Sergio Caruso

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Agente Immobiliare
In provincia negli ultimi mesi 50 le istanze promosse da proprietari d’immobili
Il costo degli affitti s’impenna, i redditi delle famiglie che non posseggono una propria abitazione sono fermi, molti perdono il lavoro.

E’ un mix di situazioni legate strettamente tra loro ad aver provocato un nuovo, preoccupante boom di richieste di sfratto per morosità a carico di inquilini che non riescono più a sostenere il peso della locazione mensile. In provincia di Imperia, soltanto negli ultimi mesi, sono una cinquantina le istanze di morosità promosse da proprietari d’immobili che, dopo varie e ripetute richieste, non sono riusciti a farsi pagare la rata (spesso le rate, anche di 4-5-6 mesi arretrati) dai rispettivi affittuari.

Secondo l’Uppi (unione piccoli proprietari immobiliari) e i sindacati inquilini di Sunia-Cigl, Sicet-Cisl e Uniat-Uil, il 2010 sarà un anno difficilissimo per la questione sfratti. Gli inquilini che non riusciranno a mantenere il sempre più oneroso impegno economico mensile aumenteranno anche sino al 20%. E di pari passo, inevitabilmente, si moltiplicheranno gli sfratti e le cause giudiziarie per morosità.


«Ormai - confessa il segretario provinciale dei piccoli proprietari immobiliari, Santino Camonita - soltanto una netta minoranza di sfratti (all’incirca il 20%) avviene per fine locazione. IL resto, vale a dire l’80%, è frutto di morosità ormai conclamata e prolungata, il più delle volte, va detto, per impossibilità degli inquilini di far fronte alla rata di locazione mensile».

D’altro canto, se si pensa che lo stipendio medio di un operaio o di un impiegato (o la pensione) si aggira sui 1200-1400 euro, che l’affitto di un alloggio da 75-80 metri quadrati oscilla tra i 500 e i 750 euro, che la spesa per bollette e annessi è di 150-200 euro ogni 30 giorni, si capisce benissimo come e perché si è arrivati al limite e oltre. Gli ultimi dati parlano di oltre 500 richieste di esecuzione di sfratto (quasi 200 quelli eseguiti),

«Chi ha un solo stipendio in casa e deve pagare un affitto oltre i 500 euro è destinato a “saltare” - annuncia Camonita - la situazione è allarmante...da Ventimiglia a Diano Marina, passando per Imperia, Taggia e Sanremo, non passa giorno che si debbano affrontare casi drammatici, con inquilini che non ce la fanno più a sostenere la spesa per la locazione del loro alloggio. La proprietà privata, però, non può e non deve sostituirsi a quella pubblica: lo Stato, gli amministratori locali e non, si devono dar da fare mettendo in campo azioni forti per allargare la disponibilità di immobili a prezzi più bassi da destinare alle famiglie meno abbienti».

Secondo il Sunia, sette famiglie su dieci hanno un reddito inferiore ai 20 mila euro annui e, quindi, sono da considerare potenzialmente a rischio in caso di aumento, anche leggero, del canone di affitto.


IL SECOLO XIX
 
G

Graziano Cavallini

Ospite
Per risolvere in parte il problema si potrebbe optare per un'assicurazione che tuteli l'inquilino in caso di perdita del lavoro, invece di versare la caparra. In questo modo per 12 mesi almeno il problema del pagamento dell'affitto sarebbe risolto, dando il tempo al componente che ha perso il lavoro di trovarne uno nuovo.
 
G

Graziano Cavallini

Ospite
Concordo sulla difficoltà a trovare il lavoro. Per quanto riguarda la polizza si tratta di un contratto a premio unico che garantisce massimo 12 mensilità di affitto nei 4 anni di durata del contratto. Utilizzata al posto del deposito cauzionale garantisce locatore e locatario. Meglio di niente.
 

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