Caso che si è verificato in un piccolo stabile rurale formato da quattro alloggi, quindi privo di condominio.
Si faccia fede allo schizzo di sotto riportato. Il primo piano è condiviso da due alloggi (casa 1 e casa 2), a cui si accede le seguenti parti comuni: scala esterna, un cancello ed un’area scoperta (terrazzo). Più in particolare l’ingresso della casa 2 costituisce il lato di tempietto, che funge da copertura per l’ingresso stesso. Detto tempietto (di proprietà della casa 2) presenta, su due lati, due varchi (varco 1 e varco 2) per l’accesso dall’area scoperta comune. In particolare il varco 1 è strettamente attiguo ad una portafinestra della casa 1, la quale esternamente presenta una persiana, il cui battente, per essere spalancato completamente, va ad ostruire quasi la metà della larghezza dello stesso varco 1. Si è trattato evidentemente di una soluzione già in origine poco avveduta.
Per rapporti taciti di buon vicinato, mai formalizzati, i precedenti proprietari della casa 2 erano soliti accedere attraverso il varco 2, evitando il varco 1, per consentire ai proprietari della casa 1 di aprire senza intralci i battenti della persiana della portafinestra o, più semplicemente, per "non dover guardare" in casa altrui quando la stessa portafinestra, specie d’estate, veniva lasciata aperta per arieggiare. Capitava inoltre che per ragioni di mancanza di altri spazi, proprio davanti alla porta finestra, venisse disposto momentaneamente uno stenditoio da parte dei proprietari della casa1.
Con l’arrivo dei nuovi proprietari della casa 2, la questione si è purtroppo complicata. Tempo fa gli stessi senza darne informazione e preavviso hanno ritenuto di occludere il varco 2 con una paratia mobile, formata da un telaio in legno e plexiglas, ancorata alle colonnine del tempietto e cominciato a passare sempre attraverso il varco 1. A fronte alle subitanee rimostranze (motivate oltretutto da una perdita di vista e luce dall’affaccio della portafinestra di cui prima) della proprietà della casa 1 è stato posto un secco rifiuto a rimuovere il manufatto, e a ripristinare le condizioni originali, con la motivazione che l’installazione, per di più non fissa, dello stesso è pienamente legittima, in quanto insistente sulla propria proprietà e necessaria per proteggere lateralmente dal vento e dalla pioggia battente l’ingresso di casa.
In questo modo tutti gli inconvenienti prima descritti, e fino ad allora evitati con i precedenti proprietari, hanno cominciato a verificarsi quotidianamente, con conseguenti disagi, lamentele e dissapori. La vicenda ormai si protrae da qualche mese senza una ragionevole concordata soluzione. Che cosa ne pensate?????
Ciao e grazie
Si faccia fede allo schizzo di sotto riportato. Il primo piano è condiviso da due alloggi (casa 1 e casa 2), a cui si accede le seguenti parti comuni: scala esterna, un cancello ed un’area scoperta (terrazzo). Più in particolare l’ingresso della casa 2 costituisce il lato di tempietto, che funge da copertura per l’ingresso stesso. Detto tempietto (di proprietà della casa 2) presenta, su due lati, due varchi (varco 1 e varco 2) per l’accesso dall’area scoperta comune. In particolare il varco 1 è strettamente attiguo ad una portafinestra della casa 1, la quale esternamente presenta una persiana, il cui battente, per essere spalancato completamente, va ad ostruire quasi la metà della larghezza dello stesso varco 1. Si è trattato evidentemente di una soluzione già in origine poco avveduta.
Per rapporti taciti di buon vicinato, mai formalizzati, i precedenti proprietari della casa 2 erano soliti accedere attraverso il varco 2, evitando il varco 1, per consentire ai proprietari della casa 1 di aprire senza intralci i battenti della persiana della portafinestra o, più semplicemente, per "non dover guardare" in casa altrui quando la stessa portafinestra, specie d’estate, veniva lasciata aperta per arieggiare. Capitava inoltre che per ragioni di mancanza di altri spazi, proprio davanti alla porta finestra, venisse disposto momentaneamente uno stenditoio da parte dei proprietari della casa1.
Con l’arrivo dei nuovi proprietari della casa 2, la questione si è purtroppo complicata. Tempo fa gli stessi senza darne informazione e preavviso hanno ritenuto di occludere il varco 2 con una paratia mobile, formata da un telaio in legno e plexiglas, ancorata alle colonnine del tempietto e cominciato a passare sempre attraverso il varco 1. A fronte alle subitanee rimostranze (motivate oltretutto da una perdita di vista e luce dall’affaccio della portafinestra di cui prima) della proprietà della casa 1 è stato posto un secco rifiuto a rimuovere il manufatto, e a ripristinare le condizioni originali, con la motivazione che l’installazione, per di più non fissa, dello stesso è pienamente legittima, in quanto insistente sulla propria proprietà e necessaria per proteggere lateralmente dal vento e dalla pioggia battente l’ingresso di casa.
In questo modo tutti gli inconvenienti prima descritti, e fino ad allora evitati con i precedenti proprietari, hanno cominciato a verificarsi quotidianamente, con conseguenti disagi, lamentele e dissapori. La vicenda ormai si protrae da qualche mese senza una ragionevole concordata soluzione. Che cosa ne pensate?????
Ciao e grazie