Vi spiego la situazione, i miei suoceri sono proprietari da tre generazioni di una colonica composta da due unita' immobliari, una di 8 vani ed una di 2 vani, divisa catastalmente sempre fi proprietà dei miei suoceri, e di un resede esclusivo ma a comune a le due unità immobiliari. L'immobile confina con una altro immobile da un lato, l'immobile era dismesso da tantissimi anni. Nel 1999 questo immobile che aveva una porta che si affacciava nel resede dei miei suoceri viene venduto, ed i miei suoceri a sua volta vendano a questa persona n° 2 cantine dellla colonica. Viene fatto una frazionamento catastale dichiarando vendita di due stanze con modulo f/4 perchè volume senza reddito.
Il problema nasce negli anni a venire, perchè nel 2008 io e la mia ragazza iniziamo i lavori di ristrutturazione della colonica modificato gli appartamenti, uno per noi ed uno per i miei suoceri.Il nostro vicino che ha acquistato questo immobile che ha poi ristrutturato ed adibito a casa principale, rivendica il diritto sulla corte che è a comune anche a lui.Io e la mia ragazza a Luglio 2010 dopo aver effettuato la ristrutturazione abbiamo comprato dai miei suoceri l' appartamento del piano primo con un redede esclusivo, ricavato dal frazionamento del resede dei miei suoceri. E' stato fatto un atto notarile. Quando poi il vicino ha rivendicato il diritto sulla corte, siamo tornati dal nostro notaio che ha effettuato la vendita chiedendogli se avesse omesso qualche visura e veramente il nostro vicino ha qualche dirittto o proprietà su questa corte.Il notaio ci risponde per le righe dicendoci che lui non ha sbagliato ed il resede è di proprietà dei miei suoceri e che possono dividerlo e vendelo come vogliono.
Nell' atto del 1999 in cui si vede sia la vendita della stanze dei miei suoceri (****************E **************) sia la vendita dell' immobile acquistato dal mio vicino (*************) (PARTE VENDITRICE ***************), c'e scritto solamente che il tutto confina con una corta comune, e che non si vende a loro una corte ma solo due stanze.Loro si attaccano a questo fatto, ma gli abbiamo spiegato che c'e' scritto che nell' atto la loro proprietà confina con una corte comune ma non comune a loro, ma comune a due appartamenti dei miei suoceri.
Le mie domande sono le seguenti:
- è possibile che il notaio abbia fatto un errore cosi' grande ommettendo un diritto di proprietà a comune?se fosse cosi' io posso avere un risarcimento dal notaio che ha venduto una corte esclusiva (che il geometra a giustamente frazionato) a me e alla mia ragazza?
- se eventualmente anche i vecchi propietari avevano un diritto di passo o servitu di passaggio perchè c'era una porta che si affacciava sulla corte, ma lui l' ha chiusa ed ha fatto l'accesso da una altra parte lasciandoci solo le finestre, possono i miei suoceri recintare la corte e non far accedervi piu' nessuno? lui puo' vantare una servtitu di passo per pulire le finestre? N.B. IN NESSUN ATTO E' SCRITTO DI QUALCHE SERVITU' SIA A LUI CHE AI VECCHI PROPIETARI.
Lui ora nel 2011 mi manda una lettera di un avvovato intimandomi di buttare giù tutto quello che ho fatto, perché secondo lui non gli ho chiesto il permesso, la cosa strana è che se ne accorto quando ho finito i lavori, per due anni non ha detto niente.
Mi ha chiamato anche a conciliare all’ ordine di concilazione di Firenze (il 21 07- 2011), e sono andato con il mio avvocato, ovviamente non abbiamo trovato accordi, io ero disposto anche a cedergli 2 metri dove c’e’ il marciapiede che lui ha costruito nella mia propretà, (pur di chuidere questa storia, gli regalavo il tutto gli ho detto solamente di pagare il notaio ed il geometra per la divisione della particella e per venderla a lui a costo 0 anche la parte che aveva sconfinato come di vede dalle foto).
Durante la conciliazione per primo si attaccavano all’ attto del 1999 in cui avrebbero acquisito il diritto, poi quando anche il conciliatore capiva che da quell’ atto non hanno acquisito niente ci hanno provato dicendo che in tempi lontani quella era una corte comune a tutti dove veniva scaricato il granoturco.
Forse nel 1800 è anche possibile che quella corte fosse stata tutta aperta ma già da 50 anni fa i miei suoceri l’ avevano recintata da una parte ed usata solo loro fino ad oggi, ho anche le foto dove si vede che venivano fatte le feste di famiglia.
Io credo che a questi punti lui mi faccia causa, io mi difenderò, ma secondo lei è possibile che possa eventualmente chiamare dei testimoni (disonesti) che dichiarano che tantissimo tempo fa quella era una corte dove passavano tutti (ovviamente non è vero perché la mia suocera che ha 70 anni ha sempre usato quella corte esclusivamente).
