Graf

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Questa è la parte iniziale di una trama di un film americano:

Marion Crame è una segretaria di un’agenzia immobiliare di Phoenix, Arizona.
Marion ha un amante, un certo Sam, che ha un negozio di ferramenta in California.
Il film si apre con la scena del loro incontro clandestino in un motel a Phoenix, all’ora di pranzo.
Di ritorno all’ ufficio, Marion ha l’incarico, dall’Agente Immobiliare suo datore di lavoro, di depositare in banca la somma di 40.000 dollari in contanti, frutto di una intermediazione di una villa, appena venduta dall’ agente ad un miliardario della zona, che ne vuole fare il regalo di nozze per la figlia.
Marion, che vive solo del suo lavoro, cede alla tentazione di appropriarsene, perché con quella somma potrebbe sposare subito Sam e andare a vivere con lui in California.
Marion prende la macchina e parte, col bottino, alla volta della California…
La sera del secondo giorno di fuga, sorpresa da un violento temporale, Marion si ferma nel motel di Norman Bates…….


Questa è invece è una parte della trama di un film italiano:

Da quindici anni, a Roma, la famiglia Ametrano è costretto a dividere un appartamento con una numerosa e prolifica famiglia istriana, profuga di guerra. Il capofamiglia Peppino Ametrano, di professione callista, non guadagna abbastanza per affittare un appartamento più grande.
Allora si rassegna ad accettare la “vantaggiosissima” proposta di un certo Pino Calamai, un maneggione untuoso e tartufesco, metà imbroglione con le mani in pasta nelle scommesse clandestine, e metà “sensale di piazza”, che gli propone la sua mediazione di solo 100.000 lire, per affittare una ex casa chiusa, uno di quei bordelli vasti e lussuosi che si trovavano nel centro di Roma e che ormai, a causa della Legge Merlin che l’avevano, appunto “chiusi”, erano vuoti e pronti ad essere affittati a un prezzo ridottissimo, come una casa normale ed "onorata".
Messo alle strette dalla moglie e dai figli, Peppino Ametrano, cede alla proposta di Calamai e si trasferisce nel ex bordello con tutta la sua famiglia, tacendo però a tutti la vera identità del nuovo alloggio. Ma i commenti ironici dei vicini e la memoria del nonno, a suo tempo frequentatore assiduo della “casa”……


I due film sono, il primo, “Psyco” di Alfred Hitchcock, il secondo, quello italiano, “Arrangiatevi” di Mauro Bolognini.
Due film praticamente coevi, quello americano è del 1960, quello italiano è del 1959.
Ma con profonde differenze nell’interpretazione e nella significazione, all’interno del racconto, della figura e del ruolo dell’ agente immobiliare.

Possiamo osservare ed esaminare le loro traiettorie narrative nel film, piuttosto brevi ma decisive al fine dello snodo del racconto, come due segni, due figurazioni opposte della professione dell’ Agente Immobiliare.

Due mondi in contrasto , che rimandano a due sistemi di significanze economiche e sociali.

Nelle strette dinamiche di una logica drammatica che produce racconto e senso, l’agente immobiliare del film americano si colloca all’interno del sistema, è un uomo dell’apparato, e un self made man ( si presume..) che si è fatto da sé, con fatica ed orgoglio, e che ha notevolmente migliorato la sua posizione di partenza e il suo conto in banca… lavorando, lavorando e ancora lavorando. E’ il tipico uomo d’affari americano, con ufficio ed impiegate carine ma efficienti…
E’ un uomo rispettato, arrivato ed integrato, con un’ampia trama di conoscenze ed agganci, con un ruolo ben preciso nella società di Phoenix, con moglie e con una figlia ( è nel suo ufficio) e che ormai tratta affari immobiliari lucrosi e preziosi con facoltosi miliardari.
E’ un mediatore che STA DALLA PARTE della legge. Che osserva le leggi e fa onestamente e con professionalità il suo lavoro.
Qui è la sua segretaria che, rubandogli i proventi di una mediazione, a mettersi CONTRO la legge. Proprio perché si mette CONTRO di lui
E sarà poi lei ad essere PUNITA, finendo uccisa pugnalata sotto la doccia….

