Buongiorno a tutti,
è da qualche settimana che sto tentando di affrontare e dirimere un problema (almeno per me) abbastanza annoso. Ho letto molto online ed in questo forum ma ancora non ne sono venuto a capo quindi chiedo aiuto a chiunque ci sia passato prima di me o abbia informazioni/competenze tecniche a riguardo.
Inquadriamo il problema: sono in procinto di acquistare un appartamento in un comune lacuale della Lombardia (Claino con Osteno) in provincia di Como all'interno del centro storico del paese (fascia A). L'immobile è un appartamento sito al secondo ed ultimo piano di una piccola palazzina di 3 unità compreso quello in oggetto (T, 1, 2). Dai documenti presentati dal venditore si può asserire che l'attuale proprietario ne sia venuto in possesso nel 2008 tramite eredità, ancora prima nel 2003 è stata effettuata una divisione (che ha diviso l'intera piccola palazzina negli attuali tre appartamenti assegnandone uno ad ognuno dei tre fratelli eredi a loro volta di un parente venuto a mancare) e che nel 1993 è stata richiesta e rilasciata un'autorizzazione edilizia da parte del comune con oggetto "Lavori di suddivisione del terzo piano del fabbricato" che ha di fatto interessato il solo appartamento ora oggetto del mio quesito ed interesse andando a creare i vari tavolati divisori interni. La casa viene detto dal geometra della controparte essere di costruzione antecedente al 1930 e così è stato riportato anche sull'APE appena redatta da altro geometra locale anche se non c'è nessun documento dell'epoca che ne attestati l'anno di costruzione o che comunque permetta di stimarlo a ritroso nel tempo.
All'autorizzazione edilizia del 1993 è allegata una vista in sezione e in pianta dell'immobile (dove tutte le stanze sono "battezzate" con la loro destinazione d'uso che corrisponde all'attuale es. cucina, camera, bagno, etc.) e tutto quanto riportato è perfettamente aderente alla realtà ed allo stato di fatto odierno oltre che alla planimetria catastale. Non è però presente un certificato o attestazione di agibilità di nessun epoca. Le altezze delle singole stanze non sono riportate ne facilmente desumibili da questi documenti ma è evidente che non siano state modificate le imposte delle solette e che l'altezza dell'ultimo piano sia inferiore a quella di quello sottostante. Facendo una proporzione, essendo l'elaborato in scala, si evince facilmente che se l'altezza del piano sottostante è di circa 270cm quella del piano superiore è di poco più di 240cm nei suoi punti di massimo e di "orizzontalità". Allego autorizzazione, planimetria e sezione in PDF.
L'appartamento, posto all'ultimo piano della palazzina ha sopra di sè un piccolo sotto tetto molto angusto a cui si accede da una botola interna all'appartamento stesso (nel corridoio). Il soffitto interno dell'appartamento è in parte orizzontale (come in un classico appartamento) ed in parte spiovente (solo in alcune stanze ed in misura e inclinazione differente). Nella planimetria catastale è riportato in calce Hm=2,40m credo ad indicare l'altezza media. Nello specifico le altezze rilevate in centimetri sono le seguenti:
Quali sono le specifiche/limiti a cui dovrei attenermi in termini di altezze minime, dimensione minima dei locali, rapporti aeroilluminanti, etc.? Tutto ciò considerando il suo immobile nel suo status quo e non come se fosse una nuova costruzione.
Inoltre l'appartamento è da considerarsi una mansarda oppure no? Cosa qualifica un appartamento per essere definito mansarda?
Qualcuno può aiutarmi per favore a capirci di più? Rimango ovviamente a disposizione per eventuali integrazioni di informazioni dovessero essere mancanti e necessarie, ho tentato di essere sintetico nonostante la grossa mole di informazioni. Grazie mille in anticipo.
è da qualche settimana che sto tentando di affrontare e dirimere un problema (almeno per me) abbastanza annoso. Ho letto molto online ed in questo forum ma ancora non ne sono venuto a capo quindi chiedo aiuto a chiunque ci sia passato prima di me o abbia informazioni/competenze tecniche a riguardo.
