Probabilmente le quote sono quelle di una SRL o Snc o Sas ; la proposta nasce sicuramente dal venditore che preferisce pagare imposte su "cessione di quota" che non sulle plusvalenza da rivendita molto piu' onerosa. Normative recenti hanno consentito di rivalutare il valore delle quote elevandola al valore di mercato, semplicemente pagando una modesta imposta sostitutiva ; da cio' deriva che chi vende le quote parte da un valore di costo alto perchè oggetto di rivalutazione ed in caso di cessione sicuramente paga poco o niente. Naturalmente il valore delle quote deve rappresentare il valore della società ( e non dell'immobile) come da bilancio. Và da sè che acquistando tutte le quote in fatto si acquista la società e l'immobile che
essa comprende.
Se c'è un prezzo reciprocamente conveniente l'operazione si puo' fare, dopo aver visionato atto costitutivo, statuto, bilanci pregressi, note integrative, verbali di approvazione, visura camerale, visura ufficio protesti, dell esecuzioni immobiliari presso il Tribunale.
Non volendo rischiare accertamenti la cessione potrebbe essere affiancata da una polizza fideiussoria ( a prima richiesta) scadente decorsi 6 anni : se sorgessero debiti non noti la banca interverebbe il luogo del venditore .
Per ogni opportuna conoscenza
la tassazione in capo al venditore sul plusvalore della quota (data dalla differenza fra il costo rivalutato di acquisto ed il valore di cessione ) è la seguente
--Cessioni partecipazioni non qualificate ( quote di partecipaz sotto il 20%): imposta sostitutiva con l’aliquota del 12,5%.
Cessioni di partecipazioni qualificate
( quota superiore al 20%: si tassa il 40% della plusvalenza con aliquota del 27%.)