Sono in trattativa, per ora solo verbale, per vendere tra privati un appartamento (mio) a 220.000. Sul prezzo siamo d'accordo, il problema è che l'acquirente non ha i soldi, o meglio li avrebbe dopo aver ricevuto il contributo pubblico provinciale (sicuro, è nella lista) e inoltre il mutuo con la banca, probabile ma non certissimo al 100%. Vorrebbe firmare un preliminare con caparra penitenziale di "soli" 5000 euro. I tempi per avere i quattrini, se tutti fila liscio e senza intoppi e si va a rogito, si aggirano in circa 70 giorni. La risposta dalla banca dovrebbe arrivare in circa 50-60 gg.
Così come è impostata la cosa io come venditore (noi vogliamo senz'altro vendere senza troppe complicazioni) sono tranquillo o no? La caparra è adeguata al valore dell'immobile che così sarebbe bloccato per oltre due mesi? Giusta la caparra penintenziale o sarebbe meglio la confirmatoria e perché? Grazia a chi vorrà chiarirmi i dubbi.
Così come è impostata la cosa io come venditore (noi vogliamo senz'altro vendere senza troppe complicazioni) sono tranquillo o no? La caparra è adeguata al valore dell'immobile che così sarebbe bloccato per oltre due mesi? Giusta la caparra penintenziale o sarebbe meglio la confirmatoria e perché? Grazia a chi vorrà chiarirmi i dubbi.