Dallaperdita delle chiavi di un appartamento alla mancata informazione sull'ipoteca che grava su un immobile. I casi in cui gli agenti immobiliari possono trovarsi di fronte a richieste di risarcimento hanno peso e complessità molto variabili. Ed è proprio per coprire i rischi professionali e tutelare i clienti da comportamenti sbagliati ed errori commessi nell'attività di mediazione, che l'assicurazione sulla responsabilità civile è obbligatoria per la categoria da più di dieci anni (legge 57/2001).
Le principali associazioni del settore hanno siglato polizze quadro con le compagnie assicurative per offrire ai propri iscritti condizioni vantaggiose rispetto ai contratti individuali. Anche se, alla prova dei fatti, le coperture garantite non si rivelano sempre funzionali a tutto campo. A dare un giudizio netto sulla reale efficacia dell'assicurazione dei mediatori è Paolo Bellini, presidente di Anama: «I risarcimenti scattano senza problemi per la perdita di chiavi, documenti, assegni o magari per errori che obbligano a rifare gli atti. Per il resto, invece, la polizza professionale non funziona. Le assicurazioni difficilmente pagano, a scapito degli utenti: se c'è qualcosa che non va in un preliminare e la trattativa salta, ad esempio, è difficile riavere la caparra se non attraverso una causa».
Gli importi dei massimali minimi per la copertura sono: 260mila euro per le persone fisiche, 520mila euro per le società di persone e 1,55 milioni per le società di capitali. Tali massimali possono essere alzati, a seconda delle esigenze professionali, rimodulando il premio previsto dalle polizze base.
La tutela prevista dalle polizze Rc per gli agenti è però, sulla carta, a tutto tondo. Con premi che variano a seconda dei massimali richiesti (i cui valori minimi, invece, sono fissi) e del tipo di tutela previsto (inclusa quella legale, ad esempio). L'assicurazione copre innanzitutto i danni a cose e persone durante lo svolgimento dell'attività professionale, come lo smarrimento della documentazione dell'immobile necessaria a finalizzare una trattativa, i danni provocati durante una visita o eventuali incidenti occorsi ai clienti.
Discorso più complesso, invece, per la copertura dei danni patrimoniali derivanti da inadempimenti dell'agente. «I casi più frequenti – spiega Daniele Mammani, consulente legale di Fimaa, associazione guidata da Valerio Angeletti – riguardano l'aver dato garanzie sulla veridicità di informazioni senza averne prima verificato la bontà. L'esempio classico è la presenza di ipoteche o altri pregiudizi sul bene in vendita». In questi casi, precisa Mammani, il mediatore è responsabile «non tanto di aver riferito al promissario acquirente, ad esempio, una dichiarazione del venditore sull'assenza di iscrizioni pregiudizievoli, quanto di aver assicurato la veridicità di tale affermazione senza averne prima verificato la portata». Si tratta, comunque, di ipotesi difficili da provare. Proprio per questo Fimaa ha inserito nella modulistica suggerita «un impegno dell'agente a effettuare una visura, a suo onere e cura, prima di ritenere perfezionato un preliminare».
In generale, la responsabilità dell'agente immobiliare (articolo 1759 del Codice Civile) scatta tutte le volte in cui lo stesso non abbia riferito alle parti circostanze rilevanti a lui note o conoscibili secondo il criterio della «media diligenza professionale». Quindi, nel caso di compravendite immobiliari, oltre a iscrizioni o trascrizioni pregiudizievoli, riguarda anche, tra l'altro, regolarità edilizio-urbanistica della casa, conformità degli impianti, provenienza donativa dell'immobile.
