Salve a tutti. Vi scrivo perchè ho bisogno di un Vs parere.
Circa 2 settimane fa siamo diventati proprietari di un immobile, per l'acquisto del quale ci siamo avvalsi dell'intermediazione di un agente immobiliare. La trattativa inizia nel mese di Giugno e da allora abbiamo avuto più incontri con l'agente e i vecchi proprietari.
Nell'annuncio pubblicato dall'agente (di cui abbiamo anche copia cartacea) l'impianto di riscaldamento era descritto come "Autonomo". Alla prima visita all'immobile, i proprietari e l'agente ci comunicano che di fatto, in realtà, l'impianto è centralizzato (per cui le spese condominiali ammontano a ca 100 euro mensili) ma che in casa l'impianto è stato adeguato per diventare autonomo. Il proprietario e l'agente ci rassicurano sul fatto che dopo l'acquisto sarebbe bastato comunicare all'amministratore la nostra volontà di staccarci dal centralizzato, dato che già altri condomini lo avevano fatto. In effetti abbiamo verificato con un tecnico che fossero state fatte le modifiche necessarie. Il proprietario non si era staccato dal centralizzato perchè per lui non era necessario ma aveva fatto questo adeguamento perchè sapeva che prima o poi si sarebbero "staccati" tutti dal centralizzato. Poche settimane prima del rogito, abbiamo chiesto più volte all'agente e al vecchio proprietario di fissarci un appuntamento con l'amministratore, sia per conoscerlo che per comunicargli l'intenzione di staccarci...questo appuntamento non è stato mai preso per impegni dell'amministratore (a detta loro). Andiamo a rogito e dopo qualche giorno incontro un condomino al quale chiedo il numero dell'amministratore spiegandogli la mia necessità...al che la sorpresa! Nessun condomino si è staccato dal centralizzato...3 hanno espresso la volontà di farlo ma l'amministratore non ha ancora indetto l'assemblea per valutarne la fattibilità...oltretutto sembra che gli altri condomini abbiano espresso, in merito, parere negativo.
Ora, quello che vi chiedo è (avendo letto alcune sentenze della Corte di Cassazione): dal momento che se noi fossimo stati a conoscenza di queste spese avremmo fatto una proposta d'acquisto inferiore (visto che spenderemo 100 euro al mese di spese condominiali e non 30 come ci era stato detto), possiamo citare in giudizio l'agente e il proprietario per dichiarazioni diformi dalla realtàf? Perchè a noi sembra proprio che, in questo caso, ci sia stata la mala fede da entrambe le parti...soprattutto mi urta l'atteggiamento dell'agente, al quale abbiamo versato 8000 euro di provvigioni, per fare "anche" i nostri interessi...
Grazie in anticipo a chi risponderà.
Circa 2 settimane fa siamo diventati proprietari di un immobile, per l'acquisto del quale ci siamo avvalsi dell'intermediazione di un agente immobiliare. La trattativa inizia nel mese di Giugno e da allora abbiamo avuto più incontri con l'agente e i vecchi proprietari.
Nell'annuncio pubblicato dall'agente (di cui abbiamo anche copia cartacea) l'impianto di riscaldamento era descritto come "Autonomo". Alla prima visita all'immobile, i proprietari e l'agente ci comunicano che di fatto, in realtà, l'impianto è centralizzato (per cui le spese condominiali ammontano a ca 100 euro mensili) ma che in casa l'impianto è stato adeguato per diventare autonomo. Il proprietario e l'agente ci rassicurano sul fatto che dopo l'acquisto sarebbe bastato comunicare all'amministratore la nostra volontà di staccarci dal centralizzato, dato che già altri condomini lo avevano fatto. In effetti abbiamo verificato con un tecnico che fossero state fatte le modifiche necessarie. Il proprietario non si era staccato dal centralizzato perchè per lui non era necessario ma aveva fatto questo adeguamento perchè sapeva che prima o poi si sarebbero "staccati" tutti dal centralizzato. Poche settimane prima del rogito, abbiamo chiesto più volte all'agente e al vecchio proprietario di fissarci un appuntamento con l'amministratore, sia per conoscerlo che per comunicargli l'intenzione di staccarci...questo appuntamento non è stato mai preso per impegni dell'amministratore (a detta loro). Andiamo a rogito e dopo qualche giorno incontro un condomino al quale chiedo il numero dell'amministratore spiegandogli la mia necessità...al che la sorpresa! Nessun condomino si è staccato dal centralizzato...3 hanno espresso la volontà di farlo ma l'amministratore non ha ancora indetto l'assemblea per valutarne la fattibilità...oltretutto sembra che gli altri condomini abbiano espresso, in merito, parere negativo.
Ora, quello che vi chiedo è (avendo letto alcune sentenze della Corte di Cassazione): dal momento che se noi fossimo stati a conoscenza di queste spese avremmo fatto una proposta d'acquisto inferiore (visto che spenderemo 100 euro al mese di spese condominiali e non 30 come ci era stato detto), possiamo citare in giudizio l'agente e il proprietario per dichiarazioni diformi dalla realtàf? Perchè a noi sembra proprio che, in questo caso, ci sia stata la mala fede da entrambe le parti...soprattutto mi urta l'atteggiamento dell'agente, al quale abbiamo versato 8000 euro di provvigioni, per fare "anche" i nostri interessi...
Grazie in anticipo a chi risponderà.