qualcosa non mi torna... l'articolo segnalato dalla mitica Bagudi, da una parte dice che a fronte dell'applicazione della clausola risolutiva espressa, non si deve più dichiarare quanto percepito come reddito da canone, trattandosi di indennizzo x ingiustificata detenzione dell'immobile non assoggettabile a tassazione. Così si legge: "Nel contratto di locazione la presenza di una clausola risolutiva espressa [3] comporta una risoluzione automatica del contratto, in questo caso collegata a qualunque inadempienza contrattuale. Da questo momento, quindi, poiché l’obbligazione del conduttore inadempiente si trasforma da un obbligo di corrispondere il canone di locazione a un obbligo invece di corrispondere il risarcimento del danno per l’ingiustificata detenzione dell’immobile, cessa l’obbligo di indicare in dichiarazione i canoni non percepiti [4]. Le somme, infatti, sebbene non riscosse, non sono più da considerarsi “canoni”, ma “indennizzi”." Ma se il locatore risolve il contratto ed il conduttore continua a pagare il "canone", anche se non puntualmente, giusto x non dover lasciare così facilmente i locali, quanto percepito, come si configura, alla luce di quanto riportato in un richiamo dello stesso articolo, ovvero:
"Il locatore deve anche dimostrare che l’immobile è stato effettivamente rilasciato e non è più occupato dal conduttore: l’obbligo di dichiarare il canone di locazione viene meno dalla data del verbale di rilascio, a patto che le giustificazioni del contribuente risultino congiuntamente e sulla base di atti e documenti con data certa."