Per Paolo Righi, presidente Fiaip, «la polizza deve essere continuamente migliorata ed estesa il più possibile a vantaggio sia del cittadino che degli agenti. Per questo nella nostra convenzione abbiamo allargato la copertura anche sul fronte penale e dato la possibilità di ottenere la tutela legale». I premi pagati dai mediatori sono relativamente bassi anche perché il livello di rischio non è elevato: «Le richieste di danni sono limitate – precisa Righi – e riguardano, secondo gli ultimi monitoraggi, solo lo 0,4% dei nostri associati, anche grazie all'impegno sul fronte della formazione».
Le convenzioni di Fiaip, Anama e Fimaa
Premi scontati anche del 50% rispetto alle polizze individuali. Con caratteristiche calibrate sulle esigenze della professione: dall'aumento dei massimali alla possibilità di ottenere la tutela legale. Sono i vantaggi offerti dalle convenzioni assicurative per la responsabilità civile che le associazioni degli agenti immobiliari mettono a disposizione dei propri iscritti. Riuscendo a spuntare alle compagnie condizioni favorevoli grazie all'elevato numero di contratti garantiti.
La polizza quadro di Anama, riservata agli associati, è stata sottoscritta con Unipol. I premi, che includono la quota annuale associativa, variano (per Roma) dai 171 euro per una ditta individuale ai 319 euro per le società di persone, fino ai 374 euro per le società di capitali. Tra le garanzie offerte c'è anche quella sugli errori nella compilazione dell'archivio unico informatico per l'antiriciclaggio.
Per Fiaip è operativa da inizio anno SerFed Assicurazione, l'agenzia riservata agli iscritti e costituita insieme a Itas assicurazioni. La polizza, con la copertura estesa anche sul fronte penale, prevede due tipologie di premio a seconda che si opzioni o meno la tutela legale per il rimborso delle spese relative alle controversie insorte nell'ambito dell'attività: si parte dai 28 euro per la polizza base nel caso di ditte individuali per arrivare ai 185 per le società di capitali (che diventano rispettivamente 60 e 215 euro con l'aggiunta della tutela legale), quota associativa esclusa.
Per gli associati Fimaa è disponibile una convenzione ad hoc con Allianz, con premi che arrivano intorno ai 170 euro nel caso di società di capitali (esclusa iscrizione). Possibile richiedere l'estensione dei massimali garantiti nella polizza base e aggiungere la tutela legale.
Con la polizza Rc gli agenti sono al sicuro dagli errori
Le principali associazioni del settore hanno siglato polizze quadro con le compagnie assicurative per offrire ai propri iscritti condizioni vantaggiose rispetto ai contratti individuali. Anche se, alla prova dei fatti, le coperture garantite non si rivelano sempre funzionali a tutto campo. A dare un giudizio netto sulla reale efficacia dell'assicurazione dei mediatori è Paolo Bellini, presidente di Anama: «I risarcimenti scattano senza problemi per la perdita di chiavi, documenti, assegni o magari per errori che obbligano a rifare gli atti. Per il resto, invece, la polizza professionale non funziona. Le assicurazioni difficilmente pagano, a scapito degli utenti: se c'è qualcosa che non va in un preliminare e la trattativa salta, ad esempio, è difficile riavere la caparra se non attraverso una causa».
Gli importi dei massimali minimi per la copertura sono: 260mila euro per le persone fisiche, 520mila euro per le società di persone e 1,55 milioni per le società di capitali. Tali massimali possono essere alzati, a seconda delle esigenze professionali, rimodulando il premio previsto dalle polizze base.
La tutela prevista dalle polizze Rc per gli agenti è però, sulla carta, a tutto tondo. Con premi che variano a seconda dei massimali richiesti (i cui valori minimi, invece, sono fissi) e del tipo di tutela previsto (inclusa quella legale, ad esempio). L'assicurazione copre innanzitutto i danni a cose e persone durante lo svolgimento dell'attività professionale, come lo smarrimento della documentazione dell'immobile necessaria a finalizzare una trattativa, i danni provocati durante una visita o eventuali incidenti occorsi ai clienti.
