Al via oggi 7 novembre la possibilità di «rottamazione» delle cartelle esattoriali notificate ai contribuenti entro il termine del 23 gennaio 2017, l'adesione si fa mediante il modulo DA1 scaricabile sul sito www.gruppoequitalia.it che va compilato con la dovuta attenzione.
L'adesione alla DEFINIZIONE AGEVOLATA delle CARTELLE ESATTORIALI può essere fatta consegnando il modello presso le sedi di Equitalia oppure per chi ha la PEC inviandolo unitamente al proprio documento di identità.
Insieme ai dati personali il contribuente che aderisce dovrà indicare nel modulo prestampato gli estremi delle cartelle Equitalia e definire la modalità di pagamento, in unica soluzione oppure con la dilazione in massime quattro rate, l'ultima delle quali va saldata entro il 15 marzo 2018.
Sul modulo vi è anche una parte per rinunciare ai ricorsi in commissione tributaria con giudizi pendenti.
Quanto alla PRESCRIZIONE applicabile ai tributi ricordo che per l'IRPEF, IVA e Irap è decennale mentre per l'IMU, Tari e i contributi Inps e Inail il termine è quinquennale dalla notifica della cartella esattoriale.
Tutte le cartelle esattoriali emesse dal 2000 al 2015 e non solo da Equitalia ma anche dai Comuni che avranno optato per concedere questa facoltà ai contribuenti rientrano nella .... magnanimità del legislatore.
Sono interessate anche le somme richieste per le infrazioni al codice stradale, il canone Rai, IRPEF, IVA, Irap e contributi Inps.
Equitalia dovrà rispondere alla richiesta di definizione agevolata entro sei mesi dalla pubblicazione del decreto quindi entro il 24 aprile 2017, comunicando l'importo complessivo dovuto e le singole rate, con la data di scadenza e i bollettini per il pagamento in unica soluzione o a rate.
Evidente l'interesse dello Stato a far cassa, ulteriormente, grazie a questa operazione tributaria, i cui termini integrali sono contenuti nel D.L. 193/2016, che dovrebbe rendere svariati milioni di euro in tempi brevi.
Occhio comunque alle valutazioni derivanti dalla propria posizione particolare prima di aderire.
L'adesione alla DEFINIZIONE AGEVOLATA delle CARTELLE ESATTORIALI può essere fatta consegnando il modello presso le sedi di Equitalia oppure per chi ha la PEC inviandolo unitamente al proprio documento di identità.
Insieme ai dati personali il contribuente che aderisce dovrà indicare nel modulo prestampato gli estremi delle cartelle Equitalia e definire la modalità di pagamento, in unica soluzione oppure con la dilazione in massime quattro rate, l'ultima delle quali va saldata entro il 15 marzo 2018.
Sul modulo vi è anche una parte per rinunciare ai ricorsi in commissione tributaria con giudizi pendenti.
Quanto alla PRESCRIZIONE applicabile ai tributi ricordo che per l'IRPEF, IVA e Irap è decennale mentre per l'IMU, Tari e i contributi Inps e Inail il termine è quinquennale dalla notifica della cartella esattoriale.
Tutte le cartelle esattoriali emesse dal 2000 al 2015 e non solo da Equitalia ma anche dai Comuni che avranno optato per concedere questa facoltà ai contribuenti rientrano nella .... magnanimità del legislatore.
Sono interessate anche le somme richieste per le infrazioni al codice stradale, il canone Rai, IRPEF, IVA, Irap e contributi Inps.
Equitalia dovrà rispondere alla richiesta di definizione agevolata entro sei mesi dalla pubblicazione del decreto quindi entro il 24 aprile 2017, comunicando l'importo complessivo dovuto e le singole rate, con la data di scadenza e i bollettini per il pagamento in unica soluzione o a rate.
Evidente l'interesse dello Stato a far cassa, ulteriormente, grazie a questa operazione tributaria, i cui termini integrali sono contenuti nel D.L. 193/2016, che dovrebbe rendere svariati milioni di euro in tempi brevi.
Occhio comunque alle valutazioni derivanti dalla propria posizione particolare prima di aderire.