Qualche giorno fa, una mia zia di Roma ha chiamato un artigiano ripara – frigidaire che ha preteso 50 euro solo di “diritto di chiamata” per elargire, come se fosse una “cara” grazia concessa dal re, la propria amabile presenza a domicilio, indipendentemente dalla possibilità di erogare il proprio servizio di assistenza. Meno male che il suo intervento, poi, non è stato inutile…
Insomma, detto in soldoni: " Cara signora, o lavoro o non lavoro, lei mi devi pagare lo stesso e sull'unghia!"
La medesima richiesta è normale consuetudine per molti altri operatori di pronto intervento come, per esempio, idraulici, elettricisti, tubisti…
Lo scarso ricambio generazionale, in alcune attività di tipo manuale, possono determinare, finanche, queste situazioni poco piacevoli per chi le subisce…
Tutto questo esprime il senso di un'epoca in cui tutti vogliono fare il lavoro d'ufficio. Per godere di un ruolo di prestigio o per avere il motivo di pavoneggiarsi dentro un elegante completo con giacca e cravatta.
Qui scrivo, leggo e mi confronto con tanti agenti immobiliari estremamente professionali e competenti ma, soprattutto, SEDOTTI dal loro lavoro, INNAMORATI COTTI della possibilità di mediare tra due soggetti diversi e contrapposti.
Il Vostro entusiasmo, il vostro ardore, trasuda persino dal desktop…
A volte mi piange il cuore vedervi nell'attuale difficoltà…Non se ve lo meritate affatto!
Ma quanti faranno, al contrario, in Italia, gli agenti immobiliari, non per vocazione, perché conquistati da questa professione, ma, unicamente, per trovare un ruolo sociale che a lungo hanno cercato? Perché attratti da rapidi guadagni?
Oppure, più prosaicamente, per tentare di sbarcare decentemente il lunario, dopo aver subito l'umiliazione della chiusura di tante porte in faccia?
Voi, agenti immobiliari a vocazione salda ed immarcescibile, avete a che fare, quotidianamente, con “colleghi” di cui percepite il modo trascurato e sciatto di operare?
Conoscete mediatori che hanno meramente “burocratizzato” le loro modalità esecutive?
Frequentate operatori immobiliari che vivono con grigiore e, quasi con fastidio, il loro lavoro?
Sapete se, l'attuale crisi, abbia sfoltito il loro numero complessivo?
Insomma, detto in soldoni: " Cara signora, o lavoro o non lavoro, lei mi devi pagare lo stesso e sull'unghia!"
La medesima richiesta è normale consuetudine per molti altri operatori di pronto intervento come, per esempio, idraulici, elettricisti, tubisti…
Lo scarso ricambio generazionale, in alcune attività di tipo manuale, possono determinare, finanche, queste situazioni poco piacevoli per chi le subisce…
Tutto questo esprime il senso di un'epoca in cui tutti vogliono fare il lavoro d'ufficio. Per godere di un ruolo di prestigio o per avere il motivo di pavoneggiarsi dentro un elegante completo con giacca e cravatta.
Qui scrivo, leggo e mi confronto con tanti agenti immobiliari estremamente professionali e competenti ma, soprattutto, SEDOTTI dal loro lavoro, INNAMORATI COTTI della possibilità di mediare tra due soggetti diversi e contrapposti.
Il Vostro entusiasmo, il vostro ardore, trasuda persino dal desktop…
A volte mi piange il cuore vedervi nell'attuale difficoltà…Non se ve lo meritate affatto!
Ma quanti faranno, al contrario, in Italia, gli agenti immobiliari, non per vocazione, perché conquistati da questa professione, ma, unicamente, per trovare un ruolo sociale che a lungo hanno cercato? Perché attratti da rapidi guadagni?
Oppure, più prosaicamente, per tentare di sbarcare decentemente il lunario, dopo aver subito l'umiliazione della chiusura di tante porte in faccia?
Voi, agenti immobiliari a vocazione salda ed immarcescibile, avete a che fare, quotidianamente, con “colleghi” di cui percepite il modo trascurato e sciatto di operare?
Conoscete mediatori che hanno meramente “burocratizzato” le loro modalità esecutive?
Frequentate operatori immobiliari che vivono con grigiore e, quasi con fastidio, il loro lavoro?
Sapete se, l'attuale crisi, abbia sfoltito il loro numero complessivo?