Buonasera,
mi rivolgo a voi in quanto non so più cosa fare.. nel 2013, dopo la morte prima di mio padre poi di mia madre, io e le mie due sorelle abbiamo ereditato una villetta degli anni 80 di due piani fuori terra e di uno interrato +garage e piccolo giardino. Sulla villetta c'era, e c'è ancora, un mutuo ipotecario acceso dai miei genitori e del quale io ero, e tutt'ora sono, garante per cui, dal 2013, ho iniziato a pagare personalmente ogni mese circa 380 euro, non chiedendo nulla alle mie sorelle in quanto non avrebbero potuto aiutarmi in questo. Nel 2013 ho fatto sistemare il giardino con impianto di irrigazione e nel 2015 ho anche ristrutturato e arredato completamente l'ultimo piano in quanto sono saltate le mattonelle e l'impianto idraulico non funzionava : 3 camere da letto e due bagni. Nel frattempo, la sorella più piccola, probabilmente guidata da qualcuno che sapeva come muoversi, ha iniziato a chiedere che la casa venisse messa in vendita e, per evitare qualsiasi lite, malvolentieri ho accettato, ovviamente pretendendo che non fosse svenduta. La seconda sorella, separata dal marito, ha sempre abitato nella casa paterna con la figlia, ad oggi maggiorenne, accollandosi qualche spesa, ma il di più l'ho sempre messo io, mentre la terza sorella non si è mai occupata di nulla che riguardasse la casa. Io vado li in vacanza circa 2 mesi l'anno. Non avendo avuto mai una proposta d'acquisto, abbiamo ritirato il mandato all'agenzia che, inutile dirlo, cercava sempre di ottenere un abbassamento del prezzo. Successivamente, sempre la terza sorella, ci ha fatto contattare da un'agenzia conciliatrice alla quale ho riferito che non mi opponevo alla vendita sempre che il prezzo fosse adeguato all'immobile. Da qui, e io questo lo ignoravo, mia sorella ha potuto richiedere al giudice lo scioglimento della comunione del bene chiedendo una perizia tecnica per verificare la possibilità della divisione del bene stesso. Ma, e anche questo ignoravo, essendo il bene indivisibile in maniera equa per tre, il giudice non poteva che disporre la vendita all'asta senza incanto. Da premettere che a me personalmente non è mai stato notificato nulla e che sono venuta a sapere del contenzioso iscritto a ruolo solo dalla seconda sorella, alla quale l'atto era stato notificato, e con la quale ci siamo affidate ad un avvocato suo conoscente. L'avvocato in questione perchè, prima di farmi firmare per costituirmi, non ha pensato che c'era un vizio di forma (credo io, ma non sono avvocato) e quindi opporsi al tutto?? Quando oggi gliel'ho chiesto, ha girato intorno all'argomento senza darmi un'effettiva risposta; è da circa 15 giorni che gli chiedo di verificare in cancelleria l'avvenuta notifica a mio nome, ma ha sempre trovato una scusa per non recarcisi..Gli ho chiesto di contattare l'avvocato della terza sorella per poter cercare un compromesso, in quanto sarei anche disposta ad acquistare la sua quota. Dopo tanto tempo, ha scritto questa benedetta lettera ma l'avvocato della controparte ha risposto che mia sorella vuole 100000 euro per ritirare il contenzioso ( base di partenza dell'asta 211.000 euro) e, se non bastasse, si ritiene estranea al mutuo in quanto mai firmato per averlo e mai usufruito di quei soldi..Ho anche chiesto al mio avvocato se ci fosse la possibilità di chiedere direttamente algiudice l'acquisto della quota della terza sorella..ma mi ha risposto di no. Possibile che i diritti di mai sorella siano diversi dai miei????L'asta è il 19 e io sono disperata perchè mi sono fidata del professionista sbagliato, il quale mi ha sempre assicurato che il giudice, vista tutta la documentazione presentata, non avrebbe mai indetto l'asta..BUGIARDO!!! Anche perchè l'iter seguito dalla terza sorella è giustissimo e la fine non poteva che essere l'asta!!! Ma io non lo sapevo..Spettava a lui dirmi tutto, a cosa si stava andando incontro e le possibili soluzioni alternative, se esistevano..Poi io avrei deciso cosa fare e non subire una scelta..
Chiedo scusa se mi sono dilungata oltremodo e se ho usato termini inesatti..sono un medico che, per fortuna o forse no, non ha mai avuto bisogno di avvocati, ma nella vita, si sa,c'è sempre una prima volta...per me molto traumatica..
Grazie.
