Andrea41

Membro Attivo
Privato Cittadino
Secondo me una buona parte di colpa ce l'ha il notaio.
Perchè al momento del rogito, davanti a due persone anziane che vendevano, non ha spiegato bene queste cose?
Li avete sentiti i notai (a almeno alcuni) declamare l'atto del rogito?
Una cantilena veloce veloce....e incassare 3600 euro.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Io ho fatto tanti rogiti in vita mia. Il notaio non ha nessuna colpa, così come non ebbe nessuna colpa il notaio che nel 2008 non mi dissuadette da un atto di donazione da parte dei miei nonni a mio favore, allertandomi sul fatto che le donazioni diminuiscono la commerciabilità dell'immobile.

In questo caso il notaio dà per scontato, e la legge lo dà per scontato, che se sul testo del rogito non si dispone diversamente, le detrazioni IRPEF vengono automaticamente trasferite all'acquirente.

Nel tuo caso, manca sul rogito questa magica frase:

"La parte venditrice si riserva il diritto di proseguire l'utilizzo delle detrazioni fiscali in corso, relative a spese per interventi effettuati sull'immobile".

Ti dirò di più. C'è un articolo del Codice Civile che stabilisce che se cedi un'abitazione, senza nominare, a rogito, le relative PERTINENZE (boxes, posti auto, cantine, ...), automaticamente hai ceduto, allo stesso prezzo, anche TUTTE LE PERTINENZE. Quindi all'acquirente basta un avvocato per farsi dare ANCHE le chiavi di 4 box auto pertinenziali, seppure essi non siano stati nemmeno nominati nel rogito. Lo dice il Codice Civile, non lo dico io. Ecco i riferimenti legali:

Art. 818 c.c.:
Gli atti e i rapporti giuridici che hanno per oggetto la cosa principale comprendono anche le pertinenze, se non è diversamente disposto.
Le pertinenze possono formare oggetto di separati atti o rapporti giuridici.
La cessazione della qualità di pertinenza non è opponibile ai terzi i quali abbiano anteriormente acquistato diritti sulla cosa principale.


Pertanto, le pertinenze di un bene immobile devono ritenersi comprese nel trasferimento, anche nel caso di mancata indicazione nell'atto di compravendita, essendo necessaria un'espressa volontà contraria per escluderle.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Li avete sentiti i notai (a almeno alcuni) declamare l'atto del rogito?
Se uno non capisce bene quello che il notaio sta leggendo, dovrebbe chiedere le dovute spiegazioni. Se nessuno fa domande, il notaio suppone che sia tutto chiaro.
Se le persone anziane non sono in grado di capire bene, per inesperienza o emozione, sarebbe stato saggio farle accompagnare da qualcuno di più “presente”.
Quindi all'acquirente basta un avvocato per farsi dare ANCHE le chiavi di 4 box auto pertinenziali
Non ci possono essere 4 box pertinenzialim al massimo uno solo.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Non ci possono essere 4 box pertinenziali, al massimo uno solo.

Francesca, non c'è un limite ai box pertinenziali, e nemmeno ai relativi recuperi IRPEF.
Non sto parlando di agevolazione prima casa, sto parlando di acquistare più box dichiarandoli pertinenza di un appartamento. Solo sul primo avrò l'agevolazione prima casa, sugli altri pago l'IMU ma se sono pertinenze e li compro dal costruttore, posso fruire del recupero IRPEF sui costi di costruzione dichiarati dal costruttore.

FONTE: Finanziaria 2008: detrazioni box e posti auto prima casa fino al 2010

Sul piano oggettivo la norma riguarda uno o più box o posti auto pertinenza(12) di un immobile abitativo; diversamente da quanto avviene nel generale ambito delle imposte indirette e dirette (vedi l’Imposta sul valore aggiunto, DPR 633 del 1972 e l’Imposta di registro, DPR 131 del 1986, nonché l’Imposta Comunale sugli Immobili di cui al Decreto Legislativo del 30 dicembre 1992, n. 504), nella fattispecie in esame la norma lnon prevede che la destinazione pertinenziale all’abitazione principale del contribuente (ovvero – salvo prova contraria – l’abitazione nella quale lo stesso pone la propria residenza anagrafica, come previsto ai fini ICI, o comunque l’abitazione situata nel Comune di residenza anagrafica del contribuente, come previsto dal DPR 131/1986, Nota II bis Parte I della Tariffa allegata al decreto) sia necessariamente formalizzata nell’atto, non richiedendosi per la detrazione del 36% alcuna dichiarazione “scritta”(13). E’ sufficiente che il posto auto sia di fatto a servizio dell’immobile abitativo al quale è destinato, ad una distanza compatibile con le esigenze di tale servizio(14). Peraltro la normativa non pone limiti al numero di unità che possono essere oggetto dell’agevolazione(15): si richiede solamente che ciascuna sia pertinenza di un immobile (anche lo stesso) appartenente alla categoria catastale A (esclusi gli A/10 non aventi natura abitativa)(16). Una importante precisazione è stata recentemente fornita dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione dell’8 febbraio 2008, n. 38/E: in linea generale, precisa l’intervento, è sempre necessario un atto di vendita, anche in forma di contratto preliminare, purché regolarmente registrato al momento in cui sono effettuati i pagamenti con bonifico, da cui desumere l’effettiva sussistenza della proprietà o almeno il fatto che il contribuente sia promissario acquirente del posto auto, nonché ovviamente la destinazione funzionale della pertinenza a servizio dell’immobile(17). Confermato invece(18) il diritto alla detrazione per le spese di realizzazione del box anche quando il medesimo venga acquistato contemporaneamente all’abitazione con unico atto notarile(19): si richiede sempre espressa indicazione, e documentazione, del costo edificatorio della pertinenza.
 

