Salve a tutti,
È da un po' che seguo con piacere questo forum e ho deciso di scrivere per avere magari un aiuto.
Arrivo subito al dunque: dando un'occhiata alla planimetria catastale di un immobile che vorremmo ipotecare per avere un mutuo, ho subito notato una difformitá tra quanto riportato e lo stato di fatto.
In particolare il bagno di servizio non si trova nella posizione corretta.
Andando più a fondo della questione si è scoperto che quanto dato al catasto è una bozza di come sarebbe stato l'appartamento, ma poi il bagno in quella posizione non c'è mai stato.
Aggiungo che la palazzina di 2 piani per un totale di 4 appartamenti è dei primi anni '70, subito mi è venuto da pensare che forse in quegli anni non si facesse caso più di tanto a rispettare tutto alla virgola. Ora purtroppo ne stiamo pagando il prezzo.
L'appartamento inoltre è sempre stato affittato come studio privato e nel 1999 i miei genitori, contattati dal comune, fecero la modifica di cambio d'uso da A2 ad A10 per essere anche in regola con le tasse ecc. Fecero uso di un geometra per occuparsi di tutte le pratiche e finora abbiamo sempre pensato di essere a posto, poichè non ci sono mai arrivati reclami e non essendo esperti del settore, i miei genitori non si sono posti ulteriori problemi.
Ora, avendo richiesto l'aiuto di architetto per fare sanare la difformitá della planimetria sono usciti fuori più problemi: il primo riguarda che all'urbanistica la planimetria invece risulta corretta e riporta quanto c'è nello stato di fatto. Il secondo problema riguarda invece che al comune l'immobile risulta ancora un a2 e non è allineato a quanto riportato al catasto, cioè A10. Quindi io geometrá cambiò al catasto ma non al comune. Terzo problema, secondo il PRG odierno non è possibile ottenere la variazione di destinazione d'uso. Il responsabile al comune si è preso qualche giorno per verificare se nel 1999 ci fosse un PRG diverso che permettesse il cambio ad A10.
Al momento l'architetto si è bloccato e non sa come andare avanti.
La prima perplessitá riguarda che se non può essere un A10 com'è che finora si sono presi per 20 anni più di mille euro di IMU senza avvisarci che doveva rimanere un a2?
Qualora non fosse possibile il cambio ad A10 come dovremmo comportarci nei confronti dello studio che tuttora è presente all'interno e non ha intenzione di andare via?
Chi ci risarcisce tutti questi anni di IMU aumentata?
Ricordando che in tutto questo fu il comune nel 1999 ad invitarci a fare il cambio ad A10 e seguimmo quanto richiesto.
Inoltre tutti questi problemi vengono fuori insieme alla volontá di mettere l'immobile a garanzia di un mutuo di liquiditá e a questo punto non so se la banca ce lo concederá.
È mia intenzione rendere il tutto regolare al 100% ma non sembra facile riuscirci.
È da un po' che seguo con piacere questo forum e ho deciso di scrivere per avere magari un aiuto.
Arrivo subito al dunque: dando un'occhiata alla planimetria catastale di un immobile che vorremmo ipotecare per avere un mutuo, ho subito notato una difformitá tra quanto riportato e lo stato di fatto.
In particolare il bagno di servizio non si trova nella posizione corretta.
Andando più a fondo della questione si è scoperto che quanto dato al catasto è una bozza di come sarebbe stato l'appartamento, ma poi il bagno in quella posizione non c'è mai stato.
Aggiungo che la palazzina di 2 piani per un totale di 4 appartamenti è dei primi anni '70, subito mi è venuto da pensare che forse in quegli anni non si facesse caso più di tanto a rispettare tutto alla virgola. Ora purtroppo ne stiamo pagando il prezzo.
L'appartamento inoltre è sempre stato affittato come studio privato e nel 1999 i miei genitori, contattati dal comune, fecero la modifica di cambio d'uso da A2 ad A10 per essere anche in regola con le tasse ecc. Fecero uso di un geometra per occuparsi di tutte le pratiche e finora abbiamo sempre pensato di essere a posto, poichè non ci sono mai arrivati reclami e non essendo esperti del settore, i miei genitori non si sono posti ulteriori problemi.
Ora, avendo richiesto l'aiuto di architetto per fare sanare la difformitá della planimetria sono usciti fuori più problemi: il primo riguarda che all'urbanistica la planimetria invece risulta corretta e riporta quanto c'è nello stato di fatto. Il secondo problema riguarda invece che al comune l'immobile risulta ancora un a2 e non è allineato a quanto riportato al catasto, cioè A10. Quindi io geometrá cambiò al catasto ma non al comune. Terzo problema, secondo il PRG odierno non è possibile ottenere la variazione di destinazione d'uso. Il responsabile al comune si è preso qualche giorno per verificare se nel 1999 ci fosse un PRG diverso che permettesse il cambio ad A10.
Al momento l'architetto si è bloccato e non sa come andare avanti.
La prima perplessitá riguarda che se non può essere un A10 com'è che finora si sono presi per 20 anni più di mille euro di IMU senza avvisarci che doveva rimanere un a2?
Qualora non fosse possibile il cambio ad A10 come dovremmo comportarci nei confronti dello studio che tuttora è presente all'interno e non ha intenzione di andare via?
Chi ci risarcisce tutti questi anni di IMU aumentata?
Ricordando che in tutto questo fu il comune nel 1999 ad invitarci a fare il cambio ad A10 e seguimmo quanto richiesto.
Inoltre tutti questi problemi vengono fuori insieme alla volontá di mettere l'immobile a garanzia di un mutuo di liquiditá e a questo punto non so se la banca ce lo concederá.
È mia intenzione rendere il tutto regolare al 100% ma non sembra facile riuscirci.