Monica
mi rivolgo a voi in quanto non so più cosa fare.. nel 2013, dopo la morte prima di mio padre poi di mia madre, io e le mie due sorelle abbiamo ereditato una villetta degli anni 80 di due piani fuori terra e di uno interrato +garage e piccolo giardino. Sulla villetta c'era, e c'è ancora, un mutuo ipotecario acceso dai miei genitori e del quale io ero, e tutt'ora sono, garante per cui, dal 2013, ho iniziato a pagare personalmente ogni mese circa 380 euro, non chiedendo nulla alle mie sorelle in quanto non avrebbero potuto aiutarmi in questo. Nel 2013 ho fatto sistemare il giardino con impianto di irrigazione e nel 2015 ho anche ristrutturato e arredato completamente l'ultimo piano in quanto sono saltate le mattonelle e l'impianto idraulico non funzionava : 3 camere da letto e due bagni. Nel frattempo, la sorella più piccola, probabilmente guidata da qualcuno che sapeva come muoversi, ha iniziato a chiedere che la casa venisse messa in vendita e, per evitare qualsiasi lite, malvolentieri ho accettato, ovviamente pretendendo che non fosse svenduta. La seconda sorella, separata dal marito, ha sempre abitato nella casa paterna con la figlia, ad oggi maggiorenne, accollandosi qualche spesa, ma il di più l'ho sempre messo io, mentre la terza sorella non si è mai occupata di nulla che riguardasse la casa. Io vado li in vacanza circa 2 mesi l'anno. Non avendo avuto mai una proposta d'acquisto, abbiamo ritirato il mandato all'agenzia che, inutile dirlo, cercava sempre di ottenere un abbassamento del prezzo. Successivamente, sempre la terza sorella, ci ha fatto contattare da un'agenzia conciliatrice alla quale ho riferito che non mi opponevo alla vendita sempre che il prezzo fosse adeguato all'immobile. Da qui, e io questo lo ignoravo, mia sorella ha potuto richiedere al giudice lo scioglimento della comunione del bene chiedendo una perizia tecnica per verificare la possibilità della divisione del bene stesso. Ma, e anche questo ignoravo, essendo il bene indivisibile in maniera equa per tre, il giudice non poteva che disporre la vendita all'asta senza incanto. Da premettere che a me personalmente non è mai stato notificato nulla e che sono venuta a sapere del contenzioso iscritto a ruolo solo dalla seconda sorella, alla quale l'atto era stato notificato, e con la quale ci siamo affidate ad un avvocato suo conoscente. L'avvocato in questione perchè, prima di farmi firmare per costituirmi, non ha pensato che c'era un vizio di forma (credo io, ma non sono avvocato) e quindi opporsi al tutto?? Quando oggi gliel'ho chiesto, ha girato intorno all'argomento senza darmi un'effettiva risposta; è da circa 15 giorni che gli chiedo di verificare in cancelleria l'avvenuta notifica a mio nome, ma ha sempre trovato una scusa per non recarcisi..Gli ho chiesto di contattare l'avvocato della terza sorella per poter cercare un compromesso, in quanto sarei anche disposta ad acquistare la sua quota. Dopo tanto tempo, ha scritto questa benedetta lettera ma l'avvocato della controparte ha risposto che mia sorella vuole 100000 euro per ritirare il contenzioso ( base di partenza dell'asta 211.000 euro) e, se non bastasse, si ritiene estranea al mutuo in quanto mai firmato per averlo e mai usufruito di quei soldi..Ho anche chiesto al mio avvocato se ci fosse la possibilità di chiedere direttamente algiudice l'acquisto della quota della terza sorella..ma mi ha risposto di no. Possibile che i diritti di mai sorella siano diversi dai miei????L'asta è il 19 e io sono disperata perchè mi sono fidata del professionista sbagliato, il quale mi ha sempre assicurato che il giudice, vista tutta la documentazione presentata, non avrebbe mai indetto l'asta..BUGIARDO!!! Anche perchè l'iter seguito dalla terza sorella è giustissimo e la fine non poteva che essere l'asta!!! Ma io non lo sapevo..Spettava a lui dirmi tutto, a cosa si stava andando incontro e le possibili soluzioni alternative, se esistevano..Poi io avrei deciso cosa fare e non subire una scelta..
Chiedo scusa se mi sono dilungata oltremodo e se ho usato termini inesatti..sono un medico che, per fortuna o forse no, non ha mai avuto bisogno di avvocati, ma nella vita, si sa,c'è sempre una prima volta...per me molto traumatica..
Grazie.
Monica