Discorso più complesso, invece, per la copertura dei danni patrimoniali derivanti da inadempimenti dell'agente. «I casi più frequenti – spiega Daniele Mammani, consulente legale di Fimaa, associazione guidata da Valerio Angeletti – riguardano l'aver dato garanzie sulla veridicità di informazioni senza averne prima verificato la bontà. L'esempio classico è la presenza di ipoteche o altri pregiudizi sul bene in vendita». In questi casi, precisa Mammani, il mediatore è responsabile «non tanto di aver riferito al promissario acquirente, ad esempio, una dichiarazione del venditore sull'assenza di iscrizioni pregiudizievoli, quanto di aver assicurato la veridicità di tale affermazione senza averne prima verificato la portata». Si tratta, comunque, di ipotesi difficili da provare. Proprio per questo Fimaa ha inserito nella modulistica suggerita «un impegno dell'agente a effettuare una visura, a suo onere e cura, prima di ritenere perfezionato un preliminare».
In generale, la responsabilità dell'agente immobiliare (articolo 1759 del Codice Civile) scatta tutte le volte in cui lo stesso non abbia riferito alle parti circostanze rilevanti a lui note o conoscibili secondo il criterio della «media diligenza professionale». Quindi, nel caso di compravendite immobiliari, oltre a iscrizioni o trascrizioni pregiudizievoli, riguarda anche, tra l'altro, regolarità edilizio-urbanistica della casa, conformità degli impianti, provenienza donativa dell'immobile.
Per Paolo Righi, presidente Fiaip, «la polizza deve essere continuamente migliorata ed estesa il più possibile a vantaggio sia del cittadino che degli agenti. Per questo nella nostra convenzione abbiamo allargato la copertura anche sul fronte penale e dato la possibilità di ottenere la tutela legale». I premi pagati dai mediatori sono relativamente bassi anche perché il livello di rischio non è elevato: «Le richieste di danni sono limitate – precisa Righi – e riguardano, secondo gli ultimi monitoraggi, solo lo 0,4% dei nostri associati, anche grazie all'impegno sul fronte della formazione».
Le convenzioni di Fiaip, Anama e Fimaa
Premi scontati anche del 50% rispetto alle polizze individuali. Con caratteristiche calibrate sulle esigenze della professione: dall'aumento dei massimali alla possibilità di ottenere la tutela legale. Sono i vantaggi offerti dalle convenzioni assicurative per la responsabilità civile che le associazioni degli agenti immobiliari mettono a disposizione dei propri iscritti. Riuscendo a spuntare alle compagnie condizioni favorevoli grazie all'elevato numero di contratti garantiti.
La polizza quadro di Anama, riservata agli associati, è stata sottoscritta con Unipol. I premi, che includono la quota annuale associativa, variano (per Roma) dai 171 euro per una ditta individuale ai 319 euro per le società di persone, fino ai 374 euro per le società di capitali. Tra le garanzie offerte c'è anche quella sugli errori nella compilazione dell'archivio unico informatico per l'antiriciclaggio.
Per Fiaip è operativa da inizio anno SerFed Assicurazione, l'agenzia riservata agli iscritti e costituita insieme a Itas assicurazioni. La polizza, con la copertura estesa anche sul fronte penale, prevede due tipologie di premio a seconda che si opzioni o meno la tutela legale per il rimborso delle spese relative alle controversie insorte nell'ambito dell'attività: si parte dai 28 euro per la polizza base nel caso di ditte individuali per arrivare ai 185 per le società di capitali (che diventano rispettivamente 60 e 215 euro con l'aggiunta della tutela legale), quota associativa esclusa.
Per gli associati Fimaa è disponibile una convenzione ad hoc con Allianz, con premi che arrivano intorno ai 170 euro nel caso di società di capitali (esclusa iscrizione). Possibile richiedere l'estensione dei massimali garantiti nella polizza base e aggiungere la tutela legale.
Con la polizza Rc gli agenti sono al sicuro dagli errori