Buonasera a tutti,
Ho da proporvi un nuovo quesito in merito alla mia situazione immobiliare.
Premessa:
Verso fine luglio visito tramite agenzia un immobile di mio interesse mentre sono alla ricerca di una banca con una buona offerta in base alle mie esigenze..
Nelle settimane successive cresce l'interesse per l'immobile tanto che, privatamente con il venditore comincio a parlare di cifre e ci accordiamo per una determinata cifra compreso parte del mobilio..
Durante il periodo di vacanze il venditore mi chiama ripetutamente per invitarmi a fare la proposta d'acquisto in quanto molte persone sono andate a visionare l'immobile e gli sono apparse molto interessate..
Il 21 Agosto, al rientro dalle vacanze, scriviamo la proposta d'acquisto (con sospensiva all'accettazione del mutuo) in agenzia che viene accettata dal venditore la sera dello stesso giorno, consegnando all'agenzia l'assegno di caparra.
L'agenzia ci consegna, con alcuni giorni di ritardo, i documenti necessari per la richiesta di mutuo poiché alcuni dovevano ancora essere fatti..
Come atto di provenienza ci consegnano il documento rilasciato dal tribunale per l'aggiudicazione dell'asta (il venditore ha acquistato l'immobile in asta giudiziaria).
Una volta consegnati i documenti passano diverse settimane (5 per l'esattezza) e dopo svariati solleciti la banca fa uscire il perito.
Il perito valuta positivamente l'immobile (confidenza al momento della perizia) ma purtroppo necessita dell'atto di provenienza per poterla depositare..
Sollecitiamo l'agenzia che ci consegna la registrazione del rogito all'agenzia delle entrate, che giriamo tempestivamente alla banca per poter proseguire..
La banca ci contatta dicendo che il documento non é quello richiesto in quanto a loro serve l'effettivo atto di rogito.
Contattiamo nuovamente venditore ed agenzia che a riguardo mi rispondono che lo stanno aspettando da tempi burocratici (nessuno ne ha fatta esplicita richiesta in cancelleria).
Arriva il giorno della scadenza della sospensiva e l'agenzia mi chiede di passare in agenzia per scrivere una proroga di quest'ultima.
Una volta arrivato in agenzia scopro che quest'ultima voleva farmi firmare una nuova proposta e non una proroga.
Contrariato per il poca professionalità e serietà da parte di agenzia e venditore, decido di non firmare nulla, ritirare l'assegno di caparra e spiego a venditore ed agenzia che si potrà parlare di nuova proposta qual'ora io veda l'impegno di entrambe nella trattativa, ovvero impegnarsi a recuperare quel documento.
Inoltre non ho intenzione di impegnarmi per altri mesi per perdere tempo come è appunto successo.
Tornato a casa riguardo l'annuncio dell'immobile, ma purtroppo era sparito.. il venditore inoltre non aveva dato l'esclusiva a quell'agenzia infatti c'erano ben 2 annunci da parte di 2 agenzie, entrambi spariti nel nulla quel giorno (o al massimo pochi giorni prima poiché lo controllavo spesso).
Il mio dubbio nasce su questo comportamento..
Secondo voi, agenzia e venditore, hanno agito in malafede cercando, tramite il documento, di far saltare la vendita portandola fino alla scadenza della sospensiva?
Se dovesse essere acquistata da qualcuno nei prossimi mesi, potrebbe essere un comportamento doloso?
È possibile dimostrare quando il venditore ha ricevuto il rogito dalla cancelleria del tribunale?
Grazie a chi risponderà
Ho da proporvi un nuovo quesito in merito alla mia situazione immobiliare.
Premessa:
Verso fine luglio visito tramite agenzia un immobile di mio interesse mentre sono alla ricerca di una banca con una buona offerta in base alle mie esigenze..
Nelle settimane successive cresce l'interesse per l'immobile tanto che, privatamente con il venditore comincio a parlare di cifre e ci accordiamo per una determinata cifra compreso parte del mobilio..
Durante il periodo di vacanze il venditore mi chiama ripetutamente per invitarmi a fare la proposta d'acquisto in quanto molte persone sono andate a visionare l'immobile e gli sono apparse molto interessate..
Il 21 Agosto, al rientro dalle vacanze, scriviamo la proposta d'acquisto (con sospensiva all'accettazione del mutuo) in agenzia che viene accettata dal venditore la sera dello stesso giorno, consegnando all'agenzia l'assegno di caparra.
L'agenzia ci consegna, con alcuni giorni di ritardo, i documenti necessari per la richiesta di mutuo poiché alcuni dovevano ancora essere fatti..
Come atto di provenienza ci consegnano il documento rilasciato dal tribunale per l'aggiudicazione dell'asta (il venditore ha acquistato l'immobile in asta giudiziaria).
Una volta consegnati i documenti passano diverse settimane (5 per l'esattezza) e dopo svariati solleciti la banca fa uscire il perito.
Il perito valuta positivamente l'immobile (confidenza al momento della perizia) ma purtroppo necessita dell'atto di provenienza per poterla depositare..
Sollecitiamo l'agenzia che ci consegna la registrazione del rogito all'agenzia delle entrate, che giriamo tempestivamente alla banca per poter proseguire..
La banca ci contatta dicendo che il documento non é quello richiesto in quanto a loro serve l'effettivo atto di rogito.
Contattiamo nuovamente venditore ed agenzia che a riguardo mi rispondono che lo stanno aspettando da tempi burocratici (nessuno ne ha fatta esplicita richiesta in cancelleria).
Arriva il giorno della scadenza della sospensiva e l'agenzia mi chiede di passare in agenzia per scrivere una proroga di quest'ultima.
Una volta arrivato in agenzia scopro che quest'ultima voleva farmi firmare una nuova proposta e non una proroga.
Contrariato per il poca professionalità e serietà da parte di agenzia e venditore, decido di non firmare nulla, ritirare l'assegno di caparra e spiego a venditore ed agenzia che si potrà parlare di nuova proposta qual'ora io veda l'impegno di entrambe nella trattativa, ovvero impegnarsi a recuperare quel documento.
Inoltre non ho intenzione di impegnarmi per altri mesi per perdere tempo come è appunto successo.
Tornato a casa riguardo l'annuncio dell'immobile, ma purtroppo era sparito.. il venditore inoltre non aveva dato l'esclusiva a quell'agenzia infatti c'erano ben 2 annunci da parte di 2 agenzie, entrambi spariti nel nulla quel giorno (o al massimo pochi giorni prima poiché lo controllavo spesso).
Il mio dubbio nasce su questo comportamento..
Secondo voi, agenzia e venditore, hanno agito in malafede cercando, tramite il documento, di far saltare la vendita portandola fino alla scadenza della sospensiva?
Se dovesse essere acquistata da qualcuno nei prossimi mesi, potrebbe essere un comportamento doloso?
È possibile dimostrare quando il venditore ha ricevuto il rogito dalla cancelleria del tribunale?
Grazie a chi risponderà