Buongiorno a tutti, pongo un quesito che probabilmente è stato già trattato e digerito chissà quante volte: mi trovo in tale situazione :
devo vendere un'appartamento (o ufficio ??) costruito nel 1962 , questo immobile possiede un'abitabilità (del 1962) e poi una catastazione del 1981 in categoria A/10 (ufficio) . Di questo ce ne siamo accorti dopo aver firmato una promessa (con caparra) di vendita quale ufficio. Ovviamente l'acquirente minaccia di recedere con richiesta di restituzione caparra.
Ho chiesto l'accesso agli atti che avverrà tra qualche giorno, cosa dovrei trovare ??? Un cambio destinazione d'uso?
Se non trovo nulla , quindi vale l'abitabilità (appartamento) cosa conviene fare per non impelagarsi in questioni legali con l'acquirente?
Premetto che l'acquirente vorrebbe realizzare uno studio medico in questo immobile.
Grato per i consigli che vorrete darmi. Spero leggervi oggi stesso.....
Saluti
Saverio
Quella che conta è la destinazione urbanistica risultante dalla documentazione catastale. Quindi è inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta: attendi l'accesso agli atti.
Se poi l'immobile risultasse residenziale, puoi sempre verificare la fattibilità di un cambio d'uso per il quale potrebbe essere sufficiente anche una pratica edilizia semplice senza interventi edilizi...
Lui ha venduto un immobile che risulta ufficio ma che credo sia arredato ed attrezzato come appartamento. Quindi direi che sarebbe da vedere cosa risulta in comune perché il catasto non farebbe testo se è come penso io
Ora...il cambio d'uso non sempre è autorizzato, ma dalle mie parti è più facile se da ufficio vuoi fare appartamento e non il contrario (dipende anche dal regolamento condominiale)
Nb: l acquirente vuole comprare un appartamento e non un ufficio
Ora è stato promesso in ufficio.
Io ho capito così
"poi una catastazione del 1981 in categoria A/10 (ufficio)"
Propendo anche io che si sia intervenuto a variare il solo catasto in A/10 e senza produrre pratica edilizia di variazione d'uso .
Se l'acquirente ha firmato per una abitazione, direi che questa è la prospettiva più vantaggiosa, più facile da "raddrizzare".
Congratulazioni
devo vendere un'appartamento (o ufficio ??) costruito nel 1962 , questo immobile possiede un'abitabilità (del 1962) e poi una catastazione del 1981 in categoria A/10 (ufficio) . Di questo ce ne siamo accorti dopo aver firmato una promessa (con caparra) di vendita quale ufficio. Ovviamente l'acquirente minaccia di recedere con richiesta di restituzione caparra.
Ho chiesto l'accesso agli atti che avverrà tra qualche giorno, cosa dovrei trovare ??? Un cambio destinazione d'uso?
Se non trovo nulla , quindi vale l'abitabilità (appartamento) cosa conviene fare per non impelagarsi in questioni legali con l'acquirente?
Premetto che l'acquirente vorrebbe realizzare uno studio medico in questo immobile.
Grato per i consigli che vorrete darmi. Spero leggervi oggi stesso.....
Saluti
Saverio
Quella che conta è la destinazione urbanistica risultante dalla documentazione catastale. Quindi è inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta: attendi l'accesso agli atti.
Se poi l'immobile risultasse residenziale, puoi sempre verificare la fattibilità di un cambio d'uso per il quale potrebbe essere sufficiente anche una pratica edilizia semplice senza interventi edilizi...
Innanzitutto grazie, Ti chiedo: un cambio d'uso "semplice" in che tempistica si espleta secondo te ?Quella che conta è la destinazione urbanistica risultante dalla documentazione catastale. Quindi è inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta: attendi l'accesso agli atti.
Se poi l'immobile risultasse residenziale, puoi sempre verificare la fattibilità di un cambio d'uso per il quale potrebbe essere sufficiente anche una pratica edilizia semplice senza interventi edilizi...
