Buonasera,
vorrei sottomettervi un problema relativo ad un condomino che vuole ampliare il suo appartamento.
Il condominio in questione è composto da 4 macro blocchi: 2 "ville" poste in prima fila seguite da due blocchi di appartamenti da due piani l'uno.
Le ville in prima fila costeggiano, una a sinistra e una a destra il viale principale che conduce agli altri due blocchi di appartamenti.
Il proprietario di una delle due ville (per semplicità di seguito "Villa A" ) vuole ampliare di circa 100 m^3 la propria abitazione andando a costruire un nuovo corpo fabbrica sopra un lastrico che ad oggi funge da terrazzo e cui sotto c'è parte della taverna della "Villa A" (la restante parte della taverna è sotto l'appartamento). In soldoni apro un muro di casa e amplio il salotto di casa di circa 30 m^2.
E' pacifico che la "Vila A" faccia parte del condominio e ne condivida le zone comune come il corsello di box, piscina, etc.
La "Villa A" non ha ingresso indipendente in quanto deve transitare da una bussola comune per accedere al proprio cancello che accede al giardino privato.
Sotto il giardino di proprietà sono costruiti i box di proprietà di altri condomini. Quest'ultimo aspetto dovrebbe escludere che la "villa A" sia una proprietà cielo-terra (come sostiene il proprietario).
Il regolamento condominiale seppur vieta la sopra elevazione non è da ritenersi contrattuale.
In ogni caso l'ampliamento non è ritenuto dal proprietario della "Villa a" essere una sopra elevazione in quando il nuovo corpo fabbrica resterebbe, come altezza, sotto il colmo del tetto in essere.
Il terreno dove sorge tutto il complesso è un unico lotto che ha esaurito la volumetria: il proprietario ha acquistato i diritti edificatori da un lotto che dista 800 m in linea d'aria in quanto il gpt consente un incremento dell'indice editificatori del 30%. Anche in questo caso il computo della pro-quota di volumetria non è stato considerato in quanto se proporzioniamo in base i millesimi i 100 m^3 risulterebbe che si possono teoricamente costruire ancora 10.000 m^3.
Nel contesto descritto l'assemblea condominiale può opporsi alla costruzione o no?
Sapreste fornirmi quali sono, se ci sono, degli aspetti che devono essere approfonditi per capire se l'ampliamento è lecito o no?
Grazie mille
Dante
vorrei sottomettervi un problema relativo ad un condomino che vuole ampliare il suo appartamento.
Il condominio in questione è composto da 4 macro blocchi: 2 "ville" poste in prima fila seguite da due blocchi di appartamenti da due piani l'uno.
Le ville in prima fila costeggiano, una a sinistra e una a destra il viale principale che conduce agli altri due blocchi di appartamenti.
Il proprietario di una delle due ville (per semplicità di seguito "Villa A" ) vuole ampliare di circa 100 m^3 la propria abitazione andando a costruire un nuovo corpo fabbrica sopra un lastrico che ad oggi funge da terrazzo e cui sotto c'è parte della taverna della "Villa A" (la restante parte della taverna è sotto l'appartamento). In soldoni apro un muro di casa e amplio il salotto di casa di circa 30 m^2.
E' pacifico che la "Vila A" faccia parte del condominio e ne condivida le zone comune come il corsello di box, piscina, etc.
La "Villa A" non ha ingresso indipendente in quanto deve transitare da una bussola comune per accedere al proprio cancello che accede al giardino privato.
Sotto il giardino di proprietà sono costruiti i box di proprietà di altri condomini. Quest'ultimo aspetto dovrebbe escludere che la "villa A" sia una proprietà cielo-terra (come sostiene il proprietario).
Il regolamento condominiale seppur vieta la sopra elevazione non è da ritenersi contrattuale.
In ogni caso l'ampliamento non è ritenuto dal proprietario della "Villa a" essere una sopra elevazione in quando il nuovo corpo fabbrica resterebbe, come altezza, sotto il colmo del tetto in essere.
Il terreno dove sorge tutto il complesso è un unico lotto che ha esaurito la volumetria: il proprietario ha acquistato i diritti edificatori da un lotto che dista 800 m in linea d'aria in quanto il gpt consente un incremento dell'indice editificatori del 30%. Anche in questo caso il computo della pro-quota di volumetria non è stato considerato in quanto se proporzioniamo in base i millesimi i 100 m^3 risulterebbe che si possono teoricamente costruire ancora 10.000 m^3.
Nel contesto descritto l'assemblea condominiale può opporsi alla costruzione o no?
Sapreste fornirmi quali sono, se ci sono, degli aspetti che devono essere approfonditi per capire se l'ampliamento è lecito o no?
Grazie mille
Dante