azelio

Membro Attivo
Privato Cittadino
Alcuni giorni fa ho acquistato una unità immobiliare ad uno dei miei figli maggiorenni. Lui risulta essere l'acquirente della prima casa, ma non avendo un reddito adeguato e per cercare di fare le cose alla luce del sole e tracciabili, senza la ricerca di scorciatoie, ho provveduto a firmare io (papà) gli assegni pari al controvalore dell'unità immobiliare.
Atteso che la fattispecie può configurarsi nella sostanza una mera donazione, ancorché non sia richiamata esplicitamente sull'atto e quindi non soggetta a tassazioni particolari, mi è venuto il dubbio che alla mia morte (il più tardi possibile) quest'immobile possa andare in successione, dovendo così assolvere le imposte previste per tale casistica. Vorrei sapere pertanto se possano esistere eventuali problematiche di natura fiscale, come sopra detto oppure se le problematiche possano ricondursi solo alla sfera privata, nel caso in cui l'altro figlio non ricevesse da me e sua madre l'equivalente del fratello. Qualcuno mi ha detto che potevo evitare eventuali rischi trasferendo la somma di denaro necessaria per l'acquisto dell'unità immobiliare direttamente sul conto corrente del figlio acquirente, per permettere a quest'ultimo di pagare personalmente all'atto del rogito firmando gli assegni. A me pare un po' deboluccia questa tesi , perché nella sostanza rimane pur sempre una donazione e peraltro effettuata senza i crismi di un atto formale.
Grazie per i chiarimenti che vorrete darmi.
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Sto affrontando in questi giorni proprio una situazione del genere (acquisto di un immobile per conto di un figlio e sistemazione dei beni patrimoniali della famiglia).
Proprio stamattina il mio Notaio mi diceva che, per evitare cause future, sarebbe opportuno giustificare e "bilanciare" fin da ora il movimento di soldi (e di beni) fra i figli. ;)
Ti consiglio quindi di far esaminare tutta la situazione ad un Notaio di tua fiducia, visto che anche le problematiche altro figlio- genitori ecc. trascendono facilmente la sfera privata! :fico:

;)
 
M

marcellogall

Ospite
I problemi potrebbero nascere esclusivamente quando, fra cent'anni, gli altri figli pensassero di non essere stati trattati equamente. Quindi ognuno di loro deve avere un lascito pari a quello dato al primo figlio. L'acquisto dell'immobile con soldi dei genitori è equiparato ad una donazione. Devi anche tener presente che, in ogni successione, c'è una quota disponibile, variabile in base agli aventi diritto all'eredità, che può essere devoluta a chicchessia, quindi anche ad un figlio particolarmente meritevole.
 

azelio

Membro Attivo
Privato Cittadino
Marcellogall, ti ringrazio delle ulteriori precisazioni, però desideravo sapere anche, oltre alla questione dell'eredità, se i miei due figli dovranno pagare, magari fra 100 anni, anche le imposte di successione. Ma mi par di capire di no; ovvero trattandosi di donazione l'unico problema rimane legato all'equità del valore lasciato o per meglio dire donato in vita ai due miei figli. E' così? Un saluto.
 

realessandro

Nuovo Iscritto
La soluzione preferibile è quella che la casa venga rogiatata a favore del figlio . Nell'atto viene indicato che il denaro proviene da lei cosi' che suo fliglio non venga esposto ai rischi di accertamento fiscale. Si tratta della c.d. "donazione indiretta" perfettamente legittima e così fatta non ha alcun costo notarile .
Il problema è che comunque di donazione si tratta ed in quanto tale potrebbe generare liti fra gli eredi futuri ; per cui il notaio la aiuterà a "riequlibrare" con un testamento gli interessi anche degli altri legittimari
 

realessandro

Nuovo Iscritto
L'accertamento fiscale cui mi riferivo attiene alla provvista non alla successione: Ossia il rischio da c.d. " accertamento induttivo da redditometro" in sintesi se una persona fà un acquisto (es. 200.000 euro) e ha redditi zero o minimi, Il fisco può contestare Lui che questi soldi vengano da guadagni non dichiarati (dal nero per intenderci). Nel caso specifico dimostrando il figlio la legittimità della provvista non si sottopone a questo rischio.
Mi sono spiegato?
 

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