http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=13190
Mercato immobiliare, Confedilizia: ''Numeri dimezzati, compravendite ridotte del 46,3%''
28/01/2013
In cinque anni le compravendite immobiliari, residenziali e non, si sono ridotte del 46,3%.
E' quanto sostiene Confedilizia, che pubblica le proprie previsioni sulla chiusura del 2012, anticipando così di qualche settimana i dati ufficiali dell'Agenzia del territorio.
Se nel 2007 infatti le transazioni effettuate erano state 1.055.585 quest'anno si dovrebbe chiudere, secondo le stime di Confedilizia, con 566.758, ossia quasi la metà.
Si tratterebbe di una pesante riduzione di 250mila compravendite solo rispetto al 2011, un anno già di per sé non brillante.
L'ultimo trimestre 2012, di cui ancora non conosciamo i dati ufficiali dell'Agenzia del territorio, sarebbe stato secondo Confedilizia il periodo più nero di tutti.
Tra le cause individuate la storica organizzazione che si occupa della proprietà immobiliare segnala in primo luogo l'aumento dei tributi.
Nella nota di Confedilizia si legge che ciò è avvenuto per effetto di tre elementi fiscali: l’eliminazione della deduzione delle spese per i redditi da locazione ai fini IRPEF, portata con la riforma Fornero al 5%; la fissazione da parte dei comuni delle aliquote dell’IMU che ha reso più evidente ai cittadini lo spropositato aumento di tassazione degli immobili comportato dall’IMU varata nel decreto cosiddetto Salva Italia; l’introduzione di un’altra forma di tassazione degli immobili introdotta con il decreto Salva Italia a decorrere dal 2013, vale a dire la Tares.
Confedilizia ipotizza, quindi, una riduzione delle compravendite almeno del 30,6% rispetto al 2011, equiparabile a una perdita di 250.000 unità.
“Tale riduzione – sostiene la confederazione – porta con sé, oltre a una forte svalutazione del patrimonio immobiliare italiano, ulteriori effetti depressivi, che naturalmente erano già in corso dalla fine del 2011″.
Il crollo delle compravendite, sottolinea Confedilizia, “determina conseguenze fortemente negative in tutti i settori legati all’immobiliare, come ad esempio il settore delle ristrutturazioni o quello della mediazione immobiliare.
Le conseguenze di ciò, conclude l’organizzazione, “si sostanziano sia nella perdita di posti di lavoro e nella cessazione di attività economiche sia nella minore attività produttiva svolta, che determina anche minori entrate fiscali in termini di IVA e di imposte sui redditi”.
Mercato immobiliare, Confedilizia: ''Numeri dimezzati, compravendite ridotte del 46,3%''
28/01/2013
In cinque anni le compravendite immobiliari, residenziali e non, si sono ridotte del 46,3%.
E' quanto sostiene Confedilizia, che pubblica le proprie previsioni sulla chiusura del 2012, anticipando così di qualche settimana i dati ufficiali dell'Agenzia del territorio.
Se nel 2007 infatti le transazioni effettuate erano state 1.055.585 quest'anno si dovrebbe chiudere, secondo le stime di Confedilizia, con 566.758, ossia quasi la metà.
Si tratterebbe di una pesante riduzione di 250mila compravendite solo rispetto al 2011, un anno già di per sé non brillante.
L'ultimo trimestre 2012, di cui ancora non conosciamo i dati ufficiali dell'Agenzia del territorio, sarebbe stato secondo Confedilizia il periodo più nero di tutti.
Tra le cause individuate la storica organizzazione che si occupa della proprietà immobiliare segnala in primo luogo l'aumento dei tributi.
Nella nota di Confedilizia si legge che ciò è avvenuto per effetto di tre elementi fiscali: l’eliminazione della deduzione delle spese per i redditi da locazione ai fini IRPEF, portata con la riforma Fornero al 5%; la fissazione da parte dei comuni delle aliquote dell’IMU che ha reso più evidente ai cittadini lo spropositato aumento di tassazione degli immobili comportato dall’IMU varata nel decreto cosiddetto Salva Italia; l’introduzione di un’altra forma di tassazione degli immobili introdotta con il decreto Salva Italia a decorrere dal 2013, vale a dire la Tares.
Confedilizia ipotizza, quindi, una riduzione delle compravendite almeno del 30,6% rispetto al 2011, equiparabile a una perdita di 250.000 unità.
“Tale riduzione – sostiene la confederazione – porta con sé, oltre a una forte svalutazione del patrimonio immobiliare italiano, ulteriori effetti depressivi, che naturalmente erano già in corso dalla fine del 2011″.
Il crollo delle compravendite, sottolinea Confedilizia, “determina conseguenze fortemente negative in tutti i settori legati all’immobiliare, come ad esempio il settore delle ristrutturazioni o quello della mediazione immobiliare.
Le conseguenze di ciò, conclude l’organizzazione, “si sostanziano sia nella perdita di posti di lavoro e nella cessazione di attività economiche sia nella minore attività produttiva svolta, che determina anche minori entrate fiscali in termini di IVA e di imposte sui redditi”.