politonna

Membro Attivo
Privato Cittadino
Mi sono già avvalso di questo forum tempo fa per la stessa questione che indico sinteticamente:

  • nel 1968 mio padre presenta al comune un progetto di costruzione di viletta unifamiliare su area fabbricabile non ancora lottizzata;
  • nel 1969 l'area viene lottizzata e mio padre realizza l'immobile ed ottiene nel dicembre l'abitabilità.
  • La costruzione viene realizzata un po' diversa dal progetto in quanto la strada di lottizzazione prevista a nord nel progetto viene realizzata a sud, pertanto i garage previsti a nord vengono realizzati a sud d il resto della costruzione (piano rialzato con mansarda non abitabile) viene realizzato in punto servizi nello stesso numero, ma dislocati diversamente, ed in punto vani abitabili nello stesso numero e dislocazione ma con una differenza di superficie globale di mq 12. La mansarda rimane come prevista.
  • Nel luglio del 1970 il fabbricato viene accatastato al n.c.e.u. così come si presenta attualmente.
  • Mio padre riceve la fattura del tecnico per la compilazione della variante in corso d'opera firmata dal tecnico, nel frattempo deceduto, mancante della convalida del comune.
  • Nel 1971 il comune approva il progetto di recinzione senza accorgersi della non corrispondenza delle carte a sue mani.
  • Nel duemila sette, vendo l'immobile e salta fuori la difformità. Ora se mi fosse stata chiesta una sanzione di 1000/2000 non avrei avuto nulla da ridire e, quindi, pagato, solo che mi viene richiesta la somma di euro 12000, ridotta successivamente a 8000 in quanto mio padre aveva diritto alla sanzione del costo di costruzione in misura semplice.
  • Nel corso del 2010, in quanto dovevo consegnare l'immobile, richiesi la sanatoria ai sensi del 380/01 art 36 subordinando il pagamento alla verifica dei conteggi che mi sembravano alquanto soggettivi (2. Il rilascio del permesso in sanatoria è subordinato al pagamento, a titolo di oblazione, del contributo di costruzione in misura doppia, ovvero, in caso di gratuità a norma di legge, in misura pari a quella prevista dall' art.16. Nell’ipotesi di intervento realizzato in parziale difformità, l'oblazione è calcolata con riferimento alla parte di opera difforme dal permesso). E' l'indice totale che, a mio avviso, risulta arbitrario e non coerente alla situazione di fatto.
La domanda è:" non è possibile costringere il Comune ad accettare di inserire la variante a mie mani negli atti ufficiali dell'ente locale?".
Grazie a tutti.
 

Rosa1968

Membro Storico
La domanda è:" non è possibile costringere il Comune ad accettare di inserire la variante a mie mani negli atti ufficiali dell'ente locale?".
E per quale motivo scusa? Soprattutto se parliamo di volumi che non sono quelli previsti ed assegnati dal piano di lottizzazione.

ma con una differenza di superficie globale di mq 12.
in più o in meno?
Mio padre riceve la fattura del tecnico per la compilazione della variante in corso d'opera firmata dal tecnico, nel frattempo deceduto, mancante della convalida del comune.
Di fatto non è stata accettata questa variante, vuoi che il comune non l'ha mai ricevuta vuoi per tutti gli altri motivi ... Bisognava richiedere anche il nuovo certificato di agibilità.
 

politonna

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ringrazio la gentile Rosa1968 per l'interessamento al mio caso e quindi per avermi letto e scritto.
Al momento dell'ottenimento dell'abitabilità (dic 1969) non si controllò la conformità della situazione puntuale dell'immobile con le risultanze presenti in Comune e lo stesso al momento della concessione edilizia per la recinzione non effettuò la stessa verifica (1971). Nel luglio del 70 l'immobile fu accastato così come oggi figura. Non ho mai pensato a irregolarità e non mi sono mai interessato a condoni. Morta mia madre nel 2006 ho avuto necessità di vendere ed in quel momento è emersa la difformità.
A parte penso che in qualsiasi altro Stato avrei sistemato esibendo la variante firmata dal tecnico, nel frattempo deceduto e con la cronistoria dei fatti , solo nel nostro paese, avendo stipulato una promessa di vendita ho dovuto richiedere una sanatoria ai sensi dpr 380/01 art 36. I conteggi della sanzione sono assolutamente arbitrari e non permettono un contradditorio.
Di qui la richiesta se non sia possibile imporre al Comune il ritiro della variante
dietro un ricalcolo della sanzione. Ottomila euro per il mio caso di "abuso edilizio" mi sembrano assurdi.
Grazie e buon lavoro
 

Rosa1968

Membro Storico
Guarda io ti capisco ne ho gestiti molti dei casi come il tuo e anche io trovo ingiustizia e non elasticità. Ma ogni pratica per loro deve fare un percorso ..... un iter.
 

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