Salve.
Sono membro di un'associazione culturale di che si occupa di attività culturale (produciamo e distribuiamo libri di racconti, organizziamo workshop di vario genere legati ad attività artistica e creativa), e ultimamente, dopo esserci appoggiati a realtà già esistenti, siamo in cerca di una nostra sede.
Abbiamo trovato un locale che si adatta alle nostre esigenze, accatastato C2.
Fortunatamente, in quanto associazione culturale, dovremmo essere in grado in ogni caso di occuparlo legalmente per le nostre attività (per legge 383 del 2000, articolo 32), ma leggendo la bozza di contratto, uno dei punti recita "[...] da adibirsi ad esclusivo MAGAZZINO/DEPOSITO di cui la porzione locata costituisce uso negozio".
Che vuol dire? Se è MAGAZZINO/DEPOSITO, quindi C2, come fa ad essere NEGOZIO quindi C1? Sul contratto non è indicata nessun tipo di divisione degli spazi, gli estremi catastali sono relativi ad un unico locale. Si tratta di una frase messa lì dal proprietario per fare sembrare il posto più appetibile?
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PS: la categoria C2 che tipo di problemi può creare? Leggevo altrove che risultando come deposito, non sarebbe possibile scaricare l'affitto, ma non ho trovato indicazioni specifiche a riguardo. Qualcuno sarebbe in grado di indicarmi una fonte?
Inoltre, pur se l'attività principale della sede riguarderebbe unicamente i soci (magazzino libri e spazio "ufficio" produttivo dove fare riunione, produrre contenuti, impaginare, eccetera), vorremmo di tanto in tanto accogliere terzi all'interno degli spazi (per frequentare workshop, o assistere a mostre o presentazioni di autori da noi pubblicati).
Essere accatastati C2 renderebbe la cosa impossibile, o la natura di associazione culturale ce lo permetterebbe (ci sono esempi di piccoli circoli sportivi nelle stesse condizioni burocratiche, il che mi fa ben sperare)? E se volessimo sottoscrivere un'assicurazione, la qualifica catastale di un tipo che però viene "sovrascritta" dalle attività dell'associazione, potrebbe creare problemi?
Grazie mille
Saluti
Sono membro di un'associazione culturale di che si occupa di attività culturale (produciamo e distribuiamo libri di racconti, organizziamo workshop di vario genere legati ad attività artistica e creativa), e ultimamente, dopo esserci appoggiati a realtà già esistenti, siamo in cerca di una nostra sede.
Abbiamo trovato un locale che si adatta alle nostre esigenze, accatastato C2.
Fortunatamente, in quanto associazione culturale, dovremmo essere in grado in ogni caso di occuparlo legalmente per le nostre attività (per legge 383 del 2000, articolo 32), ma leggendo la bozza di contratto, uno dei punti recita "[...] da adibirsi ad esclusivo MAGAZZINO/DEPOSITO di cui la porzione locata costituisce uso negozio".
Che vuol dire? Se è MAGAZZINO/DEPOSITO, quindi C2, come fa ad essere NEGOZIO quindi C1? Sul contratto non è indicata nessun tipo di divisione degli spazi, gli estremi catastali sono relativi ad un unico locale. Si tratta di una frase messa lì dal proprietario per fare sembrare il posto più appetibile?
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PS: la categoria C2 che tipo di problemi può creare? Leggevo altrove che risultando come deposito, non sarebbe possibile scaricare l'affitto, ma non ho trovato indicazioni specifiche a riguardo. Qualcuno sarebbe in grado di indicarmi una fonte?
Inoltre, pur se l'attività principale della sede riguarderebbe unicamente i soci (magazzino libri e spazio "ufficio" produttivo dove fare riunione, produrre contenuti, impaginare, eccetera), vorremmo di tanto in tanto accogliere terzi all'interno degli spazi (per frequentare workshop, o assistere a mostre o presentazioni di autori da noi pubblicati).
Essere accatastati C2 renderebbe la cosa impossibile, o la natura di associazione culturale ce lo permetterebbe (ci sono esempi di piccoli circoli sportivi nelle stesse condizioni burocratiche, il che mi fa ben sperare)? E se volessimo sottoscrivere un'assicurazione, la qualifica catastale di un tipo che però viene "sovrascritta" dalle attività dell'associazione, potrebbe creare problemi?
Grazie mille
Saluti