ma nel caso che loro mi aiutino versando del denaro che non risulta da nessuna parte che sia diretto all'immobile e comunque considerando il fatto che la proprietà è tutta a mio nome, in che modo potrebbero loro un giorno richiederne parte dell'immobile?
Il nostro diritto Civile, Privato, Amministrativo, Penale, ecc. frutto del retaggio Romanico, nonostante sia devastato ogni giorno da chi dovrebbe legiferare in maniera intelligente è comunque ( a parer mio ) in molti suoi aspetti e rami di intervento un buon diritto ( il Penale forse un pò meno ) che come principio generale tende a salvaguardare sempre e comunque il più debole. Il caso in questione rientra nella branca del diritto ereditario che credo sia tra i più equilibrati esistenti al mondo, il principio fondante del diritto ereditario è quello della salvaguardia dei diritti di tutti gli eredi nei confronti del patrimonio, per esempio non esiste oggi la possibilità di diseredare un erede... la norma generale prevede che laddove esiste un patrimonio solo una parte di esso è nella libera disponibilità del proprietario, la cosidetta " quota disponibile " che sostanzialmente è una quota del patrimonio il cui proprietario può destinare a chi più gli aggrada ( Chiesa, donne, amici, fondazioni o altro ) partendo da questo principio fondamentale ogni operazione attivata ( vendita, patti, contratto, ecc.ecc. ) pre morte può essere interpretata ( sia in vita che post mortem ) come una scappatoia al principio del diritto all'eredità di tutta la linea successoria... Fatta tutta questa prefazione, i tuoi genitori ( come tutti i genitori ) hanno il diritto di aiutare i figli ( e ci mancherebbe specie di questi tempi ) il discorso è che in presenza di altri aventi diritto, l'aiuto se univoco e/o preferenziale può essere interpretato o comunque mal visto da altri, che in vita o alla morte dei genitori potrebbe impugnare le operazioni fatte e chiederne ( con diritto ) il rendiconto.
Mi spiego con un esempio:
Poni il caso di un genitore che in presenza di un figlio " degenere " decida un bel giorno di diseredarlo; la legge non glielo concede ma deciso a perseguire il suo scopo, questo genitore invece di acquistare l'immobile ( e quindi di farlo entrare nel patrimonio ) decida di regalare i soldi per l'acquisto dell'immobile all'altro figlio, così facendo ha attuato di fatto una scappatoia alla
vacatio dell'istituto del diseredare. Tutto questo giro potrà essere intercettato in vita o post mortem dal germano privato del suo diritto, il quale potrà nelle sedi opportune far valere le sue ragioni e vederle soddisfatte, ecco perchè nel tuo caso è preferibile che tutto avvenga nel pieno rispetto della legge ( sia civile che morale ) e con la massima chiarezza. Spero di esserti stato di aiuto, Fabrizio.