Tutto nasce dall’ invidia perché abbiamo fatto la casa più bella della sua, e soprattutto perché è un appuntato dei Carabinieri ed è sempre convinto di avere ragione.
Il problema nasce negli anni a venire, perchè nel 2008 io e la mia ragazza iniziamo i lavori di ristrutturazione della colonica modificato gli appartamenti, uno per noi ed uno per i miei suoceri.Il nostro vicino che ha acquistato questo immobile che ha poi ristrutturato ed adibito a casa principale, rivendica il diritto sulla corte che è a comune anche a lui.Io e la mia ragazza a Luglio 2010 dopo aver effettuato la ristrutturazione abbiamo comprato dai miei suoceri l' appartamento del piano primo con un redede esclusivo, ricavato dal frazionamento del resede dei miei suoceri. E' stato fatto un atto notarile. Quando poi il vicino ha rivendicato il diritto sulla corte, siamo tornati dal nostro notaio che ha effettuato la vendita chiedendogli se avesse omesso qualche visura e veramente il nostro vicino ha qualche dirittto o proprietà su questa corte.Il notaio ci risponde per le righe dicendoci che lui non ha sbagliato ed il resede è di proprietà dei miei suoceri e che possono dividerlo e vendelo come vogliono.
Nell' atto del 1999 in cui si vede sia la vendita della stanze dei miei suoceri (****************E **************) sia la vendita dell' immobile acquistato dal mio vicino (*************) (PARTE VENDITRICE ***************), c'e scritto solamente che il tutto confina con una corta comune, e che non si vende a loro una corte ma solo due stanze.Loro si attaccano a questo fatto, ma gli abbiamo spiegato che c'e' scritto che nell' atto la loro proprietà confina con una corte comune ma non comune a loro, ma comune a due appartamenti dei miei suoceri.
Le mie domande sono le seguenti:
- è possibile che il notaio abbia fatto un errore cosi' grande ommettendo un diritto di proprietà a comune?se fosse cosi' io posso avere un risarcimento dal notaio che ha venduto una corte esclusiva (che il geometra a giustamente frazionato) a me e alla mia ragazza?
- se eventualmente anche i vecchi propietari avevano un diritto di passo o servitu di passaggio perchè c'era una porta che si affacciava sulla corte, ma lui l' ha chiusa ed ha fatto l'accesso da una altra parte lasciandoci solo le finestre, possono i miei suoceri recintare la corte e non far accedervi piu' nessuno? lui puo' vantare una servtitu di passo per pulire le finestre? N.B. IN NESSUN ATTO E' SCRITTO DI QUALCHE SERVITU' SIA A LUI CHE AI VECCHI PROPIETARI.
Lui ora nel 2011 mi manda una lettera di un avvovato intimandomi di buttare giù tutto quello che ho fatto, perché secondo lui non gli ho chiesto il permesso, la cosa strana è che se ne accorto quando ho finito i lavori, per due anni non ha detto niente.
Mi ha chiamato anche a conciliare all’ ordine di concilazione di Firenze (il 21 07- 2011), e sono andato con il mio avvocato, ovviamente non abbiamo trovato accordi, io ero disposto anche a cedergli 2 metri dove c’e’ il marciapiede che lui ha costruito nella mia propretà, (pur di chuidere questa storia, gli regalavo il tutto gli ho detto solamente di pagare il notaio ed il geometra per la divisione della particella e per venderla a lui a costo 0 anche la parte che aveva sconfinato come di vede dalle foto).
Durante la conciliazione per primo si attaccavano all’ attto del 1999 in cui avrebbero acquisito il diritto, poi quando anche il conciliatore capiva che da quell’ atto non hanno acquisito niente ci hanno provato dicendo che in tempi lontani quella era una corte comune a tutti dove veniva scaricato il granoturco.
Forse nel 1800 è anche possibile che quella corte fosse stata tutta aperta ma già da 50 anni fa i miei suoceri l’ avevano recintata da una parte ed usata solo loro fino ad oggi, ho anche le foto dove si vede che venivano fatte le feste di famiglia.
Io credo che a questi punti lui mi faccia causa, io mi difenderò, ma secondo lei è possibile che possa eventualmente chiamare dei testimoni (disonesti) che dichiarano che tantissimo tempo fa quella era una corte dove passavano tutti (ovviamente non è vero perché la mia suocera che ha 70 anni ha sempre usato quella corte esclusivamente).
Tutto nasce dall’ invidia perché abbiamo fatto la casa più bella della sua, e soprattutto perché è un appuntato dei Carabinieri ed è sempre convinto di avere ragione.