dopo avere letto il dibattito che si è sviluppato integro quanto esposto facendo presente la nota posta nel mio intervento.
In assenza di documentazione non si può che fornire risposte in senso generale tant'è che ho inserito il consiglio di rivolgersi a un avvocato di fiducia per l'esame di tutta la documentazione.
Entrando nel merito. Un primo punto riguarda la firma del famoso pezzo di carta. Serve per due ragioni. La prima è che costituisce prova a tuo favore riguardo l'abuso e, salvo prova contraria, che l'abuso è stato commesso precedentemente al tuo acquisto. Il secondo è che costituisce prova per l'eventuale azione per riconduzione a equità.
Dal punto di vista dell'abuso se sei ancora in tempo concordo con chi suggeriva di rimuovere il bagno considerando cosa è possibile fare. P.es. se puoi avere una lavanderia allora rimuovi solo il water e il bidet, chiudi i carichi e gli scarichi che non servono (se hai una lavatrice quelli alla quale è collegata li puoi tenere) stucchi e vernici. Per la doccia ci puoi mettere uno stendibiancheria (rimuovendo il gruppo doccia ecc.). Finiti i lavori chiami i VVUU per un soppralluogo. Prima di iniziare i lavori conviene verificare con l'Ufficio Edilizia Privata del tuo Comune o con un tecnico.
Poiché la nullità del negozio giuridico è applicata anche nel caso in cui in atto non sia menzionato il titolo abilitativo i notai sono molto attenti a inserire questi dati. Inoltre, in ragione dell'importanza di tali lavori ho considerato che i permessi ci fossero e che la sola realizzazione fosse difforme dal titolo. Ipotesi che sembrava confermata dalla firma del "pezo di carta" e successivamentre dalle integrazioni alla domanda originale.
Non procederei però nel senso della nullità sia perchè di solito chi realizza questi interventi sono delle srl e se chiudono perdi solo del tempo (verifica ma non ci sperare) sia perchè seppure la Legge sia teoricamente dura i Giudici che l'applicano la devono interpretare. La prevalente giurisprudenza è piuttosto restia a concedere l'annullamento per simili abusi sanabili in breve (rimozione) e con aperta responsabilità anche del compratore.
Non seguirei il suggerimento di ricorrere al penale perchè comporterebbe rogne anche a te (inoltre rimane difficile comprendere quale ipotesi di reato postresti ascrivere al venditore).
I dati di fatto sono che la "carta" l'hai firmata tu e l'AI (non mi sembra tu abbia menzionato il venditore). In atto hai dichiarato che le piantine allegate erano conformi allo stato effettivo dei locali e se viene dimostrato che quella dichiarazione era falsa sei correo di falso in atto con le ovvie conseguenze. Non hai la certezza che sia stato il venditore a commettere l'ipotesi di reato.
Aggiungo che se denunci una persona ti potresti beccare anche una denuncia per diffamazione e sino alla fine dei procedimenti avresti anche tu le rogne.
Meglio "volare basso" rimanendo sul civile, ovvero chiudere al meglio le rogne con il Comune e ottenere se possibile un risarcimento.
In assenza di documentazione non si può che fornire risposte in senso generale tant'è che ho inserito il consiglio di rivolgersi a un avvocato di fiducia per l'esame di tutta la documentazione.
Entrando nel merito. Un primo punto riguarda la firma del famoso pezzo di carta. Serve per due ragioni. La prima è che costituisce prova a tuo favore riguardo l'abuso e, salvo prova contraria, che l'abuso è stato commesso precedentemente al tuo acquisto. Il secondo è che costituisce prova per l'eventuale azione per riconduzione a equità.
Dal punto di vista dell'abuso se sei ancora in tempo concordo con chi suggeriva di rimuovere il bagno considerando cosa è possibile fare. P.es. se puoi avere una lavanderia allora rimuovi solo il water e il bidet, chiudi i carichi e gli scarichi che non servono (se hai una lavatrice quelli alla quale è collegata li puoi tenere) stucchi e vernici. Per la doccia ci puoi mettere uno stendibiancheria (rimuovendo il gruppo doccia ecc.). Finiti i lavori chiami i VVUU per un soppralluogo. Prima di iniziare i lavori conviene verificare con l'Ufficio Edilizia Privata del tuo Comune o con un tecnico.
Poiché la nullità del negozio giuridico è applicata anche nel caso in cui in atto non sia menzionato il titolo abilitativo i notai sono molto attenti a inserire questi dati. Inoltre, in ragione dell'importanza di tali lavori ho considerato che i permessi ci fossero e che la sola realizzazione fosse difforme dal titolo. Ipotesi che sembrava confermata dalla firma del "pezo di carta" e successivamentre dalle integrazioni alla domanda originale.
Non procederei però nel senso della nullità sia perchè di solito chi realizza questi interventi sono delle srl e se chiudono perdi solo del tempo (verifica ma non ci sperare) sia perchè seppure la Legge sia teoricamente dura i Giudici che l'applicano la devono interpretare. La prevalente giurisprudenza è piuttosto restia a concedere l'annullamento per simili abusi sanabili in breve (rimozione) e con aperta responsabilità anche del compratore.
Non seguirei il suggerimento di ricorrere al penale perchè comporterebbe rogne anche a te (inoltre rimane difficile comprendere quale ipotesi di reato postresti ascrivere al venditore).
I dati di fatto sono che la "carta" l'hai firmata tu e l'AI (non mi sembra tu abbia menzionato il venditore). In atto hai dichiarato che le piantine allegate erano conformi allo stato effettivo dei locali e se viene dimostrato che quella dichiarazione era falsa sei correo di falso in atto con le ovvie conseguenze. Non hai la certezza che sia stato il venditore a commettere l'ipotesi di reato.
Aggiungo che se denunci una persona ti potresti beccare anche una denuncia per diffamazione e sino alla fine dei procedimenti avresti anche tu le rogne.
Meglio "volare basso" rimanendo sul civile, ovvero chiudere al meglio le rogne con il Comune e ottenere se possibile un risarcimento.