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<blockquote data-quote="Avv Luigi Polidoro" data-source="post: 479320" data-attributes="member: 53081"><p>Scritta veramente male, concordo con [USER=60104]@Giuseppe Di Massa[/USER] .</p><p>Così male, che può essere interpretata sia quale sospensiva che quale risolutiva.</p><p>Io comunque propenderei per la sospensiva, in quanto l'apposizione di un termine è tipico di questo tipo di condizioni: il contratto non è efficace sino a quando non si verificherà un evento quindi, per non rimanere <em>sine die</em> nel limbo, poniamo un termine perentorio entro cui definire la vicenda.</p><p>Il termine del 13/12 sembra svolgere tale funzione, confermando quindi la natura sospensiva (e non risolutiva) della condizione, con conseguente diritto dell'acquirente a vedere restituito l'acconto in caso di mancata concessione del finanziamento.</p><p>Ma si tratta di interpretazione e la clausola che necessita di interpretazione è, per definizione, fonte di possibile contenzioso.</p><p>Parla con l'agente e metti in chiaro le cose.</p><p>Se non fossimo già al 22, avrei consigliato di mandare una lettera ai venditori in cui li informavi di essere ancora in attesa della verificazione della condizione e proponevi uno slittamento del termine o, in subordine, la restituzione dell'assegno.</p><p>Temo che una simile iniziativa adesso risulterebbe tardiva; vista la disponibilità della controparte a posticipare, potrebbe anche essere mal interpretata ed infastidirla.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Avv Luigi Polidoro, post: 479320, member: 53081"] Scritta veramente male, concordo con [USER=60104]@Giuseppe Di Massa[/USER] . Così male, che può essere interpretata sia quale sospensiva che quale risolutiva. Io comunque propenderei per la sospensiva, in quanto l'apposizione di un termine è tipico di questo tipo di condizioni: il contratto non è efficace sino a quando non si verificherà un evento quindi, per non rimanere [I]sine die[/I] nel limbo, poniamo un termine perentorio entro cui definire la vicenda. Il termine del 13/12 sembra svolgere tale funzione, confermando quindi la natura sospensiva (e non risolutiva) della condizione, con conseguente diritto dell'acquirente a vedere restituito l'acconto in caso di mancata concessione del finanziamento. Ma si tratta di interpretazione e la clausola che necessita di interpretazione è, per definizione, fonte di possibile contenzioso. Parla con l'agente e metti in chiaro le cose. Se non fossimo già al 22, avrei consigliato di mandare una lettera ai venditori in cui li informavi di essere ancora in attesa della verificazione della condizione e proponevi uno slittamento del termine o, in subordine, la restituzione dell'assegno. Temo che una simile iniziativa adesso risulterebbe tardiva; vista la disponibilità della controparte a posticipare, potrebbe anche essere mal interpretata ed infastidirla. [/QUOTE]
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