Non essendo sanabili, ossia legittimati, la sola soluzione e la loro demolizione ed il ripristino della situazione come era prevista nel progetto approvato.
Beh, non è proprio così drastica la situazione!
A mio parere il problema più grosso è legato alle lungaggini del PdC in Sanatoria come già scritto da
@cafelab . Da aggiungere che questo ampliamento è facile che riguardi più immobili dello stesso condominio oltre che le parti comuni, quindi i tempi si allungano anche per far conciliare le varie posizioni dei differenti comproprietari chiamati in causa.
Sanatoria è un termine generico, in questi casi si può ricadere (escludendo casi particolari normati da leggi regionali) in 4 casi:
1) Le difformità rientrano in parte nelle tolleranze costruttive o nell'attività di edilizia libera (chiaramente l'ampliamento in esame non rientra, ma ulteriori difformità minori esistenti potrebbero rientrarci, e vanno comunque rilevate);
2) Variante a progetto licenziate anteriore all'entrata in vigore della Legge Bucalossi (1977): qui non ti serve la doppia conformità, quindi è più facile rientrare nella possibilità che il PdC venga rilasciato;
3) Variante a progetto posteriore al 1977: qui si rientra nella categoria di "Accertamento di Conformità" vero e proprio, che è la Sanatoria principe: ti serve la doppia conformità;
4) Variante a progetto posteriore al 1977 senza la doppia conformità: non è sanabile ma può essere "tollerata" dal Comune pagando comunque l'oblazione dovuta per i due casi precedenti solo se si tratta di parziale difformità a titolo edilizio abilitativo (e il caso in esame di certo vi rientra) e la sua eventuale demolizione vada a pregiudicare funzionalmente e/o strutturalmente la parte edificata legittimamente (e anche qui direi che ci siamo!)
Quindi anche se non saneranno potranno pagare l'oblazione e mantenere l'ampliamento fino a quando non si interverrà in maniera "profonda" (tipo demolizione e ricostruzione) sul fabbricato. A quel punto solo la parte legittima potrà essere considerata sia in termini di volumi, di superfici che di distacchi.
Quindi l'immobile, a mio parere, prima o poi ti dovrebbe venire consegnato così come si trova attualmente..... la discriminante è il tempo.
Oltre che una sanatoria da un punto di vista urbanistico/edilizio ci sarà da mettere in conto una pezza giustificativa dal punto di vista strutturale, e forse anche altro se si ricade in determinati vincoli (paesaggistica, beni culturali, ....)