Invece “l’agente immobiliare “ italiano, anzi romano, è un uomo privo di una sua identità precisa, senza arte nè parte, senza nessun ufficio, senza iscrizioni a ruolo, senza cultura specifica se non quella del maneggio e dell’arte dell’ arrangiarsi. E’ un uomo untuoso e tartufesco, il re delle mezze parole e delle frasi allusive, un tipo privo di scrupoli ,che sbarca il lunario, intermediando ex casini in disarmo. Una figura che però ha una sua ribalda simpatia e un buonsenso tutto sommato popolaresco. Risolve quasi tutti i problemi, anche quelli al limite della legalità. Ha comunque una sua utilità, nei casi disperati.
E’ una tipica maschera della commedia dell’ arte che affonda le sue radici nelle atellane latine.
E’ un tipo umano che, spesso, si mette CONTRO la legge, ma bada bene di rimanerci poco e cerca di tornare nel suo solco appena possibile. Millanta conoscenze ed appoggi che non ha.
Non è un lavoratore, non gli interessa nessuna carriera e nessun impiego regolare e se ne impipa di tentare di raggiungere un ruolo sociale elevato. Vive alla giornata e non programma il suo futuro.
Non vive nel sistema che tenta, anzi spesso, di raggirare. Non ha famiglia ma solo amanti occasionali.

Due film, due figure di agenti immobiliari.
Il primo a tutt’oggi esiste ancora in America.
Il secondo, secondo voi, esiste ancora in Italia?
E se esiste, e’ ancora così, oppure è cambiato nelle caratteristiche personali e nei connotati sociali?
E’ peggiorato, si è incattivito, oppure si è “inabissato”, agisce di nascosto, nell’ombra e non più, come il suo omonimo del film, tra Piazza del Popolo e Piazza San Pietro?

Essere come “un sensale di piazza” è una nostra caratteristica di costume oppure è una necessità profonda ed ineliminabile della personalità antropologica dell’ italiano medio?
Il personaggio di Pino Calamai del film “Arrangiatevi” è un tipo transeunte, il semplice prodotto di una certa cultura sociale, oppure è una maschera senza tempo della commedia dell’arte, un modo tutto italiano di esercitare la professione del mediatore, un archetipo eterno dell’antropomorfismo italico?

Ultima considerazione: i 40.000 dollari del 1960 della provvigione del film Psyco, corrispondono oggi, facendo i calcoli tra cambi e svalutazione, a circa 160.000 euro, a 300 milioni delle vecchie lire.
Non male come entità provvigionale…. Chissà perché poi erano IN CONTANTI, tenendo presente che, negli Stati Uniti, il contante è quasi abolito dalle carte di credito?
 

gennaro63

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carisimo graf.....la volta scorsa...con il discorso..valutazione..ora il film.......guarda che il pollo con i peperoni la sera e' duro da digerire.........e' soltanto una battuta.....credimi.....alla prossima.:risata::risata:
 

Graf

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:risata:In effetti ieri sera ho mangiato un piatto di trippa con pecorino e menta ...poi ho scritto questo post....credete che ci sia una correlazione stretta ed immediata? :):D
 

Anita

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
a me sembra che nei film stranieri l'agente immobiliare sia quasi sempre una figura ambigua e truffaldina e la cosa mi fa in******e parecchio!
 

MaxMatteo

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LORENZO TOMMY

Membro Junior
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Non sarebbe male una sintesi, e cioè, professionalità e pragmatismo americano, collocazione sociale e professionale ben definita, riconosciuta ed accettata, con quel po' di guasconeria utile a risolvere "fantasiosamente" i problemi e quella abilità tutta italiana di essere, a volte border line (naturalmente nell' alveo di una sostanziale legalità).
Sintesi difficile? Impossibile? A voi l' ardua sentenza.
 

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