Salve a tutti, espongo una vicenda e gradirei cortesemente un suggerimento su come procedere.
Ho fatto a metà settembre 2019 una proposta d'acquisto per un appartamento regolarmente accettata dai venditori per un importo di 195.000 euro, con caparra di 5000 euro. In essa c'è indicato come termine per il preliminare il 31 Ottobre 2019 e come data di stipula del rogito "entro e non oltre" il 15 dicembre 2019. Avevamo fissato la data del rogito al 30 ottobre, saltando il preliminare, quindi, data la tempistica veloce. A 40 ore dall'atto, fissato direttamente in Banca (in quanto ho richiesto ed ottenuto anche mutuo per acquisto prima casa), il venditore mi comunica che non può stipulare l'atto perché ha scoperto che sull 'immobile c è una plusvalenza che gli imporrebbe una tassazione di circa 20000 euro. Lo stesso si impegna, a quel punto, a fare il preliminare di compravendita e a concedermi il possesso dell' immobile per consentirmi di fare i lavori di ristrutturazione di cui l'appartamento necessita. Io, infatti, ho già acquistato alcuni materiali, ho pagato l'architetto per progettazione e Cila e ho la ditta impegnata perché il giorno 4 Novembre 2019 avremmo dovuto iniziare i lavori. Il 30 ottobre sera, invece di festeggiare per l'acquisto della mia casa, mi ritrovo con il venditore a discutere in Agenzia Immobiliare sulle condizioni del preliminare. Dopo le classiche divergenze, stabiliamo appuntamento in agenzia immobiliare (il venditore è privato) per il giorno successivo, ovvero 31 ottobre.
I venditori non si presentano neanche alla stipula del preliminare, adducendo scuse inaccettabili. Per concludere in bellezza, il venditore adesso mette in discussione anche la concessione del possesso perché mi ha sentito nervoso al telefono quando non si è presentato per firmare il preliminare. Ricordo che in proposta di acquisto è indicata la data entro il 30 ottobre per la stipula del preliminare di compravendita. Come mi consigliate di procedere??? Grazie in anticipo per i vostri preziosi suggerimenti.
Ho fatto a metà settembre 2019 una proposta d'acquisto per un appartamento regolarmente accettata dai venditori per un importo di 195.000 euro, con caparra di 5000 euro. In essa c'è indicato come termine per il preliminare il 31 Ottobre 2019 e come data di stipula del rogito "entro e non oltre" il 15 dicembre 2019. Avevamo fissato la data del rogito al 30 ottobre, saltando il preliminare, quindi, data la tempistica veloce. A 40 ore dall'atto, fissato direttamente in Banca (in quanto ho richiesto ed ottenuto anche mutuo per acquisto prima casa), il venditore mi comunica che non può stipulare l'atto perché ha scoperto che sull 'immobile c è una plusvalenza che gli imporrebbe una tassazione di circa 20000 euro. Lo stesso si impegna, a quel punto, a fare il preliminare di compravendita e a concedermi il possesso dell' immobile per consentirmi di fare i lavori di ristrutturazione di cui l'appartamento necessita. Io, infatti, ho già acquistato alcuni materiali, ho pagato l'architetto per progettazione e Cila e ho la ditta impegnata perché il giorno 4 Novembre 2019 avremmo dovuto iniziare i lavori. Il 30 ottobre sera, invece di festeggiare per l'acquisto della mia casa, mi ritrovo con il venditore a discutere in Agenzia Immobiliare sulle condizioni del preliminare. Dopo le classiche divergenze, stabiliamo appuntamento in agenzia immobiliare (il venditore è privato) per il giorno successivo, ovvero 31 ottobre.
I venditori non si presentano neanche alla stipula del preliminare, adducendo scuse inaccettabili. Per concludere in bellezza, il venditore adesso mette in discussione anche la concessione del possesso perché mi ha sentito nervoso al telefono quando non si è presentato per firmare il preliminare. Ricordo che in proposta di acquisto è indicata la data entro il 30 ottobre per la stipula del preliminare di compravendita. Come mi consigliate di procedere??? Grazie in anticipo per i vostri preziosi suggerimenti.