Addio redditometro, vince un contribuente: Tribunale lo boccia
Accolto dal Tribunale civile di Napoli il ricorso di un cittadino contro lo strumento di accertamento del Fisco che valuta - presumendo il reato - la compatibilita' tra spese sostenute e reddito dichiarato.
MILANO - In Italia forse c'e' qualcuno che tirera' un sospiro di sollievo: il Grande Fratello del fisco cosi' com'e' strutturato non rispetta le norme di privacy dei cittadino. Il Tribunale di Napoli ha stabilito infatti che il redditometro viola quelle regole.
L'aula del Tribunale civile del capoluogo campano, nella sua sezione distaccata di Pozzuoli, ha accolto il ricorso di un cittadino contro lo strumento di accertamento presuntivo del Fisco che valuta la compatibilita' o meno tra le spese sostenute e il reddito effettivamente dichiarato.
Come riporta il Corriere della Sera, la sentenza del giudice Antonio Lepre ha dato ragione a un contribuente il quale lamentava che attraverso il redditometro "l’Agenzia delle Entrate venisse a conoscenza di ogni singolo aspetto della propria vita privata".
La motivazione della sentenza in cui il ricorso e' stato accolto e' che il redditometro "determina la soppressione definitiva del diritto del contribuente e della sua famiglia ad avere una vita privata, a poter gestire il proprio denaro, a essere quindi libero nelle proprie determinazioni senza dover essere sottoposto a invadenza del potere esecutivo".
22/2/2013
wallstreetitalia.com Vai all'articolo - SI Sistema Italia
Accolto dal Tribunale civile di Napoli il ricorso di un cittadino contro lo strumento di accertamento del Fisco che valuta - presumendo il reato - la compatibilita' tra spese sostenute e reddito dichiarato.
MILANO - In Italia forse c'e' qualcuno che tirera' un sospiro di sollievo: il Grande Fratello del fisco cosi' com'e' strutturato non rispetta le norme di privacy dei cittadino. Il Tribunale di Napoli ha stabilito infatti che il redditometro viola quelle regole.
L'aula del Tribunale civile del capoluogo campano, nella sua sezione distaccata di Pozzuoli, ha accolto il ricorso di un cittadino contro lo strumento di accertamento presuntivo del Fisco che valuta la compatibilita' o meno tra le spese sostenute e il reddito effettivamente dichiarato.
Come riporta il Corriere della Sera, la sentenza del giudice Antonio Lepre ha dato ragione a un contribuente il quale lamentava che attraverso il redditometro "l’Agenzia delle Entrate venisse a conoscenza di ogni singolo aspetto della propria vita privata".
La motivazione della sentenza in cui il ricorso e' stato accolto e' che il redditometro "determina la soppressione definitiva del diritto del contribuente e della sua famiglia ad avere una vita privata, a poter gestire il proprio denaro, a essere quindi libero nelle proprie determinazioni senza dover essere sottoposto a invadenza del potere esecutivo".
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