Circa quattro anni fa ho acquistato un immobile (costruzione anni 50) in provincia di Siracusa su cui è stato realizzato un ampliamento condonato nel 1985 ma effettivamente realizzato nel 2005. Per l'ampliamento, regolarmente accatastato in occasione di un'ultima modifica degli spazi interni, è stato ottenuto anche il certificato di abitabilità e il notaio di mia fiducia ha dato ampie rassicurazioni circa la rispondenza della documentazione in atto dopo aver eseguito, preliminarmente al rogito, le visure del caso. Dall'aerofotogrammetria locale, che non fu consultata al momento della compravendita, si evince che la realizzazione delle opere è avvenuta successivamente a quanto dichiarato in atto. Vorrei avviare un'azione legale nei confronti del venditore perchè temo che nonostante sia ormai passato quasi un decennio dalla costruzione dell'ampliamento la quota aggiunta possa essere sottoposta a demolizione; è possibile adire le vie legali in ogni momento o esiste una prescrizione? Nei confronti del notaio posso agire, non avendomi lui adeguatamente tutelato all'atto del rogito? Il venditore quali reati/infrazioni ha commesso utilizzando documentazione vera per sanare preventivamente un'opera di successiva (forse programmata) realizzazione? Posso chiedere un risarcimento al venditore? Grazie