All'asta Giudiziaria Vengono messi immobili i cui proprietari non sono riusciti a pagare un debito.
Debito verso le Banche, lo Stato ed anche verso i Privati.
Alcuni di questi immobili sono, urbanisticamente parlando, regolari…..altri no.
Presentano difformità rispetto al progetto originario e la legge italiana li considera fuorilegge o, per essere più chiari, abusivi.
In Italia sono stati approvati svariati condoni ma molti immobili sono e resteranno, stante l’attuale legislazione, abusivi.
Come detto alcuni di questi sono messi all’asta giudiziaria e chi acquista ha 120 giorni per presentare domanda al Comune del luogo ove insiste detto immobile e può ottenere la sanatoria in virtù del fatto che ha acquistato in forza di un provvedimento giudiziario.
Definito l’iter “sanatoriale” l’immobile, per la legge italiana, è “regolare”.
La "lavatrice giudiziaria" ha compiuto un ennesimo miracolo immobiliare: ha trasformato un immobile da abusivo insanabile a legittimamente regolare.
Viene anche fatto ordine al Conservatore di cancellare tutte le iscrizioni pregiudizievoli pendenti e di intestare presso l’Agenzia del Territorio – Servizio per la Pubblicità Immobiliare (ex Conservatoria) l’immobile al nuovo proprietario.
E’ la legge.
La vendita di un immobile abusivo o irregolare è vietato al comune mortale.
Il notaio, se a conoscenza dell’abuso, rifiuta il rogito……l’agente immobiliare che distrattamente garantisce sulla regolarità urbanistica…passerà dei guai giudiziari ed economici……il proprietario fai da te……sarà giudicato per truffa.
Insomma ai normali cittadini proprietari di immobili abusivi o irregolari è sbarrata ogni possibilità di vendita.
Scrivo questo perché ogni tanto capita di leggere che qualche amministrazione comunale o regionale cerca di vendere parte del proprio patrimonio immobiliare.
Non sanno o meglio fanno finta di non sapere che molti immobili sono irregolari e quindi invendibili…..ma essendo superiori alla legge…vendono…eccome.
La notizia fresca: un Comune di un paese costiero del Nord Sardegna mette in vendita, attraverso la “manifestazione di interesse” un intero villaggio turistico ritenuto dalla stessa “il bene patrimoniale di maggior valore”.
La manifestazione di interesse si chiude con un nulla di fatto: nessun acquirente.
Il perché? Perché nella predisposizione del bando l’amministrazione ha dimenticato di comunicare che il complesso turistico presenta criticità.
In parole povere, ma semplici e chiare: il 70% degli immobili che costituiscono il villaggio turistico sono abusivi come da relazione dell’Ufficio Tecnico Comunale, della Tutela del Paesaggio, del Corpo delle Guardie Forestali e dei Vigili Urbani dipendenti dalla stessa Amministrazione.
Se un privato mette in vendita un bene immobiliare abusivo al 70%, qualche guaio, come detto prima, se lo deve aspettare.
Al contrario l’Amministrazione Comunale di questo paese non teme nulla, anzi comunica che: "affronteremo in Consiglio Comunale la discussione per vedere se dette irregolarità possono essere sanate con una delibera comunale".
Viene spontaneo da chiedere: ma questa possibilità di sanare l’abuso con una delibera comunale ad hoc e possibile anche per il privato cittadino?
Siamo di fronte a due pesi e due misure?
La legge è uguale per tutti?
Debito verso le Banche, lo Stato ed anche verso i Privati.
Alcuni di questi immobili sono, urbanisticamente parlando, regolari…..altri no.
Presentano difformità rispetto al progetto originario e la legge italiana li considera fuorilegge o, per essere più chiari, abusivi.
In Italia sono stati approvati svariati condoni ma molti immobili sono e resteranno, stante l’attuale legislazione, abusivi.
Come detto alcuni di questi sono messi all’asta giudiziaria e chi acquista ha 120 giorni per presentare domanda al Comune del luogo ove insiste detto immobile e può ottenere la sanatoria in virtù del fatto che ha acquistato in forza di un provvedimento giudiziario.
Definito l’iter “sanatoriale” l’immobile, per la legge italiana, è “regolare”.
La "lavatrice giudiziaria" ha compiuto un ennesimo miracolo immobiliare: ha trasformato un immobile da abusivo insanabile a legittimamente regolare.
Viene anche fatto ordine al Conservatore di cancellare tutte le iscrizioni pregiudizievoli pendenti e di intestare presso l’Agenzia del Territorio – Servizio per la Pubblicità Immobiliare (ex Conservatoria) l’immobile al nuovo proprietario.
E’ la legge.
La vendita di un immobile abusivo o irregolare è vietato al comune mortale.
Il notaio, se a conoscenza dell’abuso, rifiuta il rogito……l’agente immobiliare che distrattamente garantisce sulla regolarità urbanistica…passerà dei guai giudiziari ed economici……il proprietario fai da te……sarà giudicato per truffa.
Insomma ai normali cittadini proprietari di immobili abusivi o irregolari è sbarrata ogni possibilità di vendita.
Scrivo questo perché ogni tanto capita di leggere che qualche amministrazione comunale o regionale cerca di vendere parte del proprio patrimonio immobiliare.
Non sanno o meglio fanno finta di non sapere che molti immobili sono irregolari e quindi invendibili…..ma essendo superiori alla legge…vendono…eccome.
La notizia fresca: un Comune di un paese costiero del Nord Sardegna mette in vendita, attraverso la “manifestazione di interesse” un intero villaggio turistico ritenuto dalla stessa “il bene patrimoniale di maggior valore”.
La manifestazione di interesse si chiude con un nulla di fatto: nessun acquirente.
Il perché? Perché nella predisposizione del bando l’amministrazione ha dimenticato di comunicare che il complesso turistico presenta criticità.
In parole povere, ma semplici e chiare: il 70% degli immobili che costituiscono il villaggio turistico sono abusivi come da relazione dell’Ufficio Tecnico Comunale, della Tutela del Paesaggio, del Corpo delle Guardie Forestali e dei Vigili Urbani dipendenti dalla stessa Amministrazione.
Se un privato mette in vendita un bene immobiliare abusivo al 70%, qualche guaio, come detto prima, se lo deve aspettare.
Al contrario l’Amministrazione Comunale di questo paese non teme nulla, anzi comunica che: "affronteremo in Consiglio Comunale la discussione per vedere se dette irregolarità possono essere sanate con una delibera comunale".
Viene spontaneo da chiedere: ma questa possibilità di sanare l’abuso con una delibera comunale ad hoc e possibile anche per il privato cittadino?
Siamo di fronte a due pesi e due misure?
La legge è uguale per tutti?