credo che l'incarico in esclusiva si possa dare se si è in condizioni di darlo, non quando non lo si è per qualsiasi motivo
Maurizio De Tilla - noto avvocato napoletano - ha riportato nel suo Trattato sistematico di giurisprudenza ragionata per casi, Giuffrè editore, solo le sentenze reperibili fino alla data di edizione del testo
come accade spesso, in diritto, nemmeno una sentenza a Sezioni Unite della Cassazione, datata nel tempo, (nel caso specifico 08 luglio 1993 n.7481, pubblicata in Corr. Giur. 1993,pag.1320; in Nuova Giur. Civ.comm.,1994,parte prima , pag. 354......etc.) dice e decreta definitivamente l'ultima parola sul punto
c'è sempre - com'è successo nel caso in questione - che una (per la verità più di una) sentenza successiva della medesima Cassazione dica/dicano esattamente il contrario: per tutte, cfr. Corte Cass. 12.11. 1997 n.11154, Corr. Giur. 1998,pag. 42; Corte Cass. 11.03.2004 n.4965
se l'immobile non è comodamente divisibile, la vedo dura che possano o convenga ai coniugi chiedere lo scioglimento della comunione, per cui se vanno allo scontro pagheranno fior fior di quattrini senza risolver nulla
per me, allora, meglio un incarico ai due agenti di rispettiva fiducia e che vinca il migliore
questo è solo il mio pensiero, non ho da convincer nessuno