[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif][/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]La Confedilizia ha segnalato al Governo – e in particolare ai Ministri Calderoli e Tremonti – il rischio che corre la cedolare secca sugli affitti nel momento stesso del suo decollo per via dell’incertezza nella quale si trovano i proprietari che locano più di un’unità immobiliare, timorosi di essere considerati quali esercenti attività di impresa e, quindi, esclusi dal nuovo regime.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Secondo la nuova normativa, infatti, la cedolare non si applica “alle locazioni di unità immobiliari ad uso abitativo effettuate nell'esercizio di una attività d'impresa”.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ebbene, il richiamo ai labili confini che delimitano l’attività di impresa rende incerta l’applicabilità della cedolare nei casi di possesso di più unità immobiliari in capo a singole persone fisiche.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Da parte di qualcuno si è arrivati anche a sostenere che la locazione da parte di un’unica persona fisica di cinque unità immobiliari sia di per sé sufficiente a considerare tali locazioni come effettuate nell’esercizio di impresa.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Questa situazione di incertezza sta determinando – secondo quanto alla Confedilizia risulta sulla base delle segnalazioni delle proprie Associazioni territoriali – un vero e proprio blocco nell’avvio della cedolare, poiché tutti i proprietari interessati (anche se locatori di poche unità immobiliari), in assenza di rassicurazioni, rinunciano ad esercitare l’opzione per il nuovo regime fiscale, nel timore di esporsi ad azioni accertative da parte del Fisco.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]La gravità della situazione venutasi a creare impone – a giudizio della Confedilizia – un intervento chiarificatore, preferibilmente in via normativa (attraverso la previsione di un criterio di esclusione oggettivo) o – al minimo – in via interpretativa, ad esempio indicando a titolo esemplificativo comportamenti che certamente non determinano, in sé, l’inquadramento della locazione di più imm obili nell’attività di impresa, come l’affidamento della gestione degli immobili locati (ai fini, in particolare, della riscossione dei canoni) a un professionista o a un’associazione di categoria.[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]La Confedilizia ha segnalato al Governo – e in particolare ai Ministri Calderoli e Tremonti – il rischio che corre la cedolare secca sugli affitti nel momento stesso del suo decollo per via dell’incertezza nella quale si trovano i proprietari che locano più di un’unità immobiliare, timorosi di essere considerati quali esercenti attività di impresa e, quindi, esclusi dal nuovo regime.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Secondo la nuova normativa, infatti, la cedolare non si applica “alle locazioni di unità immobiliari ad uso abitativo effettuate nell'esercizio di una attività d'impresa”.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ebbene, il richiamo ai labili confini che delimitano l’attività di impresa rende incerta l’applicabilità della cedolare nei casi di possesso di più unità immobiliari in capo a singole persone fisiche.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Da parte di qualcuno si è arrivati anche a sostenere che la locazione da parte di un’unica persona fisica di cinque unità immobiliari sia di per sé sufficiente a considerare tali locazioni come effettuate nell’esercizio di impresa.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Questa situazione di incertezza sta determinando – secondo quanto alla Confedilizia risulta sulla base delle segnalazioni delle proprie Associazioni territoriali – un vero e proprio blocco nell’avvio della cedolare, poiché tutti i proprietari interessati (anche se locatori di poche unità immobiliari), in assenza di rassicurazioni, rinunciano ad esercitare l’opzione per il nuovo regime fiscale, nel timore di esporsi ad azioni accertative da parte del Fisco.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]La gravità della situazione venutasi a creare impone – a giudizio della Confedilizia – un intervento chiarificatore, preferibilmente in via normativa (attraverso la previsione di un criterio di esclusione oggettivo) o – al minimo – in via interpretativa, ad esempio indicando a titolo esemplificativo comportamenti che certamente non determinano, in sé, l’inquadramento della locazione di più imm obili nell’attività di impresa, come l’affidamento della gestione degli immobili locati (ai fini, in particolare, della riscossione dei canoni) a un professionista o a un’associazione di categoria.[/FONT]