Placrs

Membro Junior
Agente Immobiliare
buongiorno
chiedo un parere su una situazione che mi si è creata in una compravendita che sto per chiudere, fine 2019 Il venditore ha già pagato, praticamente per intero, una ingente somma per il rifacimento di facciata e tetto come da delibera condominiale di qualche mese fa, il problema sorge perchè intende usufruire delle detrazioni fiscali ma questo pagamento è stato fatto al condominio e il condominio inizierà i pagamenti con regolare fattura alla ditta solo nel 2020, solo nel 2020 infatti la ditta inizierà i lavori di ristrutturazione deliberati. A mio parere indicando esplicitamente nell'atto la clausola di mantenimento detrazioni in capo al venditore non ci dovrebbero essere problemi, secondo voi? l'amministratore interessato mi ha posto alcuni dubbi circa il fatto che i pagamenti inizieranno quando sull'anagrafe condominiale sarà presente il nuovo proprietario..
buona giornata
Paolo - la Spezia
 
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Utente Cancellato 72152

Ospite
I lavori deliberati prima del rogito notarile di compravendita, per legge, sono a carico del VENDITORE.

Logico, quindi, che il VENDITORE desideri far scrivere nel rogito notarile che intende mantenere le detrazioni IRPEF, anziché cederle (automaticamente) all'ACQUIRENTE, in assenza di esplicita indicazione scritta nel testo del contratto di compravendita.

Poco importa chi sarà il proprietario quando inizieranno i lavori.

Ciò che conta è che li deve pagare il venditore, il quale logicamente ha diritto ai recuperi IRPEF, e lo fa risultare nel rogito perché altrimenti tale diritto passerebbe all'acquirente.

All'Amministratore di condominio, trattandosi di un lavoro su PARTI COMUNI CONDOMINIALI (facciata e tetto), resterà l'unico ONERE di INDICARE CON ATTENZIONE NOME, COGNOME e CODICE FISCALE del venditore, quando comunica all'Agenzia delle Entrate chi ha sostenuto quota della spesa su parti comuni condomiali. Tutto il resto è automatico, a patto di indicare nel rogito che le detrazioni resteranno in capo al venditore.
 
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Utente Cancellato 72152

Ospite
Direi di parlarne tutti assieme (sentiamo anche altri pareri), perché dopo aver detto la mia opinione qui sopra, ho trovato questo:


dove si asserisce l'esatto contrario.

Chi ha ragione?
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Nel thread qui sopra c'è uno che dice: "In sostanza, l'accordo pattuito con l'acquirente e inserito nel rogito ti permette di fruire dell'agevolazione come se tu fossi ancora condòmino "
 
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Utente Cancellato 72152

Ospite
"Penso che l'unico modo per uscire dall'impasse, sia di stabilire che il costo dei lavori di ristrutturazione lo sosterrete voi e, per contro, il venditore rivedrà il valore della cessione. Tale patto è da scrivere nel rogito; copia del rogito, quantomeno la parte relativa ai patti che interessano il condomìnio, la conegnerete all'amministratore che si comporterà di conseguenza. "
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
"l'amministratore non è il commercialista del condòmino, quindi fa la sua comunicazione inserendo il nome del condòmino che gli verrà eventualmente indicato, altrimenti inserisci il proprietario dell'appartamento alla data della comunicazione. Questo è tutto quanto AdE chiede all'amministratore e quindi è tutto quanto è dovuto al fisco dall'amministratore. Devono essere i contribuenti a muoversi, anche nei confronti dell'amministratore. "
 
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Utente Cancellato 72152

Ospite
"il venditore risponde per la cifra deliberata nell'assemblea in cui era proprietario. Se la cifra aumenta l'aumento è a vostro carico. "
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
FONTE: Detrazioni casa cedute con la vendita - PMI.it

Accordi privati
La legge prevede che possa esserci un diverso accordo fra le parti. Significa che, all’atto della compravendita, è possibile stabilire che la detrazioni resti in capo al venditore. In questo caso, va stipulato un apposito accordo scritto, in sede di rogito. La Circolare delle Entrate 25/2012, prevede espressamente che:
«in caso di vendita dell’unità immobiliare sulla quale sono stati realizzati gli interventi agevolabili, in presenza di un espresso accordo delle parti, nell’atto di vendita è consentito il mantenimento delle detrazioni in capo al venditore».
In mancanza di accordi, sottolinea il Fisco, la detrazione passa all’acquirente.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
A mio parere indicando esplicitamente nell'atto la clausola di mantenimento detrazioni in capo al venditore non ci dovrebbero essere problemi,
Esatto: ma fa parte anche questo della trattativa.
L’acquirente deve essere correttamente informato che sono state sostenute delle spese, che saranno fatti i lavori (quindi avrà la casa migliorata rispetto ad ora), ma che le detrazioni resteranno a carico del venditore.
Chiarito questo, e inserito anche in proposta, sei a posto.
 

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