ciao a tutti,
nel 2009 in Emilia è venuta una pioggia torrenziale, irrefrenabile per quasi un'ora e mezza, un vero "nubifragio".
Secondo "l'osservatorio Meteorologico dell'Università, in ottanta minuti sono caduti all'incirca 57,60 millimetri di pioggia con vento che aveva sfiorato i 100 km/h.
L'evento atmosferico che aveva carattere eccezionale e poteva a tutti gli effetti considerarsi quale tempesta e bufera. In particolare, gli articoli del quotidiano locale evidenziano come la furia del vento abbia determinato lo sradicamento degli alberi e, di fatto, alluvionato tutto il territorio con conseguente allagamento dell'abitato".
Nonostante ciò non credo sia stata dichiarata la calamità naturale. (Come fare per accertarmene?)
Ebbene. A causa di questo diluvio fortissimo, gli scarichi del mio balcone all'ultimo piano, pur in perfetta efficienza e non intasati da foglie o altro, non sono riusciti a far defluire l'enorme quantità di pioggia che scendeva dal cielo (parliamo di decine di litri al minuto).
L'acqua, trattenuta anche dal muretto del balconcino (non c'è una ringhiera, ma un muretto pieno) mi è entrata in casa dalla porta finestra (non è servito a nulla che fosse chiusa con la tapparella abbassata) e da lì, dopo aver allagato completamente il mio pavimento, è filtrata al piano di sotto.
Preciso che la casa è del '35 e gli scarichi dei balconi non confluiscono in un tubo comune, ma sono "autonomi": sono 2 tubi di circa 7 cm di diametro, posizionati negli angoli inferiori esrerni dei balconi, che "affacciano" nel vuoto, terminando 30 cm fuori dal balcone stesso.
Quando piove, la pendenza del pavimento del balcone porta l'acqua verso i tubi, che la scaricano all'esterno nel vuoto senza dare fastidio.
Purtroppo a maggio del 2009 non è successo così.
Vista la "straordinarietà" dell'evento naturale, l'accordo con la proprietaria del piano di sotto era che ognuna pagasse i propri danni.
Ora, invece, mi ha presentato il preventivo fatto al tempo per il tinteggio del suo soffitto chiedendomi il pagamento dei danni.
Alla luce di quanto sopra, devo pagare io i danni alla proprietaria del piano di sotto o, vista la situazione eccezionale e non essendo imputabile a me la colpa, si considera pari e patta?
A mio avviso, pago i danni se questi sono dovuti a mia incuria di qualsiasi genere, ma cosa avrei potuto fare contro decine di secchiate di acqua al minuto?
Probabilmente si può forse dire che gli scarichi sono "sottodimensionati", specie rispetto al diluvio che è venuto. Ma anche in questo caso, cosa c'entrerei io con il sottodimensionamento degli scarichi di un edificio del '35?
Grazie per ogni vostro parere/consiglio.
nel 2009 in Emilia è venuta una pioggia torrenziale, irrefrenabile per quasi un'ora e mezza, un vero "nubifragio".
Secondo "l'osservatorio Meteorologico dell'Università, in ottanta minuti sono caduti all'incirca 57,60 millimetri di pioggia con vento che aveva sfiorato i 100 km/h.
L'evento atmosferico che aveva carattere eccezionale e poteva a tutti gli effetti considerarsi quale tempesta e bufera. In particolare, gli articoli del quotidiano locale evidenziano come la furia del vento abbia determinato lo sradicamento degli alberi e, di fatto, alluvionato tutto il territorio con conseguente allagamento dell'abitato".
Nonostante ciò non credo sia stata dichiarata la calamità naturale. (Come fare per accertarmene?)
Ebbene. A causa di questo diluvio fortissimo, gli scarichi del mio balcone all'ultimo piano, pur in perfetta efficienza e non intasati da foglie o altro, non sono riusciti a far defluire l'enorme quantità di pioggia che scendeva dal cielo (parliamo di decine di litri al minuto).
L'acqua, trattenuta anche dal muretto del balconcino (non c'è una ringhiera, ma un muretto pieno) mi è entrata in casa dalla porta finestra (non è servito a nulla che fosse chiusa con la tapparella abbassata) e da lì, dopo aver allagato completamente il mio pavimento, è filtrata al piano di sotto.
Preciso che la casa è del '35 e gli scarichi dei balconi non confluiscono in un tubo comune, ma sono "autonomi": sono 2 tubi di circa 7 cm di diametro, posizionati negli angoli inferiori esrerni dei balconi, che "affacciano" nel vuoto, terminando 30 cm fuori dal balcone stesso.
Quando piove, la pendenza del pavimento del balcone porta l'acqua verso i tubi, che la scaricano all'esterno nel vuoto senza dare fastidio.
Purtroppo a maggio del 2009 non è successo così.
Vista la "straordinarietà" dell'evento naturale, l'accordo con la proprietaria del piano di sotto era che ognuna pagasse i propri danni.
Ora, invece, mi ha presentato il preventivo fatto al tempo per il tinteggio del suo soffitto chiedendomi il pagamento dei danni.
Alla luce di quanto sopra, devo pagare io i danni alla proprietaria del piano di sotto o, vista la situazione eccezionale e non essendo imputabile a me la colpa, si considera pari e patta?
A mio avviso, pago i danni se questi sono dovuti a mia incuria di qualsiasi genere, ma cosa avrei potuto fare contro decine di secchiate di acqua al minuto?
Probabilmente si può forse dire che gli scarichi sono "sottodimensionati", specie rispetto al diluvio che è venuto. Ma anche in questo caso, cosa c'entrerei io con il sottodimensionamento degli scarichi di un edificio del '35?
Grazie per ogni vostro parere/consiglio.