Stefano__74

Membro Junior
Privato Cittadino
Per la mia esperienza (ho acquistato una polizza di questo tipo qualche anno fa) la scadenza del contratto è fino alla prescrizione della eventuale azione di restituzione.

Non vorrei essere indiscreto Miciogatto, ma sapresti indicarmi a quanto ammonta il danno?
Vorrei capire in che misura sia rapportabile ad un atto notarile (che immagino essere parva materia) per lo scioglimento per mutuo consenso rispetto al costo della stipula di una polizza per l'intero valore dell'appartamento.
Se gli importi fossero paragonabili, come credo, mi faccio un'idea della cosa.
Grazie mille.
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
Non vorrei essere indiscreto Miciogatto, ma sapresti indicarmi a quanto ammonta il danno?
Vorrei capire in che misura sia rapportabile ad un atto notarile (che immagino essere parva materia) per lo scioglimento per mutuo consenso rispetto al costo della stipula di una polizza per l'intero valore dell'appartamento.
Se gli importi fossero paragonabili, come credo, mi faccio un'idea della cosa.
Grazie mille.
Premetto dicendo che, se io fossi l'acquirente, preferirei l'atto di risoluzione a prescindere. Anche perchè la polizza vuol dire indennizzo non certo fermare il tribunale (a meno che riesci, nei tempi, a prendere i soldi e pagare la parte lesa nella legittima per chiudere il tutto)

Per tornare al costo della polizza siamo intorno ai 900-1000 euro. A meno di immobili più costosi ma, se ricordo bene, fino a 2-300K di immobile il premio dovrebbe essere intorno a quella cifra. Almeno all'epoca, oggi poi ci sono più compagnie (prima c'era solo la AON) magari si fanno concorrenza, non so.
 

Stefano__74

Membro Junior
Privato Cittadino
Per tornare al costo della polizza siamo intorno ai 900-1000 euro. A meno di immobili più costosi ma, se ricordo bene, fino a 2-300K di immobile il premio dovrebbe essere intorno a quella cifra. Almeno all'epoca, oggi poi ci sono più compagnie (prima c'era solo la AON) magari si fanno concorrenza, non so.

Un atto notarile per scioglimento con mutuo consenso non credo costi molto di più (comprese spese accessorie). Se ciò è vero, la mia proposta (questa si, irrevocabile) di sciogliere il catenaccio ostativo è da ritenersi assennata, non gli stò chiedendo di spendere cifre ignobili insomma. Per cui...
 

francesca63

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Ove mai il donatario, per la sua parte di competenza, non fosse in grado di soddisfare con il proprio patrimonio la quota di riduzione riconosciuta dal tribunale, la stessa andrà senza meno fatta valere nei confronti del terzo acquirente il quale, appunto, si riparerebbe da tale sciagura con polizza assicurativa.
In definitiva, sull'appartamento donato non grava solo la restituzione tout-court (anch'essa sottoposta a tutta una serie di condizioni) ma anche, e soprattutto, alla riduzione. (La mia è una "Relata refero", senza nulla aggiungere ne togliere).
Mi riferivo alla situazione di cui stavamo discutendo, cioè la possibilità di rinuncia all'azione di restituzione, ora considerata da parte della dottrina come ottimo rimedio da perseguire, con donante ancora in vita.
Nel caso di rinuncia all'azione di restituzione, l'azione di riduzione ( che è esperibile solo nei confronti del donatario, e non del suo avente causa), non sarebbe un pericolo per il terzo acquirente del bene donato.
 

Stefano__74

Membro Junior
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Mi riferivo alla situazione di cui stavamo discutendo, cioè la possibilità di rinuncia all'azione di restituzione, ora considerata da parte della dottrina come ottimo rimedio da perseguire, con donante ancora in vita.
Nel caso di rinuncia all'azione di restituzione, l'azione di riduzione ( che è esperibile solo nei confronti del donatario, e non del suo avente causa), non sarebbe un pericolo per il terzo acquirente del bene donato.
Chiedo venia non avevo correttamente agganciato
 

Lunaesole

Membro Attivo
Privato Cittadino
L'assicurazione la puoi fare anche tu, che sei l'acquirente, e, negli anni, puoi anche integrare il premio se l'immobile dovesse aumentare di valore.
Tuttavia io ti consiglio di valutare bene anche l'apetto che, sebbene l'assicurazione si impegni a tenere indenne l'acquirente e/o la banca nel caso in cui l'erede leso della sua quota di legittima vinca la causa e l'acquirente sia obbligato a restituire l'immobile, tu in causa ci devi comunque andare e l'avvocato costa. Inoltre, considera che, se per qualsiasi motivo tu volessi vendere l'immobile durante il giudizio civile, sarebbe molto difficile, per non dire impossibile, trovare un acquirente che acquisti un appartamento con una causa pendente, anche se hai l'assicurazione. Non sottovalutare questo aspetto, perché nella maggior parte dei casi fila tutto liscio e nessuno impugna nulla, ma, se così non dovesse essere, sono rogne... L'assicurazione la trovo una valida soluzione per la banca, meno per l'acquirente, soprattutto se già ci sono delle sperequazioni in partenza; a meno che non ci sia qualche assicurazione che, notificato l'atto introduttivo all'acquirente, paghi subito e chiuda la diatriba familiare senza attendere la fine del giudizio.
 

