Nella prassi quotidiana forse è sufficiente quanto detto da Architetto.
Ma seguendo strettamente le regole indicate dalle due guide (ristrutturazioni edilizie o risparmio energetico) che si possono trovare nel sito dell'Ag. Entrate, la risposta potrebbe essere un pò più complessa.
1) Per poter godere delle detrazioni, i pagamenti devono essere eseguiti tassativamente con bonifici "speciali" che utilizzano una modulistica che fa riferimento alla legislazione di riferimento (x ristrutturaz, o x risp. energetico) , dove occorre indicare oltre alla causale i CF/P.IVA del fornitore beneficiario, ed il CF dei beneficiari delle detrazioni (chi in sostanza paga).
La banca non è tenuta a vedere la fattura: sarà però il commercialista o il CAF a volerla vedere associata al bonifico relativo: il bonifico speciale è fattibile anche on-line. molte banche ne danno la possibilità.
2) Le detrazioni per ristrutturazioni (50% fino al 31-12-13; 36% successivamente) su singole unità abitative spettano solo per interv. di manutenzione straordinaria: per gli infissi esterni sarebbe quindi previsto che si tratti di sostituzione di tutti gli infissi di facciata, con tipologia e caratteristiche diverse dalle precedenti. A meno che non rientrino in un intervento straordinario più esteso, che richiederebbe almeno una CIL o DIA. (interventi classificabili b) c) o d) dell'art. 3 L 380/2001
3) Le detrazioni per risparmio energetico (65% fino al 31-12-13, poi 36%) seguono invece regole diverse: in buona sostanza sono detraibili interventi sugli infissi se i nuovi raggiungono una trasmittanza inferiore a certi indici differenziati per zona climatica di appartenenza, migliore di quella ordinariamente prescritta, certificata dal produttore del serramento. (per gli indici richiesti vedi guida AdE, raggiungibili tipicamente con strutture a taglio termico, e vetri-camera 4-12-4 con gas argon).
Se non è cambiata la procedura, occorre preventivamente comunicare la tipologia di intervento coi dati ottenuti e la stima dlla trasmittanza dei vecchi infissi. Più complicato a dirsi che a farsi. Vedi sito ENEA, dove occorre per trasmettere, registrarsi.
4) IVA: l'IVA al 10% la applica tipicamente l'artigiano-impresa che presta la sua opera fornendo tutto il materiale e mdo. Ma i prodotti cosiddetti finiti acquistati direttamente dal committente sono tassati al 10% solo se l'intervento si inquadra in una manutenzione straordinaria; in caso contrario l'acquisto degli infissi avviene sempre con IVA al 21% (anche l'artigiano se li procurerebbe al 21%, per poi fatturare complessivamente al 10% solo la quota materiali che non eccede la quota di manodopera esposta).
L'IVA ridotta (10%) viene applicata dal fornitore sulla base di una autocertificazione del committente (in rete ci sono vari esempi) che si assume la responsabilità di dichiarare la tipologia dell'intervento.
Nel caso esposto, parrebbe più praticabile il caso 3, se la qualità degli infissi lo permette: quanto all'IVA vedi sopra.