A me pare che sia il contrario...andando ad intuitoQuella che conta è la destinazione urbanistica risultante dalla documentazione catastale. Quindi è inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta: attendi l'accesso agli atti.
Se poi l'immobile risultasse residenziale, puoi sempre verificare la fattibilità di un cambio d'uso per il quale potrebbe essere sufficiente anche una pratica edilizia semplice senza interventi edilizi...
Lui ha venduto un immobile che risulta ufficio ma che credo sia arredato ed attrezzato come appartamento. Quindi direi che sarebbe da vedere cosa risulta in comune perché il catasto non farebbe testo se è come penso io
Ora...il cambio d'uso non sempre è autorizzato, ma dalle mie parti è più facile se da ufficio vuoi fare appartamento e non il contrario (dipende anche dal regolamento condominiale)
Nb: l acquirente vuole comprare un appartamento e non un ufficio
Di questo ce ne siamo accorti dopo aver firmato una promessa (con caparra) di vendita quale ufficio
Direi che all’acquirente è stato promesso in vendita un ufficioacquirente vuole comprare un appartamento e non un ufficio
Se leggi qui... Perché mai l acquirente vorrebbe recedere se voleva un ufficio che è un ufficio? Il fatto che @Saveriope si pone la domanda iniziale ed è il venditore, vuol dire che avrà comprato a suo tempo un ufficio credendo che era un appartamento, oppure....devo vendere un'appartamento (o ufficio ??) costruito nel 1962 , questo immobile possiede un'abitabilità (del 1962) e poi una catastazione del 1981 in categoria A/10 (ufficio) . Di questo ce ne siamo accorti dopo aver firmato una promessa (con caparra) di vendita quale ufficio. Ovviamente l'acquirente minaccia di recedere con richiesta di restituzione caparra.
Perché risulta un ufficio al catasto, dal 1981; il dubbio è che in origine fosse un’abitazione, per la quale è stata fatta variazione catastale senza relativa pratica in Comune.Se leggi qui... Perché mai l acquirente vorrebbe recedere se voleva un ufficio che è un ufficio? Il fatto che @Saveriope si pone la domanda iniziale ed è il venditore, vuol dire che avrà comprato a suo tempo un ufficio credendo che era un appartamento, oppure....
Ora è stato promesso in ufficio.
Io ho capito così
"poi una catastazione del 1981 in categoria A/10 (ufficio)"
Propendo anche io che si sia intervenuto a variare il solo catasto in A/10 e senza produrre pratica edilizia di variazione d'uso .
Se l'acquirente ha firmato per una abitazione, direi che questa è la prospettiva più vantaggiosa, più facile da "raddrizzare".
penso anche io che in origine fosse residenziale (giusta abitabilità del comune del 1962), e che sia stata fatta una variazione catastale (con quali motivi?) senza relativa pratica al Comune. Con l'accesso agli atti spero fare luce.Perché risulta un ufficio al catasto, dal 1981; il dubbio è che in origine fosse un’abitazione, per la quale è stata fatta variazione catastale senza relativa pratica in Comune.
Ora è stato promesso in ufficio.
Io ho capito così
E con questa vinci un buono valido per una fornitura di minestrone in busta per 12 mesi..Tuttalavita al tuo collega.
A differenza del tuo cliente "una tantum", capiterà che avrà (eo avrete) altri affari da proporti o no..?
Si fa strada raccogliendo amici. Non nemici e mille euro vanno e vengono.
Congratulazioni
Voi non potete farmi sputare il dentifricio sullo specchio tutte le mattine..abbiate pazienza…Ma come, sbaglio o eri quello che annullava gli appuntamenti delle agenzie concorrenti con i clienti?![]()
OSSIGNUR e” già stato detto ?furbate che ti vanno bene fintanto che il venditore non ti sgama.
perchè se lo fa, a meno che non sia un boomer senza speranza, ti sputt*na su qualunque piattaforma di recensioni.
e occhio che non ti sputt*na come "piersilvio@immobilio"; ti sputt*na per nome cognome e ragione sociale.