delladenn

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Buongiorno, due anni fa ho acquistato alcuni immobili residenziali e non e su suggerimnto del notaio e del commercialista (a loro vota indirizzati da personale dell'agenzia delle entrate) ho pagato l'imposta di registro a me più sconveniente su negozi e uffici (la più alta fra ir su valore di acquisto e valore catastale) per evitare cotestazioni dell'agenzia delle entrate. A due anni dal rogito mi viene ora contestato dall'Ade il valore di acquisto degli mmobili e mi viene chiesto di saldare la differenza di imposta+ interessi+sanzioni. Avevo già fissato un'appuntamento con un funzionario ade ma il mio perito e l'avvocato mi hanno sconsigliato di andarci da solo per trattare. Ovviamente sono in possesso di una perizia del tempo che valuta diversamente i locali ed il mio perito ha riscontrato molti errori nella perizia dell'ade...ma questo non so quanto potrà valere. Qualcuno si è trovato in una situazioe analoga? Cosa mi suggerite?
 

malgreGenes

Membro Junior
Professionista
l'accertamento tributario sul non residenziale si basa sul c.d."valore normale"...che negli ultimi anni ha subito qualche sconfitta significativa in campo giurisprudenziale....recentemente l'AdE ha emanato la circolare "strategica" sulla conduzione degli indagini in campo di accertamento immobiliare...può essere molto interessante leggerla...
 

essezeta67

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Privato Cittadino
Non hai visto i numerosi servizi di "striscia la notizia"??? tantissimi acquirenti sono incappati nella tua spiacevole situazione: acquistavano ad un prezzo più o meno adeguato ma subivano comunque un accertamento dall'ade che imponeva un valore più alto, comparando l'immobile oggetto di compravendita, senza comunque un sopralluogo, a degli immobili simili ma situati in zone più vantaggiose, oppure molto più "messi bene" e quindi con valore più alto.
Questo odioso sistema viene attuato di prassi ormai da una quindicina di anni a quasi tutti gli acquirenti di beni immobili, sia fabbricati che terreni e serve unicamente per far cassa!!!!
Un dipendente dell'ade ha confessato che gli accertamenti che emetteva, per quanto ingiusti che fossero, venivano imposti dal funzionario "capo" del suo settore.!!!
La faccenda funziona in questo modo:
l'acquirente compra ad un certo valore,
l'ade impone un valore molto più alto;
l'acquirente fa ricorso perché il tutto sembra ingiusto (ma è veramente ingiusto)
l'ade "gli viene incontro" abbassando di un po' il valore imposto.
l'acquirente, pur di risolvere al più presto la faccenda, accetta il compromesso e paga quanto dovuto sul nuovo valore abbassato "gentilmente concesso" dall'ade.
l'ade ci ha comunque guadagnato!!!!!
Prova anche tu a fare ricorso, qualcuno (ma molto pochi) è riuscito a spuntarla e a farsi annullare l'accertamento!!!!
Almeno riuscirai ad ottenere un abbassamento del valore importo dall'ade!!
Auguri e buona fortuna.
 

delladenn

Membro Attivo
Privato Cittadino
l'accertamento tributario sul non residenziale si basa sul c.d."valore normale"...che negli ultimi anni ha subito qualche sconfitta significativa in campo giurisprudenziale....recentemente l'AdE ha emanato la circolare "strategica" sulla conduzione degli indagini in campo di accertamento immobiliare...può essere molto interessante leggerla...
Mi potresti indicare più precisamente di che circolare "strategica" stai parlando? Scusa l'ignoranza ma non me ne intendo proprio. grazie
 

delladenn

Membro Attivo
Privato Cittadino
Non hai visto i numerosi servizi di "striscia la notizia"??? tantissimi acquirenti sono incappati nella tua spiacevole situazione: acquistavano ad un prezzo più o meno adeguato ma subivano comunque un accertamento dall'ade che imponeva un valore più alto, comparando l'immobile oggetto di compravendita, senza comunque un sopralluogo, a degli immobili simili ma situati in zone più vantaggiose, oppure molto più "messi bene" e quindi con valore più alto.
Questo odioso sistema viene attuato di prassi ormai da una quindicina di anni a quasi tutti gli acquirenti di beni immobili, sia fabbricati che terreni e serve unicamente per far cassa!!!!
Un dipendente dell'ade ha confessato che gli accertamenti che emetteva, per quanto ingiusti che fossero, venivano imposti dal funzionario "capo" del suo settore.!!!
La faccenda funziona in questo modo:
l'acquirente compra ad un certo valore,
l'ade impone un valore molto più alto;
l'acquirente fa ricorso perché il tutto sembra ingiusto (ma è veramente ingiusto)
l'ade "gli viene incontro" abbassando di un po' il valore imposto.
l'acquirente, pur di risolvere al più presto la faccenda, accetta il compromesso e paga quanto dovuto sul nuovo valore abbassato "gentilmente concesso" dall'ade.
l'ade ci ha comunque guadagnato!!!!!
Prova anche tu a fare ricorso, qualcuno (ma molto pochi) è riuscito a spuntarla e a farsi annullare l'accertamento!!!!
Almeno riuscirai ad ottenere un abbassamento del valore importo dall'ade!!
Auguri e buona fortuna.
Avevo seguito parecchie puntate di Striscia ma mi sembravano le classiche cose che succedono solo agli altri...comunque l'iter che mi hai prospettato è esattamente quello che mi hanno indicato i "miei" professionisti. Ma rimane comunque il profondo senso di frustrazione nel sentirsi ricattati da quelli che ti dovrebbero difendere e tutelare. Come potevo inventarmi un prezzo "che andava bene" sul quale pagare le tasse? Con il senno di poi avrei dovuto contattare prima gli uffici ade per chiedere cosa volevano!
Qualcuno è riuscito a vincere il ricorso o l'unica strada è puntare ad una riduzione dell'importo?
Grazie e saluti
 

essezeta67

Membro Junior
Privato Cittadino
Sì qualcuno è riuscito a vincere e a far annullare il ricorso ma le spese e i tempi lunghissimi sono stati tali che alla fine conveniva mettersi d'accordo con l'ade per un valore più basso e pagare su quello-...
 

