Cari tutti, ho letto diverse cose su questo forum davvero interessante, ma la mia situazione è decisamente articolata e cerco di sintetizzarla al meglio. Ho girato tra geometri e agenzie delle entrate e non hanno ancora saputo consigliarmi bene.
- 2008: Inizio a costruire una abitazione indipendente al 100% di mia proprietà nel comune in cui risiedevo e risiedo ancora.
- L'abitazione è composta da 3 piani: garage con ripostiglio e bagnetto al piano terra, appartamento con soggiorno/cucina due camere e due bagni sia al primo che al secondo piano. Indipendenti, anche se nel progetto il tutto è indicato come singola unità.
- Le spese effettuate si sono concentrate tra 2008 e 2012, ed ho usufruito dell'agevolazione dell'IVA al 4% per acquisto di materiali (tra cui gli infissi) e per pagare l'impresa edile. La maggior parte delle fatture le ho risalenti a prima della metà del 2012, quindi ormai quasi vecchie di 5 anni.
- Dal 2012 ad oggi i lavori si solo dilungati per scarse risorse economiche ed ho provveduto autonomamente ad effettuarne alcuni (intonaci, posa pavimenti), più piccole spese (sotto i 10.000 euro) per certificazioni e accessori di completamento.
Al momento l'edificio non è ancora accatastato ed ho intenzione di venderlo.
Se accatasto come era originariamente previsto (singola unità da ca. 180mq), vendo e riacquisto altrove so di non avere problemi.
Quello che non ho capito è cosa succede se accatasto frazionando i due appartamenti e se ne vendo uno (conservando la residenza nello stesso comune) o se li vendo entrambi e riacquisto altrove.
Eventualmente dovessi rimborsare le agevolazioni, si andrebbero a calcolare anche su fatture ormai vecchie di più di 5 anni (e che io potrei aver smarrito essendo 5 anni il limite per la conservazione obbligatoria)?
A naso da un punto di vista economico mi converrebbe vendere in modo frazionato: due appartamenti piccoli vengono pagati a mq meglio di uno singolo grande.
Grazie per eventuali opinioni o consigli
- 2008: Inizio a costruire una abitazione indipendente al 100% di mia proprietà nel comune in cui risiedevo e risiedo ancora.
- L'abitazione è composta da 3 piani: garage con ripostiglio e bagnetto al piano terra, appartamento con soggiorno/cucina due camere e due bagni sia al primo che al secondo piano. Indipendenti, anche se nel progetto il tutto è indicato come singola unità.
- Le spese effettuate si sono concentrate tra 2008 e 2012, ed ho usufruito dell'agevolazione dell'IVA al 4% per acquisto di materiali (tra cui gli infissi) e per pagare l'impresa edile. La maggior parte delle fatture le ho risalenti a prima della metà del 2012, quindi ormai quasi vecchie di 5 anni.
- Dal 2012 ad oggi i lavori si solo dilungati per scarse risorse economiche ed ho provveduto autonomamente ad effettuarne alcuni (intonaci, posa pavimenti), più piccole spese (sotto i 10.000 euro) per certificazioni e accessori di completamento.
Al momento l'edificio non è ancora accatastato ed ho intenzione di venderlo.
Se accatasto come era originariamente previsto (singola unità da ca. 180mq), vendo e riacquisto altrove so di non avere problemi.
Quello che non ho capito è cosa succede se accatasto frazionando i due appartamenti e se ne vendo uno (conservando la residenza nello stesso comune) o se li vendo entrambi e riacquisto altrove.
Eventualmente dovessi rimborsare le agevolazioni, si andrebbero a calcolare anche su fatture ormai vecchie di più di 5 anni (e che io potrei aver smarrito essendo 5 anni il limite per la conservazione obbligatoria)?
A naso da un punto di vista economico mi converrebbe vendere in modo frazionato: due appartamenti piccoli vengono pagati a mq meglio di uno singolo grande.
Grazie per eventuali opinioni o consigli