Carissimi utenti,
vi scrivo per aver un parere di fattibilità circa una pratica di vendita molto ostica che sto seguendo in questi giorni in ufficio.
Si tratta purtroppo di un immobile frutto di una donazione fatta nel 1997.
In quell'anno il donante, per problemi con alcuni creditori, ha scorporato la propria abitazione in due appartamenti che ha successivamente donato, in unico atto, ai due suoi unici figli.
Ora uno di questi ha necessità di vendere. Fortuna vuole che in pochi giorni sia riuscito a trovare un potenziale cliente interessato all'immobile.
A questo punto cosa mi consigliate di fare per poter tutelare in maniera piena le parti?
Io avrei pensato di procedere ad una risoluzione parziale della donazione per poter poi rendere il bene non solo compravendibile ma anche idoneo agli occhi della banca che dovrebbe erogare il mutuo al promissario acquirente.
Questa secondo voi è l'unica strada percorribile?
Grazie mille dell'attenzione.
vi scrivo per aver un parere di fattibilità circa una pratica di vendita molto ostica che sto seguendo in questi giorni in ufficio.
Si tratta purtroppo di un immobile frutto di una donazione fatta nel 1997.
In quell'anno il donante, per problemi con alcuni creditori, ha scorporato la propria abitazione in due appartamenti che ha successivamente donato, in unico atto, ai due suoi unici figli.
Ora uno di questi ha necessità di vendere. Fortuna vuole che in pochi giorni sia riuscito a trovare un potenziale cliente interessato all'immobile.
A questo punto cosa mi consigliate di fare per poter tutelare in maniera piena le parti?
Io avrei pensato di procedere ad una risoluzione parziale della donazione per poter poi rendere il bene non solo compravendibile ma anche idoneo agli occhi della banca che dovrebbe erogare il mutuo al promissario acquirente.
Questa secondo voi è l'unica strada percorribile?
Grazie mille dell'attenzione.