malgreGenes

Membro Junior
Professionista
la circolare che citavo è quella allegata...

più in generale sul discorso del 3d la mia personale opinione è binaria: 1. è vero che l'AdE esercita sostanzialmente un potere troppo forte ed è dubbio l'esito di un tentato ricorso seppur fondato; 2. però sull'argomento ritengo che occorrerebbe informarsi (ed essere informati correttamente dai professionisti - notai e comm.sti - che spesso invece ne sanno meno di noi agenti.... infatti sull'acquisto di immobili non residenziali già è deviante parlare di pagare l'imposta di registro sul valore catastale, perché è condanna a morte certa...
il testo unico è chiaro: il "valore normale" è quello che in pratica deciderà, con opportuni riscontri tutti da dimostrare, l'AdE con due anni di tempo dall'atto...ma sapendolo al momento dell'acquisto intanto "butterei" via 2-300 euro per farmi periziare ufficialmente il bene; poi pagherei il 9% sul valore di compravendita, sapendo che sarebbe opportuno fosse almeno pari al 9% sul valore catastale x 105% x i coefficienti previsti (se non erro 40,8 per c1 e 60 per a10)...
...e poi attenderei con ansia due anni dalla REGISTRAZIONE dell'atto sperando di non trovare la raccomandata dell'AdE nella cassetta delle lettere...e in quel caso ripescherei la perizia e quanto altro in soccorso della giusta valorizzazione del bene acquistato...

l'equivoco, a mio avviso, nel pensare comune, è che la rettifica dell'AdE miri al contrasto dell'evasione....invece non ragiona, o almeno non primariamente, se si è evasa l'imposta di registro dichiarando un prezzo inferiore, ma ragiona sul fatto che "pretende" che quel bene sconti una imposta in percentuale sul valore "normale" indipendentemente dal prezzo occorso...alla faccia del libero mercato!!
 

Allegati

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M

mata

Ospite
Buongiorno, due anni fa ho acquistato alcuni immobili residenziali e non e su suggerimnto del notaio e del commercialista (a loro vota indirizzati da personale dell'agenzia delle entrate) ho pagato l'imposta di registro a me più sconveniente su negozi e uffici (la più alta fra ir su valore di acquisto e valore catastale) per evitare cotestazioni dell'agenzia delle entrate. A due anni dal rogito mi viene ora contestato dall'Ade il valore di acquisto degli mmobili e mi viene chiesto di saldare la differenza di imposta+ interessi+sanzioni. Avevo già fissato un'appuntamento con un funzionario ade ma il mio perito e l'avvocato mi hanno sconsigliato di andarci da solo per trattare. Ovviamente sono in possesso di una perizia del tempo che valuta diversamente i locali ed il mio perito ha riscontrato molti errori nella perizia dell'ade...ma questo non so quanto potrà valere. Qualcuno si è trovato in una situazioe analoga? Cosa mi suggerite?
Se la perizia dell'ade è piena di errori, dovrai esporlo in sede di ricorso in commissione tributaria
 

delladenn

Membro Attivo
Privato Cittadino
la circolare che citavo è quella allegata...

più in generale sul discorso del 3d la mia personale opinione è binaria: 1. è vero che l'AdE esercita sostanzialmente un potere troppo forte ed è dubbio l'esito di un tentato ricorso seppur fondato; 2. però sull'argomento ritengo che occorrerebbe informarsi (ed essere informati correttamente dai professionisti - notai e comm.sti - che spesso invece ne sanno meno di noi agenti.... infatti sull'acquisto di immobili non residenziali già è deviante parlare di pagare l'imposta di registro sul valore catastale, perché è condanna a morte certa...
il testo unico è chiaro: il "valore normale" è quello che in pratica deciderà, con opportuni riscontri tutti da dimostrare, l'AdE con due anni di tempo dall'atto...ma sapendolo al momento dell'acquisto intanto "butterei" via 2-300 euro per farmi periziare ufficialmente il bene; poi pagherei il 9% sul valore di compravendita, sapendo che sarebbe opportuno fosse almeno pari al 9% sul valore catastale x 105% x i coefficienti previsti (se non erro 40,8 per c1 e 60 per a10)...
...e poi attenderei con ansia due anni dalla REGISTRAZIONE dell'atto sperando di non trovare la raccomandata dell'AdE nella cassetta delle lettere...e in quel caso ripescherei la perizia e quanto altro in soccorso della giusta valorizzazione del bene acquistato...

l'equivoco, a mio avviso, nel pensare comune, è che la rettifica dell'AdE miri al contrasto dell'evasione....invece non ragiona, o almeno non primariamente, se si è evasa l'imposta di registro dichiarando un prezzo inferiore, ma ragiona sul fatto che "pretende" che quel bene sconti una imposta in percentuale sul valore "normale" indipendentemente dal prezzo occorso...alla faccia del libero mercato!!
Grazie per la circolare...un'altra cosa che non capisco è perche in questi casi oltre ad una integrazione alle imposte già versate sia prevista una sanzione per non aver fatto (pagato) un qualcosa che non potevo sapere se era o meno da fare ed in quale misura!
 

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