Andrea41

Membro Attivo
Privato Cittadino
Vabbè, ma al notaio cosa costava chiarire: dovete avere qualcosa dal fisco?
Con i soldi che ha preso, perdere un paio di minuti non lo mandava certo in fallimento...
Non siamo nati tutti laureati.
E' mancata un pò di comprensione verso i soggetti più deboli.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Prendo atto, ma forse sono ambiti diversi. Non sono pratica di recupero IRPEF.

Tranquilla, in questo caso puoi fidarti di me. Mi avrebbero già arrestato. Ho 3 box auto pertinenziali, e 1 posto auto pertinenziale. Quando venderò casa, dovrò stare bene attento: tutte le pertinenze non nominate, s'intendono automaticamente trasferite ai sensi di quell'articolo del Codice Civile (genio del male chi l'ha fatto!)
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Vabbè, ma al notaio cosa costava chiarire: dovete avere qualcosa dal fisco?
Con i soldi che ha preso, perdere un paio di minuti non lo mandava certo in fallimento...
Non siamo nati tutti laureati.
E' mancata un pò di comprensione verso i soggetti più deboli.

In realtà ci sono tanti aspetti che riguardano la compravendita. Te ne ho citati due: il trasferimento (o meno!) delle detrazioni IRPEF, e la cessione (o meno!) di box, posti auto e cantine pertinenziali. Il notaio avrebbe dovuto anche chiedervi, "Ci sono litispendenze in atto?". Anche l'esito delle litispendenze viene normalmente definito nei rogiti, nel senso che si indica - per evitare discussioni future - A PROFITTO O A CARICO DI CHI SARA' L'ESITO della lite. Anche questo il tuo notaio non te l'ha chiesto.
Ma sono solo degli esempi!
Il notaio avrebbe dovuto chiederti, "Ci sono delle spese condominiali DELIBERATE ma ANCORA NON SOSTENUTE?", perché in questo caso sono a carico del VENDITORE.
Il notaio avrebbe potuto chiederti, "Dov'è l'estratto conto condominiale del venditore, dal quale si evinca che alla data X non ci sono debiti verso il condominio?", ma non tutti i notai lo esigono perché non è obbligatorio, solo che poi se ci sono debiti, i debiti seguono l'immobile e quindi paga il nuovo proprietario.
Il notaio non può farsi carico legale di tutte queste possibilità e chiaramente fa solo ciò che gli viene chiesto. Inutile sperare di poterlo citare in giudizio.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
dove la fatina buona appare all'improvviso e ti fa il bonifico per ridarti indietro i soldi.
Intendevo più di proporre un fifty fifty sempre che l'acquirente abbia la capienza per detrarre..... Tanto oramai li hai persi, perché non tentare? Col tuo ragionamento non avrà comunque nulla!!!!
Il resto del discorso sono solo tue fantasticherie, non mi pare siano inerenti a quanto riportato...
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Intendevo più di proporre un fifty fifty sempre che l'acquirente abbia la capienza per detrarre..... Tanto oramai li hai persi, perché non tentare? Col tuo ragionamento non avrà comunque nulla!!!!
Il resto del discorso sono solo tue fantasticherie, non mi pare siano inerenti a quanto riportato...

Ho solo esposto il mio pensiero, come anche altre persone.
Tra l'altro, la restituzione del 50% espone comunque l'acquirente a un rischio: ammettiamo che PER QUALCHE ERRORE DEL VENDITORE, queste DETRAZIONI VENGANO REVOCATE DALL'AGENZIA DELLE ENTRATE... Una volta che l'acquirente ne ha girate metà al venditore, dovrebbe farsele restituire (+ sanzioni + interessi). Non la vedo molto facile senza un avvocato.
Voi la fate molto facile, ma i soldi - SPECIALMENTE QUELLI RECUPERATI DAL FISCO - non è che si possono girare a destra e a manca CON LEGGEREZZA, come proponete. Neanche facendo fifty fifty.
 

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