mosca
Membro Assiduo
dal sito ANAMA:
La Giunta nazionale di venerdì scorso ha dato il via all’iniziativa parlamentare che dovrà portare all’approvazione del Regolamento di attuazione del praticantato. Anama non è più disposta ad attendere oltre! Gli interessi di altre realtà di settore non possono vanificare uno strumento di preparazione e di accesso alla professione ritenuto da molti valido ed efficace. Infatti se la volontà di tutti noi è quella di immettere sul mercato dei giovani preparati ad affrontare un’attività che “si impara sul campo” allora la strada della pratica professionale non può più essere procrastinata. Un anno di affiancamento ad un agente esperto, un corso di formazione e la possibilità di cimentarsi nel difficile campo dell’intermediazione immobiliare. Poi Anama ha affrontato anche la vicenda legata all’ attuale esame di accesso alla professione fatto da una commissione che nulla centra con la nostra professione. Se “gli addetti ai lavori” facessero un’indagine sulle varie commissioni d’esami organizzate dalla CCIAA d’Italia si accorgerebbe che un conto è la formazione resa nei corsi e dagli enti preposti ed un altro l’esame e la commissione che lo fa. C’è un tale distacco che molti dei dirigenti Anama presenti in Giunta hanno potuto affermare che ” … l’esame che viene fatto non è da agente immobiliare bensì da ragioniere, da mediatore merceologico, da imprenditore”. A significare che foirse sarebbe più opportuno che i corsi di formazione per la Qualifica professionale dovrebbero terminare con la prova finale abilitante, fatta da una commissione interna alla presenza di un commissario regionale esterno. Solo chi non intende immettere nuove leve e nuovi “potenziali concorrenti”sul mercato farà di tutto per salvaguardare lo status quo con: il praticantato non ancora vigente; corsi di formazione addirittura di 220 ore come capita in Lombardia, (formula che avvantaggia solo le scuole di formazione che alzano le tariffe più che i candidati alla professione e al mercato). Per di più con commissioni d’esame gestite dalle Camera di Commercio con docenti che invece di chiedere quali sono le quotazioni di mercato o come di elabora un preliminare di compravendita si preoccupano di sapere se l’acquisto di un’azienda agricola si deve fare “a cancelli chiusi” o se la cambiale tratta va sottoscritta dal debitore e anche datata!!! La giunta nazionale dell’Anama ha adato mandato al presidente nazionale di convocare il tavolo tecnico – legale di elaborazione della bozza di Regolamento della pratica professionale per affidarla nelle mani dei referenti governativi e sostenerne l’iter di presentazione
La Giunta nazionale di venerdì scorso ha dato il via all’iniziativa parlamentare che dovrà portare all’approvazione del Regolamento di attuazione del praticantato. Anama non è più disposta ad attendere oltre! Gli interessi di altre realtà di settore non possono vanificare uno strumento di preparazione e di accesso alla professione ritenuto da molti valido ed efficace. Infatti se la volontà di tutti noi è quella di immettere sul mercato dei giovani preparati ad affrontare un’attività che “si impara sul campo” allora la strada della pratica professionale non può più essere procrastinata. Un anno di affiancamento ad un agente esperto, un corso di formazione e la possibilità di cimentarsi nel difficile campo dell’intermediazione immobiliare. Poi Anama ha affrontato anche la vicenda legata all’ attuale esame di accesso alla professione fatto da una commissione che nulla centra con la nostra professione. Se “gli addetti ai lavori” facessero un’indagine sulle varie commissioni d’esami organizzate dalla CCIAA d’Italia si accorgerebbe che un conto è la formazione resa nei corsi e dagli enti preposti ed un altro l’esame e la commissione che lo fa. C’è un tale distacco che molti dei dirigenti Anama presenti in Giunta hanno potuto affermare che ” … l’esame che viene fatto non è da agente immobiliare bensì da ragioniere, da mediatore merceologico, da imprenditore”. A significare che foirse sarebbe più opportuno che i corsi di formazione per la Qualifica professionale dovrebbero terminare con la prova finale abilitante, fatta da una commissione interna alla presenza di un commissario regionale esterno. Solo chi non intende immettere nuove leve e nuovi “potenziali concorrenti”sul mercato farà di tutto per salvaguardare lo status quo con: il praticantato non ancora vigente; corsi di formazione addirittura di 220 ore come capita in Lombardia, (formula che avvantaggia solo le scuole di formazione che alzano le tariffe più che i candidati alla professione e al mercato). Per di più con commissioni d’esame gestite dalle Camera di Commercio con docenti che invece di chiedere quali sono le quotazioni di mercato o come di elabora un preliminare di compravendita si preoccupano di sapere se l’acquisto di un’azienda agricola si deve fare “a cancelli chiusi” o se la cambiale tratta va sottoscritta dal debitore e anche datata!!! La giunta nazionale dell’Anama ha adato mandato al presidente nazionale di convocare il tavolo tecnico – legale di elaborazione della bozza di Regolamento della pratica professionale per affidarla nelle mani dei referenti governativi e sostenerne l’iter di presentazione