Stefano__74

Membro Junior
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L'assicurazione la puoi fare anche tu, che sei l'acquirente, e, negli anni, puoi anche integrare il premio se l'immobile dovesse aumentare di valore.
Tuttavia io ti consiglio di valutare bene anche l'apetto che, sebbene l'assicurazione si impegni a tenere indenne l'acquirente e/o la banca nel caso in cui l'erede leso della sua quota di legittima vinca la causa e l'acquirente sia obbligato a restituire l'immobile, tu in causa ci devi comunque andare e l'avvocato costa. Inoltre, considera che, se per qualsiasi motivo tu volessi vendere l'immobile durante il giudizio civile, sarebbe molto difficile, per non dire impossibile, trovare un acquirente che acquisti un appartamento con una causa pendente, anche se hai l'assicurazione. Non sottovalutare questo aspetto, perché nella maggior parte dei casi fila tutto liscio e nessuno impugna nulla, ma, se così non dovesse essere, sono rogne... L'assicurazione la trovo una valida soluzione per la banca, meno per l'acquirente, soprattutto se già ci sono delle sperequazioni in partenza; a meno che non ci sia qualche assicurazione che, notificato l'atto introduttivo all'acquirente, paghi subito e chiuda la diatriba familiare senza attendere la fine del giudizio.
Condivido e accetto il suggerimento. Assicurazioni che pagano immediatamente la vedo difficile. Che tentino di chiuderla dopo lungo negoziato, in maniera transattiva extragiudiziale magari dopo avermi costretto a rincorrere avvocati la vedo molto più probabile. Bhe qualche difficoltà a venderlo questo app.to lo avranno. Faremo leva su questo aspetto...se rimangono de coccio...pax et bonum
 

Stefano__74

Membro Junior
Privato Cittadino
Aggiornamento: visitato l'appartamento e parlato con i proprietari. Seduti al tavolo della trattativa, ho impiegato esattamente due minuti a scoraggiarli dal perseguire la strategia della polizza assicurativa, mi hanno però rappresentato le difficoltà nel mettere attorno al notaio l'intera allegra famigliola, donanti (estremamente anziani) compresi.
Anche qui li ho inviati a fare una riflessione: "se avete intenzione di rendere liquido questo appartamento, siete anche fortunati che il donante sia ancora in vita. Qualora questa situazione dovesse cambiare (leggasi muoia il donante) vi toccherà attendere 10 anni prima di sbrogliare la matassa"...a buon intenditor....Mi pare che abbiano compreso.
Ci aggiorneremo nei prossimi giorni-mesi, non si sa quando. Convinti sono convinti che sciogliere il vincolo della donazione sia la soluzione unica, rimane da capire se e quando riusciranno a farlo.
Per il momento sento di aver fatto esclusivamente una bellissima passeggiata, speriamo di aver seminato bene.

Appartamento privo di riscaldamento, ma con predisposizione: quindi no termosifoni, no caldaia. A vostra esperienza cosa comporta mettere in piedi un impianto a partire dalla predisposizione esistente? Costi, balzelli, casotti eventuali..tutto ciò che vi viene in mente. Tnx
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
La predisposizione può andar bene, se l’idraulico che ha installato tubature e collettore è disponibile a finire e/o certificare il lavoro.
Temo che, altrimenti, nessun artigiano si prenda la responsabilità di certificare un lavoro che non può verificare di persona.
 

Stefano__74

Membro Junior
Privato Cittadino
Grazie Francesca, casa acquistata a suo tempo da impresa costruttrice, anno 84 e mai "rivista" in nulla. Risulta in ottime condizioni perchè in pratica non ci andavano mai (e te credo, senza riscaldamento nè acqua calda...).

Toccherà contattare azienda terza per terminare il lavoro termoidraulico, chiedevo preliminarmente se e quali problematiche prepararmi a mettere in piedi un impianto stante la predisposizione. Per la successiva certificazione vedremo il da farsi.

Non so se sia da considerarsi un vantaggio o meno il fatto che l'impianto termoidraulico non sia, di fatto, mai stato utilizzato
 

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