Posto che si tratta di una ipotesi lontana, se ti accordi con un genitore di trasferire un immobile a 20mila ma varrebbe almeno 60/70 mila, credi che l'eventuale fratello/sorella una volta scoperto il tutto non reagirebbe cercando di far annullare il rogito. Ho venduto un anno e mezzo fa un immobile nella cui storia c'era esattamente questo, con tanto di sentenza di annullamento.
Anche i giudici prendono delle cantonate... a volte.
Se io ho la possibilità di regalare ad un figlio una percentuale variabile tra il 25 ed il 33 per cento dei miei averi senza possibilità di alcuna contestazione... figuriamoci facendomeli pagare.
Ci dovremmo trovare quindi nella situazione in cui la legittima non venga rispettata. Ma per parlare di legittima dobbiamo per forza riferirci a donazioni... benchè simulate...
Non è quindi il prezzo la discriminante ma la simulazione della donazione.
Un altro esempio per chiarire.
Mio padre mi vende a 100.000 euro un immobile che vale 90.000. Con pagamento mensile di 2.500 euro che io verso tutti i mesi sul conto di mio padre il quale tutti i mesi mi "regala" 2.500 euro per coprire la rata che poi gli pagherò (pratica più utilizzata di quanto non si creda).
Il secondo fratello potrebbe impugnare la vendita, benchè a prezzo di mercato, un domani, qualora sia lesa la legittima? Certamente... Anche in questo caso invocando la simulazione di una donazione...