Cassazione: caro-affitti a immigrati clandestini, scatta sequestro casa
26/11/2012
La Corte di cassazione ha confermato il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca dell'immobile, di un appartemento all'ultimo piano di un edificio della periferia di Firenze (zona Peretola) che la proprietaria aveva affittato a caro prezzo (3mila euro al mese) a immigrati senza documenti e dove ci vivevano da 12 a 18 clandestini.
Le segnalazioni degli altri condomini residenti nello stabile hanno portato all'accertamento delle violazioni, sia della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, sia per quanto riguarda il canone sproporzionato.
Senza successo la proprietaria ha fatto ricorso alla Suprema Corte contro l'ordinanza con la quale il Tribunale di Firenze, il 30 settembre del 2011, aveva confermato il decreto di sequestro preventivo dell'appartamento (cinque vani, un cucinotto, un piccolo bagno e un wc nel sottotetto).
La Cassazione - con la sentenza 45033 - ha respinto il reclamo della donna, che aveva pure falsificato le ricevute dei pagamenti cercando di far credere che l'affitto era di 1.800 euro, condannandola anche a versare mille euro alla Cassa delle ammende.
Posted by Monitorimmobiliare
26/11/2012
La Corte di cassazione ha confermato il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca dell'immobile, di un appartemento all'ultimo piano di un edificio della periferia di Firenze (zona Peretola) che la proprietaria aveva affittato a caro prezzo (3mila euro al mese) a immigrati senza documenti e dove ci vivevano da 12 a 18 clandestini.
Le segnalazioni degli altri condomini residenti nello stabile hanno portato all'accertamento delle violazioni, sia della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, sia per quanto riguarda il canone sproporzionato.
Senza successo la proprietaria ha fatto ricorso alla Suprema Corte contro l'ordinanza con la quale il Tribunale di Firenze, il 30 settembre del 2011, aveva confermato il decreto di sequestro preventivo dell'appartamento (cinque vani, un cucinotto, un piccolo bagno e un wc nel sottotetto).
La Cassazione - con la sentenza 45033 - ha respinto il reclamo della donna, che aveva pure falsificato le ricevute dei pagamenti cercando di far credere che l'affitto era di 1.800 euro, condannandola anche a versare mille euro alla Cassa delle ammende.
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