Inquadriamo il problema: sono in procinto di acquistare un appartamento in un comune lacuale della Lombardia (Claino con Osteno) in provincia di Como all'interno del centro storico del paese (fascia A). L'immobile è un appartamento sito al secondo ed ultimo piano di una piccola palazzina di 3 unità compreso quello in oggetto (T, 1, 2). Dai documenti presentati dal venditore si può asserire che l'attuale proprietario ne sia venuto in possesso nel 2008 tramite eredità, ancora prima nel 2003 è stata effettuata una divisione (che ha diviso l'intera piccola palazzina negli attuali tre appartamenti assegnandone uno ad ognuno dei tre fratelli eredi a loro volta di un parente venuto a mancare) e che nel 1993 è stata richiesta e rilasciata un'autorizzazione edilizia da parte del comune con oggetto "Lavori di suddivisione del terzo piano del fabbricato" che ha di fatto interessato il solo appartamento ora oggetto del mio quesito ed interesse andando a creare i vari tavolati divisori interni. La casa viene detto dal geometra della controparte essere di costruzione antecedente al 1930 e così è stato riportato anche sull'APE appena redatta da altro geometra locale anche se non c'è nessun documento dell'epoca che ne attestati l'anno di costruzione o che comunque permetta di stimarlo a ritroso nel tempo.
All'autorizzazione edilizia del 1993 è allegata una vista in sezione e in pianta dell'immobile (dove tutte le stanze sono "battezzate" con la loro destinazione d'uso che corrisponde all'attuale es. cucina, camera, bagno, etc.) e tutto quanto riportato è perfettamente aderente alla realtà ed allo stato di fatto odierno oltre che alla planimetria catastale. Non è però presente un certificato o attestazione di agibilità di nessun epoca. Le altezze delle singole stanze non sono riportate ne facilmente desumibili da questi documenti ma è evidente che non siano state modificate le imposte delle solette e che l'altezza dell'ultimo piano sia inferiore a quella di quello sottostante. Facendo una proporzione, essendo l'elaborato in scala, si evince facilmente che se l'altezza del piano sottostante è di circa 270cm quella del piano superiore è di poco più di 240cm nei suoi punti di massimo e di "orizzontalità". Allego autorizzazione, planimetria e sezione in PDF.
L'appartamento, posto all'ultimo piano della palazzina ha sopra di sè un piccolo sotto tetto molto angusto a cui si accede da una botola interna all'appartamento stesso (nel corridoio). Il soffitto interno dell'appartamento è in parte orizzontale (come in un classico appartamento) ed in parte spiovente (solo in alcune stanze ed in misura e inclinazione differente). Nella planimetria catastale è riportato in calce Hm=2,40m credo ad indicare l'altezza media. Nello specifico le altezze rilevate in centimetri sono le seguenti:
- Cucina/soggiorno: 245,5 (soffitto orizzontale)
- Camera 1: Max 249,5 Min 209,5 (soffitto misto prevalentemente orizzontale con piccola vela spiovente laterale)
- Camera 2: Max 242 Min 201 (soffitto misto prevalentemente spiovente con doppia falda)
- Bagno: Max 241 Min 183 (soffitto misto 50% orizzontale e 50% spiovente)
- Corridoio: Max 245 Min 240 (soffitto apparentemente orizzontale)
- Ingresso: 244 (soffitto orizzontale)
Quali sono le specifiche/limiti a cui dovrei attenermi in termini di altezze minime, dimensione minima dei locali, rapporti aeroilluminanti, etc.? Tutto ciò considerando il suo immobile nel suo status quo e non come se fosse una nuova costruzione.
Inoltre l'appartamento è da considerarsi una mansarda oppure no? Cosa qualifica un appartamento per essere definito mansarda?
Qualcuno può aiutarmi per favore a capirci di più? Rimango ovviamente a disposizione per eventuali integrazioni di informazioni dovessero essere mancanti e necessarie, ho tentato di essere sintetico nonostante la grossa mole di informazioni. Grazie mille in anticipo.