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Allora un consiglio, se vuoi dormire le prossime notti evita di metterti in una causa civile per chiedere dei danni di questa entità considerando i tempi della giustizia (e te lo dico con l'esperienza). Occupati prima di finire la tua casa e che tutto sia a posto.Ma no. Non voglio fare soldi con i vecchi e attuali "attori" che non fanno bene la loro partr. Vorrei solo passargli qualcuna delle nottate bianche che ho fatto in questo periodo.
Per il resto voglio solo chiudere.
Perdona, ma le norme sono un po' più complesse e per questo avresti dovuto prendere un professionista che ti seguisse nella vicenda, oltretutto che fosse anche indipendente dall'agenzia e dal venditore. Quanto ai tecnici delle banche solo adesso (visto che le stesse sono restie a concederle) controllano qualcosa, beninteso sui documenti loro forniti. Per quanto concerne le dichiarazioni da rendere al notaio, l'unica che impone la "conformità" è quella rispetto ai dati e planimetria catastale (L. 122/2010), mentre la norma niente dice rispetto a quella urbanistica (art. 40 L. 47/1985), se non di dichiarare se il fabbricato è ante o post 1967 e, se lo é, gli estremi con cui è stato costruito e/o modificato. Esistono molte discussioni su questo tema, che è assai complesso (ti consiglio di vedere gli studi del notariato) anche per i più esperti in materia e dipende anche dalla zona ove è stato costruito nonché dal tipo e data di realizzazione di abuso. Poi certe garanzie aggiuntive (la conformità edilizia) si danno al momento della proposta/preliminare perché non sono previste dalla Legge potendosi ben trasferire anche un edificio in parte od in tutto abusivo.Il notaio ha fatto dichiarare ai venditori che la planimetria coincidesse con lo stato dei luoghi.
Il perito della banca per il mutuo.
Norme mai varate e credo neanche mai balenate nella mente del legislatore.Ci sono solo state iniziative di alcuni consigli notarili a riguardo credo a seguito della legge 122/2010 sopratutto in Toscana e Emilia Romagna ma nessun obbligo di legge in tal senso.Se un acquirente vuole tutelarsi in tal senso e' meglio che provveda da se.Ma il notaio non si dovrebbe avvalere di una certificazione di un tecnico incaricato di effettuare le dovute indagini e redigere certificazione di conformità alle concessioni ricevute e lo stato dei luoghi ? O tale norme non è andata più in vigore ? Mi sembra di ricordare qualcosa in tal senso , saluti, Gus.
Posso confermare, però precisando che è da sempre che l'acquirente nominava un professionista (non solo il notaio) per farsi tutelare: basti vedere le Leggi delle vecchie tariffe professionali (adesso abrogate) che prevedevano -da decenni (quella dei geometri risaliva al 1949)- i compensi per lo svolgimento di queste attività da parte di avvocati, geometri, commercialisti, agronomi ecc. ecc..Norme mai varate e credo neanche mai balenate nella mente del legislatore.Ci sono solo state iniziative di alcuni consigli notarili a riguardo credo a seguito della legge 122/2010 sopratutto in Toscana e Emilia Romagna ma nessun obbligo di legge in tal senso.Se un acquirente vuole tutelarsi in tal senso e' meglio che provveda da se.
Quello che mi lascia basito è come può pretendere, l'incaricato, di vietare l'inizio dei lavori 52 giorni dopo la data di protocollo della CILA che è stata presentata dichiarando che i lavori sarebbero iniziati contestualmente alla presentazione della stessa CILA.
Ripeto, il tuo tecnico di fiducia avrebbe dovuto accertare tale difformità...
Mi chiedo invece il tecnico di fiducia che non ha accertato come avrebbe dovuto... cosa rischia...
Detto questo, a mio parere, prima di pensare alle cause che costano, sicuramente un'accurata "REVISIONE del COMPENSO" è assolutamente da prendere in considerazione ancora prima di pensare di recuperare i soldi dal precedente proprietario.
Venendo al pratico. La questione riguarda solo il DOCFA aggiornato (dai vecchi proprietari) senza richiedere l'apertura di una CILA.
Se leggi io ho citato il post di un tuo collega... dice che avrebbe dovuto verificare... io mi aspetto che verifichi. Se no se non lo fai è chiaro che rivedo il tuo compenso.Ma scherziamo? Il tecnico non è il parafulmine di qualsiasi guaio che passa.
Il tecnico non è un vigile urbano nè un dipendente dell'ufficio tecnico, non è il tecnico a dovere accertare, è il committente a dovere fornire i documenti in regola.
Personalmente se (quando) mi ritrovo coinvolto in situazioni del genere con la letteraccia del comune, prima mi inc****zo e poi mi dimetto, altro che revisione del compenso e prendermi le responsabilità!
Rispiego cos'è una CILA - SCIA - DIA e qual'è il ruolo del tecnico:
La CILA - SCIA - DIA non la fa il tecnico, la fa il committente è una autodichiarazione.
il professionista si limita ad asseverarla, cioè a certificare che i lavori in oggetto sono coerenti con le normative.
(che sia poi il tecnico materialmente a compilare tutte le cartacce burocratiche e ad accollarsi lo sbattimento di fare la fila in municipio è un'altra cosa)
La responsabilità del tecnico è solo quella,
Se in precedenza ci sono state cause, variazioni strane e compagnia bella lo sa solo committente ed è tenuto ad informare il tecnico, che non è Perry Mason e non è che siccome assevera i lavori per il nuovo bagno diventa automaticamente responsabile di tutta la a storia dell'edificio.
Gratis per sempre!