richiederlo ed ottenerlo.
Se invece, come piu' probabile, il certificato e' gia' stato richiesto nel passato, ma non e' mai stato rilasciato, bisognera' comprendere quali siano le motivazioni che lo impediscono.
Verificare quali siano gli adempimenti pendenti, che ne ostacolano la concessione, quantificare gli oneri e le procedure necessarie, al fine di ottenerlo.
Tutte prassi e costi, che dovranno incidere sul saldo prezzo offerto, per l'acquisto.
Tanto maggiore sara' la difficolta' di ottenerlo, quanto maggiore dovra' essere, l'abbattimento del prezzo.
Diversamente ci pensi il venditore a sanare.
Il proprietario del bene oggetto di vendita e' lui.
L'onere e' suo.
Detto questo, alcune volte, la risoluzione di queste problematiche, possono risolversi con un esborso che non supera, i tre /quattro mila euro.
Compresa bene tutta la situazione, potrai procedere con un'offerta di acquisto, nello stato di fatto in cui si trova l'immobile.
Ovvero sprovvisto della certificazione.
Per questo effetto, abbattere sensibilmente il prezzo resta legittimo e procederai dopo, a sanare e regolarizzare le questioni.
Sovente i venditori, non comprendono bene le procedure che occorrono e che si possono attuare, andando cosi' a svendere i loro immobili, sprovvisti della concessione.
Perche' considerati impossibili da sanare.
Invece, piu' preciso e' dire, che siano loro stessi, impossibilitati a sanare.
Diversamente, dagli anni ottanta fino ai giorni nostri, avrebbero gia' da mo', ottenuto il loro certificato di agibilita'.