ho redatto una proposta di acquisto con indicato importo del mutuo richiesto e la dicitura " la presente proposta è vincolata all'approvazione del mutuo". Consegno assegno come caparra alla proposta. il propietario accetta. La pratica mi è stata seguita in toto dall'agenzia immobiliare con i suoi consulenti (altrimenti avrei potuto avere problemi, naturalmente eseguo prima della proposta una consulenza sul mutuo presso l'agenzia e con loro concordiamo il da farsi). Mi viene approvato il mutuo. L'agenzia mi chiede un anticipo sul suo onorario, che verso, e mi da appuntamento per il rogito. Il giorno prima del rogito, l'agenzia mi chiama e mi informa che la perizia all'immobile da parte della banca è stata molto più bassa del mutuo richiesto. A questo punto sono impossibilitato all'acquisto. Il proprietario mi restituisce la caparra. Nel frattempo l'agenzia vende l'immobile. E' corretto che l'agenzia non vuole restituirmi l'anticipo a lei versato? voglio riconoscergli qualcosa ma no la cifra versata. Datemi un consiglio. grazie
In presenza di una clausola con condizione sospensiva l'agenzia immobiliare avrebbe diritto alla mediazione solo nel momento in cui si dovesse verificare la condizione.
in presenza di una clausola risolutiva l'agenzia immobiliare maturerebbe il diritto alla mediazione all'accettazione della proposta (comunicata al proponente).
Sembrerebbe quindi tutto facile... ma in realtà non lo è affatto.
Siamo sicuri di poter definire sospensiva la clausola che hai sottoscritto? Ma soprattutto, se dessimo anche per scontato che effettivamente risulti sospensiva, quando il contratto potrebbe dirsi veramente concluso?
Nulla di più ambiguo di quanto riportato nel tuo virgolettato:
la presente proposta è vincolata all'approvazione del mutuo
Per
approvazione andrebbe considerato il mero parere di fattibilità espresso dall'istituto di credito a fronte dell'analisi preventiva della documentazione dei redditi? O la delibera definitiva che verrebbe autorizzata solo a fronte della stima immobiliare e della relazione ventennale?
Ricordo che la banca è tenuta a dare una risposta alla richiesta di un mutuo per un determinato importo e durata, quindi non è certo possibile sostenere che sia stato deliberato/approvato il mutuo corrispondente alla richiesta del proponente l'acquisto, in seguito all'esito negativo della perizia.
Un altro elemento che sarebbe necessario prendere in considerazione riguarderebbe la restituzione della caparra da parte del venditore. Detta restituzione avvenne mediante la sottoscrizione di una risoluzione consensuale del contratto? O per mancata realizzazione della condizione sospensiva?
Io, se fossi al posto dell'agenzia ed al di là di quella che potrebbe essere la corretta interpretazione legale (che solo un avvocato competente potrà fornirti una volta lette tutte le carte), restituirei la provvigione o mi accorderei per una restituzione parziale. Se non altro per il senso di colpa che l'averti suggerito un cattivo consulente finanziario potrebbe suscitare in me.
Se effettivamente ci fosse di mezzo un franchising, p
rima di attivare qualsiasi procedura legale, ti consiglierei comunque di contattare la sede centrale facendoti passare l'ufficio "qualità" ed inviando un puntuale resoconto di quanto avvenuto.