Lo scorso anno ci siamo rivolti a un geometra per restaurare una casa di famiglia. Visto che nel frattempo le esigenze sono cambiate, abbiamo deciso di vendere l’immobile e il geometra si e’ dichiarato collegato con un agenzia immobiliare e si e’ offerto di assumersi l’incarico per la vendita. Alla nostra richiesta del valore dell’immobile sul mercato, ci ha chiesto 1000 Euro per la stima e 350 Euro per la messa in ordine della documentazione catastale dicendo che la pianta era degli anni ’70 e che andava aggiornata. Quando abbiamo detto che era un po’ insolita come richiesta ha fatto un passo indietro e ha detto che avrebbe incluso queste spese nella commissione. Nel frattempo ci ha mandato una bozza di contratto di incarico che ci ha chiesto di firmare.
In questo contratto ci sono alcune cose che non mi tornano per cui mi rivolgo a voi nella speranza di avere chiarimenti.
In questo contratto ci sono alcune cose che non mi tornano per cui mi rivolgo a voi nella speranza di avere chiarimenti.
- Il contratto e’ intestato a un signore X a noi sconosciuto iscritto regolarmente alla Camera di Commercio, ma di un comune distante piu’ di 200 km dalla sede dello studio di geometra (e suppongo agenzia).
- Il contratto riporta un prezzo di vendita che e’ il minimo che noi siamo disposti ad accettare.
- Il contratto e’ di esclusiva per 1 anno, con un indicazione generica riguardo agli impegni dell’agente (pubblicare un annuncio, nessuna informazione su accompagnamento acquirenti, etc.)
- La commissione (3%) e’ dovuta anche nel caso in cui noi ci rifiutiamo di vendere al prezzo concordato e nel caso in cui l’agente non riuscisse a vendere l’immobile entro la scadenza del contratto per informazioni sullo stato dell’immobile non fornite dal venditore.
- In caso di controversie il foro competente indicato non e’ ne’ quello di ubicazione dell’immobile, ne’ quello in cui risediamo, ma quello in cui si riesiede il fantomatico signor X.