Importanti novità in materia di mediazione obbligatoria. Con le innovazioni degli scorsi giorni, infatti, la procedura di mediazione è necessariamente estesa anche alle controverie condominiali e a quelle in materia di responsabilità civile auto. Un appesantimento per tutti i mediatori civili, che si troveranno dinanzi a un improvviso boom di richieste di risoluzione sulle proprie scrivanie.
Stando alle novità legislative, in altri termini, l’istituto della mediazione obbligatoria è stato esteso anche ad altri livelli di controversie piuttosto comuni. Un tentativo di risoluzione delle liti che potrebbe essere oggetto di snellimento rispetto a quanto tradizionalmente effettuato, ma che rischia di scontrarsi con la (triste) realtà relativa alla carenza di uffici accreditati dal Ministero della Giustizia.
E' stato stimato che le domande di mediazione obbligatoria per i condomini dovrebbero poter giungere alla straordinaria quota di 400 mila.
Il problema di fondo è tuttavia rappresentato dalla difficoltà di poter individuare un ambito di riferimento preciso. La legge non stabilisce infatti cosa si intenda per “causa condominiale“, generando una serie di letture che vanno da quelle più estensive (per causa condominiale si intenderebbe l’insieme di cause che vedrebbero come parte coinvolta il condominio) a quelle più restrittive (le cause condominiali sarebbero dunque solamente quelle sulle modalità di utilizzo dei servizi comuni, come il parcheggio o il riscaldamento).
Stando alle novità legislative, in altri termini, l’istituto della mediazione obbligatoria è stato esteso anche ad altri livelli di controversie piuttosto comuni. Un tentativo di risoluzione delle liti che potrebbe essere oggetto di snellimento rispetto a quanto tradizionalmente effettuato, ma che rischia di scontrarsi con la (triste) realtà relativa alla carenza di uffici accreditati dal Ministero della Giustizia.
E' stato stimato che le domande di mediazione obbligatoria per i condomini dovrebbero poter giungere alla straordinaria quota di 400 mila.
Il problema di fondo è tuttavia rappresentato dalla difficoltà di poter individuare un ambito di riferimento preciso. La legge non stabilisce infatti cosa si intenda per “causa condominiale“, generando una serie di letture che vanno da quelle più estensive (per causa condominiale si intenderebbe l’insieme di cause che vedrebbero come parte coinvolta il condominio) a quelle più restrittive (le cause condominiali sarebbero dunque solamente quelle sulle modalità di utilizzo dei servizi comuni, come il parcheggio o il riscaldamento).